STAMPA – Tanta fiducia attorno a Maran

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Anche i tifosi rossazzurri scommettono sul mister dell’ottavo posto (La Sicilia 17/01/14)

“A voce alta. Con toni secchi, perentori, anche aspri. Ma chiari. I tifosi questo cambio in panchina lo volevano. Lo stadio Massimino si era già espresso in modo inequivocabile mercoledì pomeriggio, mentre il Catania s’inabissava davanti a una formazione di categoria inferiore, prendendo quattro schiaffi e uscendo in malo modo dalla Coppa Italia. Sul web era accaduto altrettanto. La richiesta è giunta a destinazione. La gestione De Canio, avviata neppure tre mesi fa nella speranza di imprimere alla stagione una svolta che non è mai arrivata, è un capitolo chiuso. Senza rimpianti, a giudicare dagli interventi sui social network. Sulla pagina facebook della nostra redazione sportiva, Principessa Azzurra scrive: “Esonerato De Canio????? Era ora!!!!! Adesso tocca ai giocatori tirare fuori… la grinta! “. Il giro di citazioni potrebbe continuare a lungo, ma il pensiero comune – persino unico, se vogliamo – non ha bisogno di ulteriori punti esclamativi. C’è però una fase due che la contestazione e il malumore serpeggiante in città non avevano toccato, quella riguardante il sostituto di De Canio. Nelle frenetiche ora seguite all’eliminazione in Coppa Italia il balletto dei nomi impazza: Sensini, Ferrara, Di Carlo, Delneri. Ma non c’è bisogno di spingersi troppo in là con lo sguardo, basta guardarsi in casa. Per sperare in futuro migliore si torna al passato. Riecco Rolando Maran. Figura evocativa di tempi migliori, un po’ come Ciccio Lodi, quasi a voler riannodare il filo spezzatosi nell’arco di un’estate. Saranno le suggestioni dettate da quel che è stato, sarà la stima per il profilo umano di un allenatore che si è sempre saputo far apprezzare per educazione, cortesia e rispetto di certi valori, ma la riapertura di credito arriva. Lo striscione esposto in curva Sud nella partita interna con il Sassuolo, la prima disputata dopo l’esonero del tecnico trentino, diventa ora testimonianza di una stima per la persona che il brutto avvio di stagione non aveva intaccato (“La curva sud rispetta i veri uomini, un saluto a Rolando Maran”). Da quei valori si riparte per riscoprire il concetto di gruppo nel senso più compiuto del termine. “Forza Catania e forza Maran: sblocca tutta la squadra”, auspica Maria Calabrese su facebook. E su twitter Marco Casagrande sintetizza in 140 caratteri: “Finalmente Maran gran persona e buon tecnico! Ora, ci si può salvare! “.

Piace ai giocatori, la piazza lo rispetta: nella notte il sì (La Sicilia 17/01/14)

” No, il presidente alla partita non c’era. Lo abbiamo cercato, con lo sguardo. Nino Pulvirenti era lontano dal Massimino. Alla fine di Catania-Siena (1-4, il risultato lo mettiamo tra parentesi per rimarcare, per l’ultima volta, la magrissima figura) il suo vice, Pablo Cosentino – anche contestatissimo dalle curve, durante il match – ha cominciato a programmare un possibile, imminente cambio. Non era facile rintracciare Pulvirenti, l’altra sera. Quando, prima di mezzanotte, il contatto è stato ristabilito, sono state fugate voci di possibili nuovi arrivi (Ferrara, Sensini, Di Carlo, qualcuno aveva anche fantasticato sul nome di Zeman: figuriamoci…) e si è convenuti sul fatto che la soluzione Maran fosse la più logica. Così, a mezzanotte ha preso corpo una trattativa lampo. Perché Maran è sotto contratto e avrebbe dovuto dire «si» o «no» in pochi istanti. Al di là dei quattrini che spettano, per gli accordi, al tecnico di Trento, ad accelerare la trattativa, se di trattativa si può parlare, è stata la volontà dei giocatori. Spieghiamo per evitare di essere fraintesi: molti dei calciatori confermati nella stagione scorsa e qualche nuovo elemento, avevano apprezzato il lavoro di Maran. Ora, non diciamo che hanno chiesto loro il ritorno di «Rolly», ma nessuno ha opposto resistenza di fronte a questa soluzione, gradita ai senatori del gruppo, argentini o italiani che siano. Insomma, nella notte, il telefonino di Maran ha trillato più volte. Alle 7.30 del mattino, il tecnico rossazzurro ha lasciato la sua abitazione di Trento, si è trasferito in aeroporto, a Verona. Qui ha trovato posto su un volo che lo ha portato a Catania, facendo scalo a Roma. Sulla pista di Fontanarossa, l’aereo è atterrato alle 10.40. Maran è arrivato ovviamente non da solo, ma con il suo fedelissimo vice, Christian Maraner che, dopo Cagliari-Catania, aveva lasciato l’incarico al pari del suo grande amico e primo allenatore. Alle 12, minuto più, minuto meno, Maran è rientrato dalla porta principale dell’impianto di Torre del Grifo, salutando i primi collaboratori della struttura. Pranzo con i dirigenti, molto veloce e… leggero, quindi il ritorno negli uffici della sede, nella zona polifunzionale, zona in cui fa base il presiente con tutta la sua squadra di collaboratori. Maran, ovviamente, si è mosso con una discreta autonomia, visto che conosce bene – e non ha mai dimenticato – il suo periodo trascorso in rossazzurro. Per farla breve, la giornata di Maran ha vissuto il culmine alle 15, nell’istante in cui è rientrato nello stanzone per prepararsi all’allenamento. La seduta, per consentire a «Rolly» di tornare in Sicilia, era stata spostata al pomeriggio e così è stato. Maran e Maraner hanno riunito il gruppo, poi la squadra ha effettuato il classico lavoro di ripresa.


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