STAMPA/LM – Cronaca e seguito delle dimissioni

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

 

Lo Monaco: Catania, me ne vado (Il Corriere dello Sport)

“La trasferta sul campo di Trieste, prestato?? al Cagliari, scossa dal definitivo annuncio del dirigente rossazzurro

“«Pulvirenti, quanti show! Lascio, magari in Uefa… Il motivo? Ho troppo a cuore il club per dirlo»

“La.d. punge il numero uno «Finora avete sentito solo la campana di un presidente fenomeno, lunico di A che guadagna senza far nulla»

“Capolinea. Dopo undici anni insieme, prima all’Acireale e poi al Catania, culminati con la scalata dalla B alla A e con un miglioramento costante della posizione di classifica, il presidente Pulvirenti e l’amministratore delegato Lo Monaco sono a un passo dal dividere le loro strade. Lo ha annunciato Lo Monaco nel corso di una conferenza stampa di quasi un’ora, al termine della quale ha praticamente escluso ogni possibile ripensamento. Divorzio annunciato in una delle settimane più importanti della storia rossazzurra, con il Catania che spera di agguantare in extremis un piazzamento “europeo” […] Per me la vittoria più bella è stata quella della salvezza contro il Chievo, il primo anno di A, quando certa politica aveva deciso che il Catania doveva retrocedere per gli incidenti che costarono la morte all’ispettore Raciti. Montella? Non mi risulta che l’abbia cercato qualcuno, se lui volesse andare via sarebbe un problema tenerlo controvoglia» . Il presidente Pulvirenti non ha voluto aggiungere altro: «Prendo atto delle dichiarazioni di volontà espresse da Pietro Lo Monaco di dimettersi al 30 giugno da amministratore delegato e da direttore generale del Calcio Catania. Ritengo superfluo intervenire e commentare ulteriormente questa vicenda» . E proprio finita.

L’addio di Lo Monaco «Lascio il Catania, mi sono già dimesso» (La Gazzetta dello Sport)

“Ormai è guerra aperta. Esce allo scoperto Pietro LoMonaco che non ha digerito l’ultima dichiarazione del presidente del Catania, Pulvirenti che aveva etichettato come una delle vittorie più belle quella di sabato contro l’Atalanta: «Una affermazione assurda, demenziale » ha sparato l’amministratore delegato rossazzurro che ora parla di dimissioni a lunga scadenza: «Il Catania sta facendo un campionato importante e sta acquisendo maturità. Il nostro obiettivo è l’Europa League. Detto questo,mi corre l’obbligo chiarire, alla luce delle numerose voci delle ultime settimane, di essermi virtualmente dimesso dalla carica di amministratore delegato delCatania già 3mesi fa. Il Catania, però, non si può permettere che io molli tutto e vada via, per cui continuerò a lavorare comeprima e più di prima nell’interesse esclusivo dell’azienda, fino al 30 giugno, perché anche dopo la fine del campionato ci sono adempimenti importanti per chiudere la stagione e gettare le basi per quella successiva». Lo Monaco passa in rassegna tutte le esternazioni di Pulvirenti che a chi gli faceva presente un interesse del Napoli per Lo Monaco rispondeva la vicenda gli ricordava tanto la famosa battuta sulla ballerina di Siviglia. Giovedì ci sarà l’assemblea dei soci che farà probabilmente chiarezza nella vicenda. All’acqua di rosa la reazione del presidente Pulvirenti: «Prendo atto delle dichiarazioni di volontà espresse da Pietro Lo Monaco di dimettersi il 30 giugno da amministratore delegato e da direttore generale del Calcio Catania. Ritengo superfluo intervenire e commentare ulteriormente questa vicenda». Si apre ora la successione alla poltrona che rimarrà vacante fra un paio dimesi, forse. I nomi sono quelli di Angelozzi, catanese, oggi impegnato col Bari, di Gasparin, ex Udinese e Samp, di Salerno ds del Grosseto mentre Perinetti (d.s. Siena) sembra ormai destinato al Palermo ma non si sa mai.

