STAMPA/Moviola – Tutto chiaro, non per gli arbitri

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Il «pasticciaccio» di Gervasoni & C. (La Sicilia)

“Succede tutto al 24’: l’episodio che fa esplodere il Massimino di rabbia e innesca una valanga di polemiche. L’azione è lineare: Marchese crossa un pallone dalla sinistra, Spolli e Lodi ne prolungano la traiettoria, la sfera finisce sul palo e viene raccolta da Bergessio che ribadisce in rete. La posizione dell’attaccante argentino, ampiamente alle spalle di Asamoah, è senza ombra di dubbio regolare e il gol andrebbe assegnato. Qui, però, arriva il pasticcio arbitrale: il guardalinee Maggiani corre verso il centrocampo e Gervasoni convalida la rete, ma di fronte alle vibranti proteste della panchina bianconera, capeggiate da Pepe, l’assistente del direttore di gara torna sui suoi passi. Dopo un conciliabolo con Gervasoni e con l’arbitro di porta Rizzoli arriva il clamoroso dietrofront: gol annullato. Una decisione che fa scoppiare l’ira etnea. Il pubblico intona cori eloquenti («Vergogna! Vergogna! »), il presidente catanese Pulvirenti viene allontanato dal campo, ma non c’è nulla da fare. Nella ripresa il patatrac-bis con la rete di Vidal convalidata nonostante fosse viziata da off side di Bendtner.

Rete regolare, poi la confusione totale (Il Corriere della Sera)La giornata ha messo in discussione il ruolo arbitrale, l’efficacia dell’esperimento dei sei ufficiali di gara, il grado di tolleranza (in centimetri) relativa agli errori degli assistenti nei fuorigioco per finire al numero dei tesserati che possono entrare sul terreno e che talvolta si uniscono alle discussioni tra calciatori e arbitri. Parliamo di Catania-Juve affidata a Gervasoni: il gol di Bergessio si concretizza dopo un tiro di Spolli verso Buffon, con deviazione intermedia di Lodi sul palo bianconero e gol di Bergessio sempre in gioco. Gol regolare con esultanza. A questo punto, ai bordi del campo, si apre una lunga discussione tra alcuni bianconeri e l’assistente Maggiani subito raggiunto dall’arbitro Gervasoni. I dubbi, sulla posizione di Bergessio crescono e allora Gervasoni si rivolge a Rizzoli, arbitro di quella porta, per la sentenza finale: gol cancellato. Dall’arbitro unico all’assemblea arbitrale con quaranta secondi di parole: è calata la qualità e cresciuta la confusione. Una confusione tecnica che può far fallire l’esperimento: di sicuro si è già frantumata la personalità dell’arbitro centrale. Sul gol di Vidal, posizione di Bendtner in fuorigioco di centimetri e gol concesso.

“Gervasoni sbaglia perché dà spazio alla protesta (Il Corriere della sera)

“Rete regolare, poi la confusione

“La giornata ha messo in discussione il ruolo arbitrale, l’efficacia dell’esperimento dei sei ufficiali di gara, il grado di tolleranza (in centimetri) relativa agli errori degli assistenti nei fuorigioco per finire al numero dei tesserati che possono entrare sul terreno e che talvolta si uniscono alle discussioni tra calciatori e arbitri. Parliamo di Catania-Juve affidata a Gervasoni: il gol di Bergessio si concretizza dopo un tiro di Spolli verso Buffon, con deviazione intermedia di Lodi sul palo bianconero e gol di Bergessio sempre in gioco. Gol regolare con esultanza. A questo punto, ai bordi del campo, si apre una lunga discussione tra alcuni bianconeri e l’assistente Maggiani subito raggiunto dall’arbitro Gervasoni. I dubbi, sulla posizione di Bergessio crescono e allora Gervasoni si rivolge a Rizzoli, arbitro di quella porta, per la sentenza finale: gol cancellato. Dall’arbitro unico all’assemblea arbitrale con quaranta secondi di parole: è calata la qualità e cresciuta la confusione. Una confusione tecnica che può far fallire l’esperimento: di sicuro si è già frantumata la personalità dell’arbitro centrale. Sul gol di Vidal, posizione di Bendtner in fuorigioco di centimetri e gol concesso.Gli errori di centimetri degli assistenti sul fuorigioco debbono essere accettati, anche per l’incertezza della misurazione tv.

Il pasticcio dei giudici d’area “L’errore c’è stato: studieremo” (Repubblica)

Il designatore Braschi: “La perfezione non esiste”

“Tanto quanto non lo era quello di Bergessio a Catania. Ma a Stamford Bridge almeno non si sono visti capannelli di arbitri che discutevano via radiomicrofono coprendosi la bocca per decidere cosa fare: «Lo diamo o non lo diamo? ». Se la sudditanza psicologica esiste davvero, si può spiegare forse proprio con quella foto: l’arbitro Gervasoni che parla coll’indeciso guardalinee Maggiani, il quarto uomo che tiene un po’ tutti a bada, Pirlo che tira arbitro e guardalinee da una parte, Spolli che li tira dall’altra, tutti che parlano col famigerato arbitro di porta, che in questo caso si tratta niente meno che di Nicola Rizzoli. Già, proprio il top referee del calcio italiano, che ha partecipato agli Europei e che è stato votato come il migliore lo scorso anno dagli stessi calciatori di serie A. Appoggiato al palo della porta di Buffon, a moltiplicare gli occhi in area di rigore, ha preso anche lui la cantonata. Arbitro e guardalinee in un primo momento avevano visto bene e lui invece ha fatto scoppiare la più clamorosa delle bufere stagionali. A dimostrazione che l’introduzione degli “assistenti di porta”, a partire dalla Supercoppa di Pechino e dunque per la prima volta anche in serie A, ha forse fatto statisticamente diminuire i fallacci in area, ma non certo risolto situazioni così delicate. Con conseguenti proteste e il ritorno della famigerata “sudditanza psicologica”. Che forse esiste e forse no, in ogni caso pregiudizio mai morto e sepolto.

