STAMPA/Voci – Dolce Catania, amaro Parma

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Donadoni amareggiato: «E’ un’eliminazione che non meritiamo» (La Gazzetta di Parma)

“Rammarico «Ci ha punito un altro rigore e così abbiamo faticato 120 minuti inutilmente. Bravi Ninis e Benalouane»

“Alla vigilia di questa sfida Donadoni aveva spiegato che il Parma teneva molto ad andare avanti in Coppa Italia. Al momento di stilare la formazione aveva poi dato ampio spazio alle prime scelte, limitandosi a pochi avvicendamenti. Si può quindi capire che ieri sera, al termine della partita, fosse visibilmente amareggiato: «C’è in noi grande rammarico per aver dato tutto, con grande impegno, per 120 minuti, senza riuscire a centrare la qualificazione. Tra l’altro ci ha penalizzato ancora una volta un rigore che non ho rivisto, e dunque non voglio giudicare. Mi spiace per la grande fatica risultata inutile, ma la prestazione è stata molto buona e il risultato ci penalizza troppo». Quando gli fanno notare che il penalty forse era meno netto di quello non concesso ai crociati a Roma per un analogo fallo di Klose, il tecnico non cade in trappola: «E’ vero che nelle ultime giornate non siamo stati fortunati nel computo dei rigori contro e a favore, ma in questo caso, ripeto, non ho rivisto le immagini. Lo farò con interesse, ma ora non voglio parlarne ». Sul piano delle individualità il tecnico spende belle parole per Ninis «che ha dato qualità al centrocampo, ha sfiorato anche il gol con un bel tiro respinto con una gran parata dal portiere quando si era sull’1-0 per noi e nel finale, nonostante i crampi, ha calciato il suo rigore mostrando tanta personalità. Credo poi che abbia fatto un ottima partita anche Benalouane, tanto per parlare di quelli che giocano meno. L’ho impiegato come terzino, ha disputato una gara di spessore, con molte iniziative».

Maran: «Siamo orgogliosi di essere approdati ai quarti» (La Gazzetta di Parma)

“Obiettivo colto «Una qualificazione così sofferta fa aumentare l’autostima»

“«Noi dobbiamo pensare partita dopo partita – nota Maran –: vincere aiuta certamente ad accrescere la consapevolezza nei propri mezzi. Siamo sulla buona strada, ma penso che questa squadra abbia ancora margini di crescita. Essere arrivati ai quarti è un orgoglio». Soddisfatto pure Giovanni Marchese, autore del penalty decisivo, che rende comunque onore alla formazione crociata. «Credo che il Parma stia esprimendo un buon calcio, come dimostra anche in campionato essere riusciti a vincere qui, sfoderando peraltro un’ottima prestazione, per noi significa davvero tanto»

L’urlo di Maran: “Adesso sotto con la Samp” (La Sicilia)

«Questa qualificazione dovrà darci sensazioni positive e nuova linfa Domenica non sarà semplice e noi veniamo da 330’ in otto giorni»

“Rolando? E se, adesso, qualcuno lo chiamasse «Rolandinho»? La reazione di Maran è ironica, ma i gesti sono irripetibili. Scarica con una battuta, la tensione di 120 e più minuti, il tecnico del Catania. Passo dopo passo, tra allenamenti compressi, video più che tattica applicata sul campo, a furia di vittorie in rimonta, colpi esterni e passaggi di turni in Coppa, il tecnico del Catania sta superando i predecessori. Arrivava dalla gavetta, Maran, adesso il Catania dovrà faticare per tenerselo stretto e sottrarlo ai complimenti delle grandi squadre. Resterà alla base, Rolly, ma sarà un bel duello. Perché è bravo, motivail gruppo come non mai. E vince. Vince anche quando al squadra è allo stremo delle forze. Quanto conta, Maran, una vittoria così? «Aggiunge adrenalina, regala forza mentale al gruppo ». E, adesso, come si gestiscono le poche ore che vi separeranno alla partita con la Samp? «Carichiamoci di sensazioni positive, alleggerendo il lavoro prettamente fisico». Il suo primo pensiero, dopo la vittoria, per la verità, è rivolto al pubblico. «Dopo il grazie alla squadra, devo anche inchinarmi dinanzi ai tifosi. Trenta qui, a Parma: stoici».

