STAMPA- Un murales per Géza Kertész

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Kertész, un murales per l’allenatore eroe di guerra Quartarone: «Dopo Cannavò, lo merita anche lui» (MeridioNews)

“Una petizione su Change.org chiede l’intitolazione di un murales al tecnico ucciso dai nazisti nel 1945. A lanciarla Roberto Quartarone, giornalista e membro del comitato che dal 2011 chiede l’intitolazione di un parco cittadino allo Schindler del Catania. «Speriamo che la commissione toponomastica lo approvi al più presto»

“Un murales da dedicare a un grande dello sport catanese: Géza Kertész, allenatore di calcio ungherese, fucilato dalla Gestapo in patria il 6 febbraio 1945 per aver ospitato un ebreo in casa, salvandolo da una morte sicura in un campo di sterminio nazista. Kertész è stato l’allenatore della Società Sportiva Catania: trasferitosi in Italia all’età di 31 anni, nel 1925, portò nella stagione 1933-34 la società etnea alla storica promozione in serie B. Restò in città fino al 1936, per poi ritornare nuovamente nella stagione1941-42. A ricordare il suo impegno, e a chiedere con una petizione su Change.org la realizzazione di un murales, è il comitato che dal 2011 chiede anche che gli siano intitolati una strada o un parco cittadino. Il comitato a favore di quello che è stato definito lo Schindler del Catania è composto da alcuni appassionati della storia del calcio etneo. Sono Antonio Buemi, Alessandro Russo, Filippo Solarino, Sergio Capizzi, Salvo Giglio, Santo Privitera, Salvatore Quartarone, Gaetano Sconzo e Roberto Quartarone. Proprio lui, giornalista sportivo e insieme ad altri membri del comitato autore del volume Tutto il Catania minuto per minuto, il mese scorso ha lanciato la petizione, che ha quasi raggiunto l’obiettivo delle mille firme. «L’impegno, prima che quello di arrivare al numero, è quello di ricordare questa figura importantissima per la storia sportiva di Catania, ma dimenticata. E che travalica destra, sinistra, fascismo e resistenza», spiega Roberto Quartarone.