STAMPA – Tutta la gioia del Catania

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Magic Catania (La Gazzetta dello Sport)

“«Ripresa da incorniciare Sì, ho un grande gruppo»

“Maran «Complimenti a tutti, ma l’obiettivo rimane la salvezza» Bergessio«I miei gol per la squadra, al mercatonon ci penso»

“Prima vittoria esterna in campionato, ottavo posto e +8 sulla zona calda della classifica. Non può che esserci grande soddisfazione nel Catania che ha espugnato Siena. Il tecnico Rolando Maran non ha nascosto la sua. «Sono contento — ha detto Maran —, ci tenevamo e ce lo siamo detti prima della gara. Siamo venuti qua per fare tre punti. Per questo bisogna dire bravi ai ragazzi». L’analisi del tecnico del Catania è partita dalla prima parte della gara: «Non abbiamo fatto male neppure nel primo tempo, magari non siamo stati brillantissimi come nel secondo, ma abbiamo giocato costantemente nella loro metà campo, forse siamo stati un po’ imprecisi. Nella ripresa siamo andati benissimo, merito di tutti, anche di coloro che, come Salifu, erano stati utilizzati poco in questa prima parte di stagione, anche questo è un segnale molto importante per noi. Bergessio? Quando segna siamo tutti contentissimi, perché sappiamo quanto lavoro fa per la squadra. Il nostro obiettivo rimane la salvezza, vogliamo provare a staccare la zona calda prima possibile, ma poi conta solo il campo. Il nostro segreto? La grande compattezza del gruppo».

«CATANIA SEI GRANDE» (Il Corriere dello Sport)

“Maran: Primo tempo faticoso, siamo stati bravi a non disunirci e a prenderci tre punti meritati

“Bergessio: «Voglio arrivare a dieci gol» Cosmi nella bufera il suo destino si deciderà domenica a Firenze

“Potrebbero chiedere di giocare sempre al Franchi quelli del Catania, perchè no? Ma Rolando Maran a febbraio non c’era. Stavolta sì. La situazione giusta, la partita che spezza un incantesimo. C’è la soddisfazione per aver fatto qualcosa di bello e d’importante. « La prestazione, m’interessa la prestazione anche più della vittoria », ha commentato Maran visibilmente contento perchè una giornata così l’aspettava da un pezzo. « La squadra – continua l’allenatore – ha dato l’unica risposta possibile dopo tanti tentativi. Siamo venuti fuori nella ripresa con la precisione che è mancata nella prima parte quando siamo andati sotto e sembrava tutto maledettamente complicato. C’erano tante insidie, siamo stati bravi a non disunirci dopo lo svantaggio » […] La metamorfosi c’è stata dopo il gol di Rosina. « Non era facile rimontare – riprende Maran – la reazione è stata forte e immediata. Comunque fin dall’inizio abbiamo fatto noi la partita, pur prendendoci qualche rischio sulle loro ripartenze ». Stesso copione visto col Cittadella in Coppa Italia in settimana: svantaggio e rimonta nella ripresa, poi completata ai supplementari con 2 gol di Bergessio. «Sono molto contento per lui – dice il tecnico – perché si sacrifica tantissimo per aiutare la squadra. I gol sono un bel premio per la sua grande prova. Ma tutti i ragazzi meritano un elogio ». Dove potete arrivare? « Spero alla salvezza prima possibile. Siamo a metà dell’opera, però c’è ancora tanto da fare. Intanto abbiamo ottenuto 3 punti su un campo difficile e in uno scontro diretto ».