Marchese e Alvarez, undici metri di felicità (La Sicilia)

“La felicità è un pallone che rotola nella porta avversaria dopo oltre 120’ di battaglia. E questa volta, su quel pallone, c’è il segno della tomaia della scarpa di Giovanni Marchese: «Felice? – sorride sornione – felicissimo. E vi confesso pure che quando sono andato sul dischetto ero tranquillo e sereno. Chiaro che quando vivi penalty dopo penalty la lotteria dei rigori e sai che sei l’ultimo a tirare il batticuore aumenta, ma quando è toccato a me non ho avvertito la benché minima emozione. Anzi, vi rivelo che avevo anche deciso da che parte tirare». Sulla base di cosa? «Avevo visto che Pavarini, su Barrientos e Lodi che sono mancini come me, si era buttato sulla palla aperta. A quel punto, invece di incrociare con la palla chiusa, ho pensato di fare lo stesso ed è andata bene». Una serata che è diventata magica. «E’ vero, per come è andata la partita ci è sembrato quasi di giocare in una grande Coppa. La sensazione resta anche adesso, perché per noi la Coppa Italia ha una grande importanza: sarebbe bello vincerla o arrivare il più lontano possibile. Nessuno intende mollare su questo fronte». Da un rigorista eccellente e inatteso come Marchese a un altro altrettanto straordinario e altrettanto inatteso come Pablo Alvarez. Che sorpresa quella sua trasformazione! «Sorpresa per voi, ma non per me. Alla fine di ogni allenamento io tiro un buon numero di rigori. Non ho avuto problemi a finire nella lista dei tiratori». Ma aveva deciso da che parte tirarlo? «No, ho fatto tutto sul momento. Ho visto che Pavarini si è spostato sulla destra e, a quel punto, ho tirato a sinistra. Normale! ».

Donadoni mastica amaro: «Mancato un pizzico di concentrazione in più» (La Sicilia)

“Roberto Donadoni non riesce a mandare giù il rospo. Uscire dalla Coppa Italia ai rigori non se l’aspettava e, probabilmente, non si attendeva di farlo per mano di un Catania meno arrendevole di quel che il tecnico dei ducali riteneva di dover incontrare. La prima battuta è lapidaria: «Ci abbiamo provato, ce la siamo giocata, ma ci è mancato un pizzico di concentrazione in più. Di sicuro c’è che le due squadre si sono equivalse e che non vedo maggiori meriti da parte del Catania rispetto al Parma». La disamina continua sulla stessa lunghezza d’onda anche in sala stampa: «C’è un grande dispiacere, perché abbiamo fatto una grande fatica e non abbiamo raccolto nulla. Il rammarico aumenta perché abbiamo subìto ancora un gol su calcio di rigore

Frison paratutto «Serata dedicata ai miei compagni» (La Sicilia)

“«Io specialista nei rigori? È vero, negli ultimi anni ne ho neutralizzati sette. Ma la qualificazione è merito di tutta la squadra»

