STAMPA- Tifosi uniti «Forza Catania, via Pulvirenti»

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

CATANIA, oltre ogni divisione una partita da vincere insieme (La Sicilia 27 Marzo)

“Al di sotto del minimo storico, rapporti tra società rossazzurra e tifo organizzato non solo e non tanto inesistenti, ma in totale e pieno scontro. Scontro aperto. Si intrecciano nella contestazione, nelle prese di posizione che durano da mesi, nelle iniziative della società rossazzurra, anche queste che risalgono addirittura alcune agli ultimi mesi dello scorso anno, gli ultimi episodi. In particolare quello della lettera con minacce di morte e due proiettili spedita a Torre del Grifo e indirizzata al presidente Pulvirenti. E’ stata la goccia che ha fatto saltare quel poco che resisteva della diga, uno tsunami fatto di sospetti, di allusioni, di strumentalizzazioni, di giudizi affrettati che hanno finito con lo scatenare un putiferio. Anche oltre la gravità di quel gesto, cioè l’invio da parte di qualcuno di quella lettera. La società ha annunciato di avere presentato una serie di denunce precise che non sarebbero da ricollegare solo all’episodio della lettera, ma che, appunto, sarebbero un appendice di segnalazioni che sarebbero già state precedentemente fatte all’autorità giudiziaria. Un particolare che spiegherebbe come non ci sia un nesso diretto, anche secondo la società, tra la contestazione manifestatasi in questi mesi molto apertamente e sempre nei limiti del civile, e altre circostanze che sarebbero state denunciate, così come ha spiegato la società, come «atti tesi a destabilizzare l’ambiente». E’ del tutto evidente come la contestazione, del resto, abbia cercato in questi mesi di sensibilizzare la società ad intervenire in modo tale da evitare una retrocessione, spingendo sul repulisti all’interno della squadra e sulla ricerca di equilibri interni allo spogliatoio che aiutassero i giocatori. Dentro questo scenario tutto è filato secondo quelle che sono, piaccia o no, le regole del calcio e dei rapporti tra mondo del tifo, società e squadra. Senza mai passare il segno, appunto, cosa che i tifosi rossazzurri fanno e rispettano regolarmente da anni.

Clima rovente attorno al Catania I tifosi sostengono la squadra (Live Sicilia)

“Schieramento uniforme del popolo etneo, che sembra unito verso un’unica soluzione: le dimissioni di Antonino Pulvirenti. Domenica lo stadio sarà comunque pieno.

“Che il clima intorno al Calcio Catania sia davvero pesante è cosa nota ormai da tempo. Quasi di piombo, vista la notizia delle pallottole fatte recapitare all’indirizzo del patron Nino Pulvirenti. Il punto è però un altro. Mai come ora la distanza tra la società rossoazzurra e sua la tifoseria è stata così ampia; in mezzo una Torre del Grifo percepita dai più come un presidio inaccessibile. Le tante scritte che invocano l’uscita di scena del presidente, i cori che silurano il direttore sportivo Pablo Cosentino, sono la cifra di una frattura divenuta ormai insanabile. Sullo sfondo non c’è soltanto lo spettro della seconda retrocessione consecutiva, ipotesi che fa schizzare le transaminasi di qualsiasi tifoso catanese. C’è semmai la percezione che un’eventuale discesa negli inferi delle Lega Pro possa innescare un processo economicamente nocivo per la squadra che fu di Angelo Massimino prima ancora che di Pulvirenti. Con delle ricadute in negativo anche per il territorio […]oggi c’è la percezione che la crisi del Catania verta tutta sulla sua governance interna. Ne è convinta la Curva Nord, colonna portante della tifoseria rossoazzurra. Il successo e il consenso riscosso in occasione dello sciopero proclamato a dicembre l’hanno resa di nuovo interprete degli umori di una comunità cittadina che vivrebbe come un’ennesima umiliazione l’uscita di scena del Catania dal Calcio che conta. Insomma, oltre le scritte, il punto vero non verte sostanzialmente sulle dimissioni di Pulvirenti, ma sulla messa in cantiere di un patto con la città che possa invertire sul serio la rotta di una stagione forse non ancora compromessa del tutto. Intanto domenica si tiferà e tanto. In cantiere c’è addirittura una coreografia ad hoc. La scopo è in primo luogo quello di sostenere una “maglia” più che una struttura societaria. Il segno concreto che il Catania, nonostante tutto, non è solo. Quella con l’Avellino si appresta a essere una mobilitazione sì pacifica ma pregna di passione. Ma anche un gesto di apertura che non vuole rimanere unilaterale. E che non vuole essere posto ai margini.