Bergessio: «Grazie Montella» (Tuttosport)

“Il bomber: «Sul 2° gol ho fatto come diceva lui. Catania, è la svolta della stagione»

“Il successo catanese accende i riflettori soprattutto su Bergessio e Gomez , calciatori di classe pura che possono ambire a giocare anche in formazioni di media-alta classifica. Sergio Gasparin , ad degli etnei, allontana l’idea di un divorzio invernale: «Noi abbiamo sempre detto che davanti a offerte irrinunciabili penseremo al da farsi. Il riferimento è a giugno più che a gennaio». E anche Bergessio, al riguardo, ieri è stato chiaro: «Fino a fine stagione penso solo a Catania. Poi vedremo. E’ ovvio che mi piacerebbe crescere». Ma la crescita può avvenire in Italia o all’estero? «In Italia mi sono già ambientato e mi trovo bene», risponde l’attaccante catanese. Bergessio parla anche della gara vinta a Siena: «Forse è cambiato il nostro campionato. Pensiamo a raggiungere velocemente i 40 punti, poi vedremo». E c’è anche una dedica speciale da fare: «Sul terzo gol sono andato sul secondo palo come mister Montella mi diceva sempre di fare: e ho fatto gol».

IL «TORO» BERGESSIO (La Sicilia)

“«Sotto con Parma e Samp la caccia al gol continua ora non dobbiamo fermarci»

“«In tribuna c’era il mio procuratore. Ma non fate congetture, io sono del Catania e lui è solo un portafortuna»

“Tra sofferenze, portafortuna in tribuna, dolori al polpaccio e rimpianti per i gol annullati. Gonzalo Bergessio, decisivo in partita, diventa un libro aperto nel dopogara. Prima tenta il dribbling in sala interviste: «Ma era solo una finta, dai». Anche perché, c’era da spiegare quella promessa fatta dopo la doppietta al Cittadella. «Vi avevo detto che stavo meglio, non al massimo. Però, sapere che quando un attaccante segna, quando la squadra vince, i dolori passano in secondo piano». Adesso come sta? «Il polpaccio ogni tanto mi fa male, ma faccio finta di nulla». Due gol in coppa, due in campionato. E’ il suo momento. «Credo sia il momento di tutti quanti, perché dietro i gol c’è un lavoro di equipe ». Però lei, Castro e Lodi siete entrati in tutte le marcature viste a Siena. «C’è intesa, sono stati bravi loro a muoversi al momento giusto». E’ cambiato qualcosa nei movimenti d’attacco, che ci sia Castro o il Pitu? «Si ricorda che cosa diceva Montella quando si parlava di schemi su palla inattiva o su azione? ». Certo: la palla arriva dove… «Dove è piazzato l’attaccante. Io ho scelto il secondo palo per cercare di sorprendere gli avversari ed è andata bene».

Maran: “Riecco il Catania che mi piace” (La Sicilia)

“«Vuol dire che il nostro è un gruppo vero, non ha solo undici titolari» «Ci teniamo a passare il turno in Coppa, poi penseremo alla Samp»

“Il domandone del dopogara è: che cos’avrà detto Rolando Maran alla squadra tra primo e secondo tempo? Oppure: come ha fatto a gestire in pochi giorni gli svantaggi di Coppa e campionato trasformandoli in vittorie se non identiche, per lo meno simili? Rolly non è il tipo che gonfia il petto a risultato acquisito, così riversa ogni merito alla squadra: «C’è voglia di arrivare, ho rivisto sacrificio, applicazione, concretezza, soprattutto compattezza anche quando si era sotto di un gol». Poi ci pensa Bergessio. «Quando un attaccante segna è sempre un evento, anche perché Gonzalo non è uno che aspetta la palla davanti alla porta, ma partecipa al gioco del collettivo». Palla inattiva, ripartenze: il Catania ha dato sfoggio di un atteggiamento tattico… zemaniano. «Proviamo in allenamento, poi le cose riescono anche bene perché, al di là dei movimenti, i giocatori agiscono con cuore e riflessi giusti». Gli angoli, per esempio: cross di Lodi tagliati bene. «Oltre alla quantità, abbiamo messo in mostra elementi di qualità da non sottovalutare».

