STAMPA – Vecchia e nuova guardia, Spolli ordina: “Ripartire!”

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

«A Livorno il vero Catania E fidatevi dei nuovi arrivi» (La Gazzetta dello Sport)

L’argentino: «Contro Fiorentina e Inter non eravamo al top Il rinnovo? Qui sto bene, vorrei restare il più a lungo possibile»

“Vecchi e nuovi a braccetto verso la Toscana. Non sarà una gita, la trasferta di Livorno, perché al di là di quel che si è detto alla vigilia della matricola che si riaffaccia nel massimo campionato, i valori in avvio di stagione sono sempre falsati dal mercato (finalmente chiuso) e dalla condizione fisica non ancora al top per tutti quanti. Ne è cosciente Nicolas Spolli, condottiero argentino che ha recentemente allungato fino al 2016 il suo contratto che lo lega alla società rossazzurra. I veri valori Spolli, titolare inamovibile nell’assetto difensivo di Maran, affronta la prossima partita con tutta l’attenzione di questo mondo: «Mai sottovalutare gli avversari, soprattutto fare caso a quel che si fa in gruppo. E noi, durante la pausa, abbiamo lavorato davvero bene, con la giusta concentrazione e con la rabbia di chi vuole costruire di nuovo un percorso produttivo. Contro Fiorentina e Inter non abbiamo giocato al top, specie nel secondo tempo contro i nerazzurri. A Firenze, secondo il mio parere, il Catania avrebbe meritato un risultato positivo. La prestazione non era da buttare. Adesso, comunque, visto che non possiamo che guardare avanti, sono convinto che emergeranno i veri valori di un Catania volitivo e anche rinnovato per gli arrivi recenti, annunciati al termine del mercato». Mercato movimentato È stato un mercato davvero movimentato per la società rossazzurra. Spolli giudica i nuovi: «Plasil, Guarente, Peruzzi, Biraghi sono calciatori di valore indiscusso. Daranno il loro contributo alla causa. Io conosco bene Peruzzi, soprattutto: l’ho visto giocare in Argentina e ha talento.

Vecchi e nuovi per la ripartenza (La Sicilia 11.09.2013)

“Tutti si adegueranno agli schemi di Maran

I vecchi riescono ad allungare o accorciare la squadra a seconda delle esigenze o delle situazioni che si vengono a creare. In Toscana trasferta cruciale per dimostrare il reale valore della squadra che, alla fine del mercato, si è ulteriormente rinnovata in tutti i reparti. Izco rischia di non rientrare

“La vecchia guardia ha la faccia simpatica e la pettinatura alla moda di Mariano Izco e lo sguardo grintoso (capelli? No, siamo in assenza di… pettinatura) di Sergio Almiron. Il Catania che prepara l’assalto alla fortezza Livorno, riparte da loro, da chi è rodato, da chi ha la condizione e vuole esserci a tutti i costi. Capitan Izco è l’ago della bilancia dei movimenti con o senza palla dei rossazzurri. Scatta e la squadra avanza il proprio raggio d’azione. Si devono recuperare metri preziosi, Mariano è lì, pronto a fare argine contro tutto e tutti. E lo chiamavano gregario, giusto per dire che partiva dalla seconda fila in una ideale griglia di merito. L’altro giorno un tifoso ha scritto una frase che prendiamo in prestito perché diventa il manifesto della crescita di questo ragazzo: «Tutto pensavo, il giorno del suo arrivo in maglia rossazzurra, ma non di dover rimpiangere Izco come un uomo essenziale». Invece è così. Adesso bisogna capire se Mariano potrà recuperare la condizione in vista del match in Toscana. Fino a ieri le notizie che trapelavano non erano proprio positive. Si aspetta una ufficialità da parte della società, ma il sospetto che Mariano possa passare, per ora, la mano diventa ogni giorno che passa più concreta. Adesso che Maran sta allenando il gruppo in vista del match di Livorno, adesso che ha Guarente e che presto avrà, di ritorno dagli impegni con le rispettive nazionali, sia Tachtsidis che Plasil, dovrà scegliere. Eccoci ad Almiron. Lo stesso Maran ebbe a confermare, quando doveva indicare il rossazzurro più in forma del ritiro: «Sergio mi ha dato conferme importanti: è in grande spolvero, il suo gioco permette al centrocampo di agire con i giusti equilibri». Almiron, al momento del rinnovo del contratto, si è detto felice per la conferma in rossazzurro: «Era quel che desideravo, sono felice e adesso devo ringraziare dimostrando il massimo possibile». Come dire: la vecchia guardia tira la carretta, i nuovi si dovranno inserire con calma e senza pretendere da loro la luna alla prima apparizione ufficiale. E, qui, ci tornano in mente le parole del responsabile dell’area tecnica, Giuseppe Bonanno: «Aspettiamo, abbiate pazienza. I nuovi, specie chi arriva da altri Paesi, dal altri Continenti, devono avere il giusto tempo per entrare nei meccanismi del gioco e della Serie A». Così, a Livorno, disponibilità a parte, le scelte dell’allenatore potrebbero innanzitutto riguardare chi il Catania lo ha vissuto da tempo.