«Catania, me ne vado Napoli è casa mia…» (Tuttosport)

“Nel Napoli scattano le prove tecniche di rinnovamento. Si va avanti con questo progetto? Si cambia per rinvigorire i programmi? È un dilemma di non facile soluzione, nemmeno per il presidente Aurelio De Laurentiis . Da venerdì scorso è in Cina, ufficialmente un viaggio di lavoro (partecipa al Festival del Cinema di Pechino), che però gli è servito soprattutto come fuga da una realtà diventata complessa per intrecci ed incomprensioni. Sabato scorso il patron non ha visto in tv Napoli-Novara (ma in Cina erano le 3,45!) e nemmeno ha chiamato dirigenti e allenatori per saperne di più. Vuole disintossicarsi dalloverdose di calcio per riapprocciarsi nuovamente al mondo del pallone con la mente sgombra e la stessa determinazione decisionale che caratterizzò tre anni fa la sua separazione da Pierpaolo Marino . Prima di volare a Pechino, però, ha preso contatti con molti addetti ai lavori, allenatori in attività e altri attualmente alla finestra, ds, presidenti e procuratori per avere una visione complessiva sulla situazione del pallone nostrano […] Ha ragione Pietro Lo Monaco, tra lui e il Napoli non cè ancora niente. De Laurentiis ieri ha rilasciato una dichiarazione… raffreddante («addio a Fassone , confermo Bigon », ma a Lo Monaco ha parlato chiaro, spiegandogli che tutto dipenderà dallesito di questa stagione. Se gli azzurri riusciranno a vincere la coppa 73 of 222 Italia oppure a centrare addirittura la zona Champions, allora verrebbe data ancora più fiducia alla figura di Walter Mazzarri e a quella del ds Riccardo Bigon, che aspetta ancora la firma del presidente sul contratto triennale. Altrimenti, qualora la stagione finisse male, si aprirà al nuovo corso con la figura di Pietro Lo Monaco che porterebbe con sé da Catania il tecnico Vincenzo Montella , cioè uno bravo a lanciare i calciatori giovani sui quali il patron vorrebbe rifondare il Napoli.

Darmian, Zamparini apre (Tuttosport)

“Petrachi a Torino è in scadenza. E nelle ore che hanno portato Lo Monaco a comunicare ufficialmente luscita di scena dal Catania, nel tam tam non si parla solo di lui quale possibile grande risorsa per Cairo (ma il Napoli appare in pole position): risuona anche il nome di Corvino , in uscita da Firenze.

Pulvirenti-Lo Monaco ora è proprio finita (La Gazzetta dello Sport)

“A Catania 7 anni e mezzo di imprese, affari, gioie e pure dolori E il Massimino è diventato una roccaforte temuta da tutti

“Sette anni e mezzo di successi, difficoltà, affari fatti e mancati. Comunque sette anni e mezzo di gloria, soprattutto il ciclo che ha riportato il Catania in A. Un romanzo col pubblico che, giorno dopo giorno, ha riempito il Massimino fino a farlo diventare una roccaforte, temuta persino dai grandi club. Lo Monaco e Pulvirenti hanno creato una macchina perfetta […] Le semifinali di Coppa Italia raggiunge e perse con la Roma durante la gestione Baldini, le polemiche mediaticamente irresistibili con Mourinho, battuto al Massimino 3-1, ma anche il successo nel 2009 in casa della Juventus che è valso la rimonta salvezza durante la parentesi Mihajlovic, l’1-1 con la Roma che valse la salvezza del Catania nel 2009, i record di punti, l’ultimo dei quali stabilito domenica scorsa, la convocazione in azzurro di Mascara e Biagianti, ma l’inaugurazione del Village di Torre del Grifo, opera di 60 milioni di euro, è stata la pietra miliare di una società che adesso è economicamente sana e viene presa a modello dai dirigenti di altri club. Negli ultimi mesi, infine, molti contrasti. Dalle voci di un interessamento di Lo Monaco alla Salernitana, alle punzecchiature recenti, sfociate con le dimissioni che oggi verranno messe nero su bianco e accettate, così come Pulvirenti aveva accettato le dimissioni da amministratore delegato di Torre del Grifo.

