Biagianti: «Sconfitta da riscattare, ma basta con i sospetti e con le cucche»

Redazione

«Siamo arrabbiati e delusi da noi stessi per la prestazione contro la Leonzio e abbiamo voglia di riscattarci e di ricominciare. Abbiamo capito ciò che di sbagliato abbiamo fatto e vogliamo che quella partita resti un incidente di percorso. Dalla prossima volta l’atteggiamento sarà diverso». Così Marco Biagianti ha aperto questo pomeriggio l’incontro con i giornalisti in sala stampa a Torre del Grifo, iniziando naturalmente dall’inaspettata sconfitta casalinga di sabato al Massimino. «Dobbiamo imparare che non ci sono partite semplici e questa lezione ci servirà per il futuro».

«Siamo tra i favoriti per la vittoria nel campionato, ma in serie C conta l’agonismo, la fame, la cattiveria. Da una parte avevamo voglia di vincere ma dall’altra, quando entri inconsciamente con l’atteggiamento sbagliato, rischi il black out contro qualsiasi squadra. È stato un passo falso che nessuno si aspettava. Anche perché nelle gare precedenti siamo stati più cattivi e più vogliosi delle altre squadre, abbiamo ottenuto vittorie importanti anche in trasferta».

«L’entusiasmo della piazza deve aiutarci e darci una forza in più. Negli ultimi anni il pubblico ha sofferto tanto e le sei vittorie consecutive hanno dato carica. A volte però manca un po’ di equilibrio, anche da parte della stampa. Da parte dei tifosi è più comprensibile, ma non può bastare una sconfitta per cambiare giudizio, anche da parte dei giornalisti, su quanto di buono stiamo facendo. Ho letto di tutto e ci sono cose che danno fastidio: noi, i tifosi e i giornalisti dovremmo andare nella stessa direzione. Anche se la sconfitta è stata meritata e la prestazione bruttissima».

«Sono andato a far la spesa e una signora mi ha detto “Marco, che è successo? È vero che ve la siete giocata“? Ora io capisco il passato e non faccio di ogni erba un fascio, ma dico che certe cose non vanno neanche pensate. Qui ci sono ventiquattro giocatori che sono anche ventiquattro tifosi e lo abbiamo dimostrato anche a Siracusa. Certe sconfitte non dovrebbero capitare, è vero, ma classifica a questo punto del campionato conta ben poco. Capisco che ci siano tifosi delusi. Poi ci sono anche le cucche, che aspettano solo che succeda qualcosa… È anche vero però che sono voci isolate, moltissimi tifosi ci hanno applaudito nonostante la sconfitta e questo ci dà forza».

«Gli avversari aspettano la partita in cui ci affronteranno, organizzano le giornate dedicate ai loro colori contro di noi. È normale, dato il prestigio della nostra squadra. Ma noi dobbiamo affrontare le partite a prescindere da quanto pubblico ci sarà a tifare per i nostri avversari. In realtà anche contro la Leonzio, nonostante la pessima prova, abbiamo corso senza mai mollare. Teniamo molto alla maglia e non vogliamo più avere pause come quelle dell’anno scorso».

«Quest’anno abbiamo una rosa importante. Siamo tanti, abbiamo un buon gruppo e giocatori importanti stanno anche in panchina. Nessuno se ne lamenta, e questa è una forza per noi. Io sono partito fuori, piano piano mi sono ripreso il posto, ma bisogna lavorare bene durante la settimana e se si va in panchina non importa, importa l’obiettivo comune. Nel gruppo ci sono tanti giocatori con esperienza in C, in piazze del Sud, gente che ha fatto il capitano nelle squadre di provenienza e sa trascinare i più giovani».

A conclusione della conferenza stampa, il capitano rossazzurro ha aggiunto di «condividere il gesto della FIGC per il minuto di riflessione sui fatti avvenuti a Roma. Ci sentiamo vicini a tutta la comunità ebraica».