Plasil direttore d’orchestra il Catania trova un leader (La Sicilia 11.09.2013)

“Tampona, contrasta anche in scivolata e conquista il pallone. Su punizione disegna traiettorie lunghe anche quaranta metri. Si propone a destra, taglia al centro, cambia fascia. Corre, soprattutto. Corre, Jaroslav Plasil. E gli azzurri diventano matti, su quella fascia. Giaccherini ridimensionato, perché in copertura il nuovo giocatore del Catania lo tampona, anche a distanza. Montolivo soffre, Pasqual si vede soffiato il pallone. La diretta tv mostra all’Italia intera che colpo ha piazzato il Catania. A casa, i tifosi rossazzurri fanno il tifo per il biondo mediano ceco che entra in campo dopo sei compagni, canta l’inno tra Gebre Selassie e Sivok. Tocca, nel primo tempo 15 volte il pallone, nella ripresa entra nel vivo dell’azione 18 volte e spesso non sono interventi di routine, quelli del rossazzurro arrivato dal Bordeaux. Non per nulla trapela la notizia che i tifosi francesi sono a dir poco incavolati. Hanno già raccolto 4 mila firme per contestare la società per la campagna cessioni disastrosa. La partita comincia e Plasil all’ 8’ lascia sfilare la palla per la rimessa in gioco, un minuto dopo tocca per Gebre e l’azione che si sviluppa da sinistra ma non si arriva al tiro. Pochi istanti ed ecco due dai e vai; nel primo manda a vuoto Giaccherini. Ancora Plasil: al 13’ passaggio a Prochazka, al 16’ non controlla bene palla e la perde sul fondo: è il primo errore. Al 19’ l’anticipo di testa su Montolivo, al 23’ con un tocco conquista una rimessa laterale, subito dopo prende palla in scivolata a Giaccherini e rinvia. Lo scambio con Jiracek (29’), poi al 32’ avvia il contropiede, interrotto da un fallo azzurro. Eccolo calciare (33’) una punizione: lancio preciso e palla che viaggia per 40 metri. Nel finale, rinvia il pallone dopo l’occasione di Balotelli, di testa (36’), recupera e rilancia (38’), ferma Giaccherini in scivolata (40’), prima del riposo prende palla e lancia Kozak. Nella ripresa, la Rep. Ceca subisce la rimonta azzurra, si piazza con il 4-2- 3-1 con Plasil mediano dietro il tridente di fantasisti. Lancia sempre di più, il rossazzurro e sono cross molto precisi, anche lunghi, ma efficaci. Amministra l’arrembaggio finale con lanci precisi e mai sprecati.


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