“Alla collezione privata, Alberto Frison aggiunge un’altra perla. Quella che risplende più delle altre. Perché l’eroe di una serata che segna una svolta, all’insegna della continuità di risultati, di un Catania che non si spegne più, non è alla prima impresa. Ha parato, negli ultimi tre campionati, ben sette rigori: «Quattro sono stati decisivi» sussurra quasi imbarazzato. E’ timido Frison. Lui e Salifu sono coloro che, all’interno dello spogliatoio, parlano di meno. Anzi non parlano. Sillabe qua e là una volta ogni dieci, quindici giorni. Parole poche, parate molte. Alberto, voluto fortemente dal Catania, che già lo seguiva da un paio d’anni, cresce all’ombra di Andujar e del preparatore Biato. Cresce, para, vince. E, per una volta, parla in esclusiva con il nostro giornale. E’ la sua serata, Alberto. «Io vorrei, invece, dedicare la vittoria ai compagni. Quando siamo stati in difficoltà, ci siamo uniti ancora di più». Più difficile deviare sul palo il tentativo di Belfodil oppure respingere il rigore di Gobbi? «Ogni parata diventa difficile, mi piace pensare alla vittoria del Catania». Quando si presenta un avversario dagli 11 metri, un portiere che cosa pensa? «Deve restare lucido, affidarsi all’istinto, studiando l’avversario». Sa che quella parata ha dato il «la» al successo? «Sono felice. Mai mi era capitato di giocare in Coppa Italia e arrivare ai rigori». Lei è uno specialista. «Parole grosse

Rigorissimo Catania (La Gazzetta dello Sport)

“«Altra impresa che ci fa capire come siamo forti»

“Maran «Qualificazione voluta e meritata» Marchese «E ora battiamo la Sampdoria»

“Frison: «Le mie parate? Dovevo far vedere quanto sono bravo, chance da non perdere»

“Missione compiuta, qualificazione raggiunta. E con tanta sofferenza, in fondo è più bello. Inevitabile che Rolando Maran, nel freddo della Pianura Padana, sia soddisfatto della qualificazione e naturalmente della prestazione dei suoi ragazzi: «La squadra si è sacrificata, volevamo la qualificazione a tutti i costi e alla fine ce la siamo anche meritata». Sofferenza Il Catania arriva così ai quarti di finale di Coppa Italia, dopo due turni sofferti. Sofferenza per superare il Cittadella, sofferenza per superare il Parma. Forse è stata questa l’arma in più dei rossoblù. «Nella prima parte ha prevalso la voglia di superarsi, poi nei supplementari è subentrata un po’ di stanchezza e ci si è preoccupati più di difendere» continua Maran. In effetti la partita non è stata bella ma alla fine Maran ha ottenuto quello che voleva. E non era semplice, visto che il Parma arrivava da due sconfitte in campionato e c’era tanta voglia di riscatto tra gli emiliani. «E’ l’ennesimo obiettivo centrato—fa notare il tecnico—,questa vittoria aumenta la consapevolezza dei nostri mezzi, accresce l’autostima e il morale, adesso dobbiamo ritrovare le energie fisiche e mentali per affrontare la Sampdoria in campionato».

LA FESTA DEL CATANIA (Il Corriere dello Sport)

“Maran: Finale thriller, ma è bello così

“«Penso sia una qualificazione meritata, aumenta la nostra autostima»

“Il Catania ha fatto il minimo e ha portato a casa il massimo. Che non è una considerazione negativa, anzi è una qualità delle squadre forti, consapevoli dei propri mezzi ma anche dei propri limiti. I rossoblù hanno aspettato il Parma, hanno approfittato per pareggiare alla prima occasione buona, hanno sfruttato la serata di grazia di Frison. E poi hanno avuto fortuna ai rigori, fortuna che non fa mai male. Insomma, quella emiliana non è stata certo la miglior prestazione stagionale della squadra di Maran, ma l’obiettivo dei quarti è raggiunto. «Finale thriller? L’importante è che finisca bene..» . Non può essere più candido di così il tecnico del Catania. Si è sgolato per tutta la gara, se l’è presa anche con la direzione di gara per qualche decisione secondo lui sbagliata. Alla fine è però arrivato un sospiro di sollievo. «Siamo molto contenti per la qualificazione, penso sia meritata. Nei supplementari si è vista un po’ di stanchezza, prima invece le squadre si erano sostanzialmente equivalse».


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