Gervasoni choc: convalida e poi annulla la rete (buona) di Bergessio dopo un colloquio tra Rizzoli e Maggiani. E il gol della Juve era irregolare (Il Corriere dello Sport)

“Capitolo uno: sullo 0-0, il Catania va in gol con Bergessio e il gol era buono. Bergessio è sempre in posizione regolare, sia sul cross di Marchese, sia sulla deviazione di Spolli che sulla successiva sporcatura (se cè) di Lodi. Il motivo? Semplice, Asamoah è sempre appiccicato al rossazzurro e copre la sua destra. Un ex guardalinee di fama mondiale, che ora è ai piani alti dellAia, ci spiegò un giorno, con un pezzo di carta e una matita, quanto è facile fissare un fuorigioco: tutto quello che sta a destra, se ha la maglia di chi attacca, è off side. Se ha la maglia di chi difende, non lo è. Per carità, non voleva essere una lezione sui massimi sistemi arbitrali. Però, se ci pensate, è proprio così… Allora, gol buono larbitro convalida, il guardalinee Maggiani pure poi… Poi succede limponderabile. Proviamo a ricostruire: la panchina della Juve protesta, allassistente internazionale viene il dubbio ed è la cosa peggiore che può succedere. Nella mente non trova più quel fotogramma, chiede a Rizzoli (arbitro darea per la terza volta con la Juve. I precedenti fanno rabbrividire: era a Pechino e a Udine…) quanti tocchi ci siano stati, due la risposta, ancora conciliabolo. Per un disastro.

“L’ha toccataunodelCatania” Rizzoli confonde il guardalinee (La Stampa)

“Decisivo il giudice di porta. Pulvirenti: “Rete annullata dalla panchina”

“Nonostante il mago, AntonioConte, sia ancora lassù in esilio nei box tv, Antonino Pulvirenti attribuisce poteri taumaturgici alla panchina della Juve: «Abbiamo assistito alla morte del calcio – attacca in sala stampa il presidente del Catania – se una panchina può annullare un gol, perché questo è successo. Guardalinee e arbitro l’avevano dato. Che si può fare? Un cavolo». Anche se poi il vocabolo finale non era proprio quello, diciamo. E ancora: «Mi auguro solo che sia stata sudditanza psicologica. Ma certo, così facendo possono restare imbattuti a vita». Per BeppeMarotta, ad bianconero, la questione è manifestamente infondata: «Che i nostri giocatori abbiano tale potere, mi sembra una cosa talmente illogica che non merita alcuna risposta». È il bersaglio a essere sbagliato, se il confuso AndreaGervasoni (arbitro) e l’insicuro Luca M a g g i a n i (guardalinee) sono stati richiamati via auricolare dall’esperto Nicola Rizzoli (giudice di porta). Sudditanza da internazionale, semmai. Tanto il far west era già cominciato, con l’espulsione dello stesso Pulvirenti, al solito seduto a bordo campo: «Che avevo fatto di male? L’avevo applaudito. E dopo gli ho detto: “Mi devi chiedere scusa due volte. Per quel gol scandaloso annullato e per l’espulsione”».

Maggiani in fuorigioco Prima convalida il gol dopo 44’’ lo fa annullare (La Gazzetta dello Sport)

“Sulla rete di Bergessio clamoroso dietrofront: svista dopo il consulto con il giudice di porta Rizzoli. E anche su Bendtner il guardalinee stecca

“Siamo al minuto 25 quando Marchese crossa da sinistra: il pallone è deviato prima da Spolli e poi da Lodi con Bergessio che segue la traiettoria, bruciando sullo scatto Asamoah dopo la carambola sul palo. Facile facile il tocco per il vantaggio del Catania. L’arbitro Gervasoni convalida il gol: la bandierina diMaggiani non si è alzata e l’assistente cammina verso il centrocampo, Ma poi si blocca e ritorna indietro. La cosa non passa inosservata anche perché siamo nei pressi della panchina della Juve. Qualcuno (Pepe è il più attivo) si avvicina e inizia a chiedere il fuorigioco. Il presidente Pulvirenti ha dichiarato: «rete annullata dalla Juve». In realtà Maggiani è «vittima » dei suoi dubbi. D’istinto ha dato il gol, ma poi come spesso accade agli arbitri rielabora l’azione e qualcosa non gli torna. Soprattutto va in confusione sul secondo tocco dopo il cross, quello di Lodi. «Se c’è, allora Bergessio è in fuorigioco…». E’ questo che pensa ed è questo che lo induce a bloccarsi. Con scrupolo chiede aRizzoli la conferma sull’autore del tocco. E qui dobbiamo aprire una parentesi sui compiti del giudice di porta: non ha nessuna responsabilità sul fuorigioco che è di esclusiva competenza del guardalinee. Tra l’altro sarebbe folle che una persona piazzata dietro la porta possa in qualche modo valutare una cosa complicatissima come l’offside. Semmai il giudice di porta ha liberato gli assistenti da altri compiti proprio per facilitare le loro valutazioni sul fuorigioco. Non è il nostro caso.


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