STAMPA/MOVIOLA –Gomez fuorigioco. Goal Fantasma..

Redazione

CATANIA – Di seguito la moviola di Catania – Milan secondo i maggiori quotidiani nazionali e locali.

Gomez gol da accordare Gol fantasma quasi quasi (La Sicilia)

“Due gli episodi più contestati di questo super Catania-Milan. GOL ANNULLATO A GOMEZ. L’assistente riminese Marzaloni sbandiera il fuorigioco quando Bergessio smista il pallone verso Gomez che di testa mette in rete. Fuorigioco di rientro? Francamente Bergessio è in linea con Mexes. «Non c’è luce» assolutamente quando parte il cross. GOL-FANTASMA. Solo dopo aver riveduto varie volte si potrebbe affermare che il pallone ha superato la linea, ma in effetti la certezza non esiste perchè il tocco della scarpetta bianca di Gianni Marchese sul tiro di Robinho si confonde con la parte marginale della linea.

La palla sembra dentro, ma ha superato per intero la linea? Rete annullata: è fuorigioco (La Gazzetta dello Sport)

“Diciamo subito una cosa: dopo cento replay e decine d’inquadrature diverse, non c’è una certezza assoluta sul gol fantasma di Robinho (20’ s.t.). La respinta di Marchese sembra arrivare quando la palla si trova oltre la linea di porta. Ma non c’è certezza che l’abbia varcata per intero: il regolamento dice che per essere gol nessuna proiezione della circonferenza della palla deve toccare un qualunque punto della linea. Davvero dura valutare l’episodio per l’assistente Ghiandai che decide di non assegnare la rete. Un caso simile, comunque, sarebbe stato di difficile lettura anche per un eventuale giudice di porta, mentre forse solo una tecnologia ben rodata e affidabile avrebbe potuto dare risposte sicure. Il Milan, però, si sente defraudato di un’altra marcatura non vista, dopo quella clamorosa (e senza dubbi) di Muntari ignorata contro la Juve. I rossoneri, tra l’altro, attaccano la direzione di Bergonzi e dei suoi collaboratori anche per altre situazioni. Due in particolare, sempre nella ripresa: i fuorigioco inesistenti chiamati a Ibra e Boateng. Anche queste sono valutazioni di Ghiandai: si tratta di errori grossolani e con poche attenuanti. Addirittura nel secondo caso la bandierina si alza nonostante un particolare non indifferente: il rossonero, lanciato negli spazi lasciati liberi dalla difesa, era partito dalla propria metà campo… Insomma, serata storta per il primo assistente, ma non altrettanto si può dire di Marzaloni. E’ lui, infatti, a far annullare una rete a Gomez a inizio secondo tempo (Milan avanti 1 0): non è l’argentino in posizione irregolare, ma Bergessio che gli serve l’assist in semirovesciata. Il guardalinee se ne accorge nonostante l’incrocio e appena l’attaccante tocca la palla, ferma l’azione. Chiamata difficile, ma perfetta.

Tuttosport

“Anche se risulta un poco fastidioso il fatto che pretenda di imporre agli altri il modo di comportarsi («Ora devono stare tutti zitti»). Nessuno, almeno qui, eccepisce sulla strategia comunicativa del Milan che ha deciso di riproporre sul sito ufficiale il gol di Muntari abbinato nel montaggio a quello presunto?? di ieri a Catania. Quasi a voler adombrare il fatto che dietro agli episodi vi possa essere una strategia, anziché degli errori. Oppure a insuflare, subliminalmente, il diritto a un lasciapassare preventivo verso tutti gli episodi dubbi prossimi venturi. Fatti loro e sarebbe sgradevole se qualcuno di unaltra società li censurasse. Ognuno, non ce lo nascondiamo, usa le armi che possiede e quelle del Milan, in ambito comunicativo, sono tuttaltro che spuntate. Al di là di ogni considerazione di contorno, comunque, rimaniamo al fatto: accostare lepisodio di Muntari a quello di ieri è, oltre che scorretto ideologicamente, fuorviante nel contesto: la certezza che il pallone abbia varcato la linea, stavolta, davvero non c’è.

Non sarebbe bastato il giudice di porta (Il Corriere della Sera)

“Oggi si accettano quasi tutte le decisioni arbitrali, salvo quando il pallone balla sulla linea di porta. Allora non si tollerano nemmeno gli errori di un millimetro. Se il gol è stato realizzato, tutta la sfera oltre al linea, bisogna darlo. Succede invece che, in Catania-Milan, un tiro di Robinho permetta a Marchese di respingere il cuoio con il piede dentro la porta. In campo il gioco continua: nessun è sicuro, il guardalinee Ghiandai, da oltre 30 metri, non può esserlo: la sicurezza l’aveva già perduta fermando per fuorigioco inesistente Ibra e Boateng. Al Cibali nessun spettatore è sicuro; ma arriva la tv e mostra che il pallone è entrato di un millimetro. Caro Platini, il giudice di porta poteva dare il gol di Muntari, non quello di ieri. Questo calcio televisivo impone i sensori sulle porte: puntiamo sulla loro perfezione.


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