«Non aspettiamo altri dodici mesi per vincere fuori» (La Sicilia)

“L’AMMINISTRATORE DELEGATO SERGIO GASPARIN SI GODE IL PRIMO SUCCESSO ESTERNO ROSSAZZURRO DELLA STAGIONE

“Finalmente». Il Catania sfata il tabù della prima vittoria esterna stagionale e l’amministratore delegato Sergio Gasparin sintetizza la propria gioia con questa sola parola. Poi, inevitabilmente, la felicità lascia spazio all’analisi e il “direttore”, con onestà, non si sottrae al confronto: «Se avessimo potuto decidere su come e dove ottenere la prima vittoria in trasferta – esordisce – credo che questa sarebbe stata una delle scelte più logiche: in formazione rimaneggiata, a cinque giorni dalla sfida da 120 minuti con il Cittadella, contro un’avversaria scorbutica e affamata di punti salvezza… Ecco, a Siena abbiamo dimostrato di che pasta è fatto questo Catania, quanto è determinato e di che genere di reazioni è capace. Anche quando la partita si mette sui binari più congeniali all’avversario». E questo a causa di quell’avvio un po’ molle…. «No, non molle. Noi siamo andati in campo per giocarcela, ma un errore individuale ha permesso ai nostri avversari di sbloccare la partita e giocare la gara che avrebbero voluto. Una squadra che ha calciatori abili nelle ripartenze come Calaiò, Rosina, Valiani e Sestu è sempre pericolosa se passa in vantaggio. Invece il Catania non ha mai perso la bussola, ha rischiato soltanto in una circostanza, per di più viziata da fuorigioco, quindi nella ripresa, dopo avere sfiorato più volte il pareggio, ha costruito un successo che non può essere messo in discussione e che definirei strameritato. Davvero bravi, i ragazzi, che aggiungono punti importanti alla classifica e che fanno significativi passi avanti dal punto di vista dell’autostima».

Castro: «Prima del pari rosicavo un po’… Mi sono rifatto» (La Sicilia)

“«Avevo già sfiorato il gol: ci tenevo tantissimo Dedica speciale alla mia famiglia in Argentina»

“Altro che i musi lunghi di Palermo… La gioia è talmente tanta che, questa volta, i calciatori rossazzurri fanno davvero fatica a non… fermarsi per le interviste del dopo partita. Fanno eccezione i soli Castro e Bergessio, che tentano il dribbling come sul campo, ma senza effettiva convinzione. Bergessio ci prova più per abitudine, in effetti, ma rinuncia quasi subito, consapevole di essere uno dei “designati” dall’ufficio stampa rossazzurro; lo stesso è per Castro, che arriva fino al pullman, ma viene riportato a più miti consigli dal collega Angelo Scaltriti. «Ci ho provato – sorride furbo – ancora non parlo bene l’italiano. Speravo di evitare questa chiacchierata ». Tentativo andato a vuoto. Adesso deve dirci tutto quello che le è passato per la testa prima e dopo il gol del pareggio. «Questa è una domanda facile. Prima del gol rosicavo un pochino, perché già alla fine del primo tempo ero andato ad un soffio dalla segnatura, ma Felipe è stato bravo a leggere l’azione ed a salvare un gol fatto». Paura di non farcela? «Neanche un po’. Nello spogliatoio eravamo tranquilli: sapevamo che saremmo entrati in campo col piglio giusto e che la gara sarebbe cambiata. Il mio pareggio è stato il coronamento di questa situazione. Un gol importante, che ha permesso alla squadra di ritrovare la rotta via». E’ tempo di dediche, allora. «Sicuro. Ad Udine avevo pensato a mia moglie Fernanda ed a mio figlio Dante. Loro sono sempre nel mio cuore, ma dopo tanto tempo che non vedo papà Daniel, mamma Maria e mio fratello Matias, beh, questa dedica è già scritta: per i miei cari che sono in Argentina. Spero di vederli presto, ma prima bisogna finire questo 2012 nel migliore dei modi: mercoledì vogliamo passare il turno in Coppa a Parma, poi dobbiamo fare bene in campionato con Sampdoria e Parma; un passo alla volta, in ogni caso».


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