STAMPA- Trapani in lacrime

Redazione

Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Okereke e Tutino gol Il Cosenza ringrazia Trapani, il quinto k.o. (La Gazzetta dello Sport)

“Passa il turno il Cosenza che dopo Sicula Leonzio e Casertana nella fase a gironi fa fuori anche il Trapani. E lo fa con pieno merito, dominando la gara di andata e controllando con sicurezza quella di ritorno. Ci pensano poi due ragazzi di cui si sentirà a parlare, Okereke e Tutino, a chiudere il conto come tre giorni prima in Calabria. Il Trapani è stato volenteroso ma inconcludente. Il Cosenza è la sua bestia nera: 5 partite e altrettante sconfitte quest’anno tra campionato, Coppa Italia e playoff. Nel primo tempo il Cosenza ha controllato le sfuriate del Trapani, impreciso nel chiudere le azioni, e di tanto in tanto si è disteso in contropiede: Furlan ha respinto al 20’ un tiro di Bruccini, mentre al 46’ la difesa di casa liberato con difficoltà sugli sviluppi di un angolo. Trapani controllato a vista anche nella ripresa finché Okereke e Tutino (10° gol stagionale) non hanno segnato le reti del k.o.: il primo dopo un errore di Palumbo e si è involato verso Furlan battendolo in uscita, il secondo ha raccolto di testa un cross di Corsi (errore di Visconti) e ha insaccato a fil di palo. Due botte micidiali per un Trapani che non ha reagito.

Trapani in ginocchio «Chiediamo scusa Sì, abbiamo fallito» (La Gazzetta dello Sport)

“La dura legge dei playoff. Va fuori il Trapani e sopravvive il Cosenza. Una qualificazione meritata, che nel computo dei 180 minuti premia la squadra che ha dimostrato di essere in migliori condizioni: tecnicamente, fisicamente ed emotivamente. Se a questo si aggiunge che in cinque confronti diretti (due in stagione regolare, uno in Coppa Italia e due nei playoff), il Trapani ha sempre perso, ecco che l’eliminazione dei granata assume le sembianze di un logico epilogo. FURIOSI Schiuma rabbia il popolo del Provinciale, anche per le malcelate frizioni all’interno dello spogliatoio, di cui ha fatto le spese il calciatore più esperto, Felice Evacuo, messo fuori rosa alla vigilia della partita più importante. PERDONO «Chiedo scusa alla proprietà, ai tifosi e alla città – dice il responsabile dell’area tecnica Fabrizio Salvatori – per come abbiamo fallito. Nella stagione siamo passati da risultati esaltanti a situazioni deludenti, con un’incostanza nel rendimento del tutto evidente. Non mi sento di dire che il nostro problema sia stato Evacuo o lo spogliatoio. Evacuo negli ultimi tempi non era più in forma e quella di non convocarlo è stata anche una scelta tecnica. Quando l’allenatore decide una cosa del genere, tutti siamo d’accordo». Poi è il turno del tecnico Calori, che così sintetizza la debacle. «Abbiamo dato il massimo – dichiara l’allenatore – e non ho nulla da rimproverarmi professionalmente. Volevo restituire la Serie B ai tifosi, ma non ci sono riuscito. Sono molto dispiaciuto. In questo anno e mezzo ho messo tanta passione, ho dato tutto me stesso». Le parole del tecnico sono apparse come un commiato.

IL COSENZA NON PERDONA (Corriere dello Sport)

“Sfuma il sogno del Trapani che fallisce l’obiettivo stagionale. Il Cosenza, che supera meritatamente il turno, si conferma la bestia nera dei granata: 5 vittorie su 5 fra campionato, coppa e play off. Una serie importante per i calabresi, negativa e deludente per i siciliani. La prima chance al 10’ quando Polidori impegna Saracco in angolo: nella circostanza il Cosenza perde Pascali per problemi fisici. Ad ogni giro di lancetta lo stadio s’infiamma sempre di più, a suon di cori, anche nell’assiepato settore ospiti. La partita resta calda ed emozionante, nonostante le poche occasioni. Al 32’ è una punizione di Palumbo, calciata dai 25 metri, a far gridare i tifosi del Trapani, ma l’urlo resta strozzato in gola: la palla, infatti, sfiora soltanto l’incrocio dei pali. I padroni di casa ci credono e poco dopo recriminano per un calcio di rigore non concesso per un presunto fallo in area su Murano.