Lo Monaco: dimissioni ufficiali dal 30 giugno (La Sicilia)

“«Su di me sono state fatte illazioni da telenovela Lascio una società sana»

“Un oceano di amarezze. Pietro Lo Monaco prova a spiegare il suo stato d’animo nel giorno delle dimissioni virtuali. Sì, virtuali, perché fino al 30 giugno, l’amministratore delegato del Catania lavorerà con e per la società. Però, il distacco, adesso, è mediaticamente noto, ufficializzato dal diretto interessato in un’ora e dieci minuti di dichiarazioni pacate, ma dai toni forti, fortissimi, specie quando allude al rapporto con il presidente. Una preghiera finale: «Adesso dimenticatemi, non parlate più di me». LO SHOW DI PULVIRENTI. «Però – l’ad ammette con toni pacati, nel corso della conferenza stampa più affollata degli ultimi anni – mentre io continuo a gestire l’azienda come e più di prima, accadono cose strane». Lo puntualizza due volte, Lo Monaco, e poi attacca Pulvirenti: «Nel frattempo, assisto a uno show del presidente del Catania. Sinceramente è sconfortante assistere a scenette da tarallucciaro. Abbiamo cominciato col dire che mi aveva preso lui. Io sono andato all’Acireale in C2, proveniente dalla Serie A. Ha detto che avrebbe preso uno migliore di me, in caso di abbandono, diceva che le idee chiarissime. Tre giorni fa abbiamo parlato e mi è stato detto che lui non sa da dove cominciare. Ancora: la vittoria con l’Atalanta era la più importante della sua gestione… Assolutamente demenziale. Ma il Catania ha conquistato vittorie speciali, incredibili, il Catania ha fatto progressi mostruosi e ci si riduce alla vittoria più bella contro l’Atalanta. Non vedo coerenza in tutto questo. E a questo gioco al massacro proprio non ci sto.

Il presidente Pulvirenti «Prendo atto della scelta» e pensa già al futuro (La Sicilia)

“Il gruppo di lavoro già collaudato seguirà un’evoluzione naturale con nuovi ruoli. Nuovi arrivi per completare la squadra del presidente e accelerazione per lo stadio a Librino

“Un’ora e dieci minuti di dichiarazioni in conferenza stampa da una parte, trentasei parole dall’altra. Un comunicato stringatissimo, essenziale, meno che laconico, giusto, probabilmente, per far sapere che la notizia era arrivata anche a lui. Così il presidente del Catania, Nino Pulvirenti, ha liquidato l’annuncio delle dimissioni di Pietro Lo Monaco, con un comunicato minimalista che deve avere deluso chi si aspettava un altro capitolo della diatriba. Già troppo lunga e stucchevole, considerato che c’è una stagione da condurre in porto, che c’è un altro campionato, il prossimo, cui pensare, che ci sono progetti da consolidare, da sviluppare, da elaborare e organigrammi da rifinire alle luci delle novità maturate in questi mesi, ormai da tempo con un esito finale scontato. Così Nino Pulvirenti si è limitato a trentasei parole di circostanza. «Prendo atto delle dichiarazioni di volontà espresse da Pietro Lo Monaco di dimettersi da amministratore delegato e dalla carica di direttore generale del Calcio Catania al 30 giugno. Ritengo superluo intervenire e commentare ulteriormente questa vicenda». Superfluo intervenire, superfluo commentare. Basta del resto, pur tra qualche battuta sfuggita qua e là sotto la costante pressione dei mass media a caccia di notizie, il presidente del Catania lo aveva già detto da qualche settimana. E da quel momento, preso atto del fatto che il rapporto con l’amministratore delegato rossazzurro era arrivato al capolinea e non sembrava davvero più ricomponibile, aveva concentrato energie e attenzioni tutte sul lavoro da portare avanti.


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