STAMPA – Taranto e il ricordo che brucia ancora

Redazione

Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Ultima volta amara per i rossoblù I siciliani con l’1-0 volarono in B (Corriere dello Sport)

“In molti, ancora, rammentano la partita del 9 giugno 2002. Un salto a ritroso di oltre quattordici anni. Ritorno della finale play off per la promozione in B, TarantoCatania finisce 0-0. Nella serie cadetta salgono gli etnei, vittoriosi all’andata per 1-0. Ma gli strascichi di quella sfida, tra veleni e ipotesi (mai appurate) di combine, si riverberano ancora oggi nei commenti di una tifoseria – quella rossoblù – che rimase stordita da una sconfitta assai chiacchierata. Acqua, però, ne è passata sotto i ponti

Allo “Iacovone” si rivede il Catania Il ricordo della B in fumo e le lacrime (Quotidiano di Puglia)

“A Taranto non c’è tifoso (di almeno trent’anni) e non c’è osservatore, giornalista, appassionato anche di sfuggita che non ricordi quel 9 giugno 2002. Una data che non si dimentica; in molti casi non si riesce a pronunciare nemmeno l’avversario (che poi è quello che torna domenica dopo 14 anni) ma quella data sì, tutti la rievocano in molte occasioni. Un giorno infausto, uno di quelli che rimangono in negativo nella storia e che segnano probabilmente la fine di un’epoca, oltre che di un sogno. Una di quelle delusioni che spazzano via centinaia di tifosi, allontanandoli dalla passione di sempre. Perché forse il danno maggiore di quel Taranto-Catania del 9 giugno 2002, finale play off di C/1, non fu solo quello di polverizzare con 90 minuti opachi (sotto tutti i punti di vista) la chance di salire in cielo, quanto piuttosto l’aver “costretto” una marea di supporter tarantini ad abbandonare la fede di sempre, a staccarsene. Di finali (o semifinali) di quell’importanza il Taranto ne ha fallite purtroppo parecchie anche molti anni dopo: Avellino, Ancona, Roma (contro l’Atletico), Vercelli sono ferite che bruciano, ma nessuna quanto quel 9 giugno. Il perché è semplice, occorre ribadirlo: quella finale il Taranto non l’ha mai “giocata”. Gara di andata persa di misura al vecchio “Cibali”, gol annullato (inopinatamente al centrocampista Marziano): il ritorno era abbondantemente a portata di rimonta, anche perché sarebbe bastato un solo gol per premiare la squadra di Gianni Simonelli meglio piazzata al termine della stagione regolare