Bianco: «Rinvio, vergogna Lega». Comune parte civile contro Pulvirenti?

Marco Di Mauro

Il rinvio a giudizio del patron Antonino Pulvirenti e del club nel processo Treni del gol. La festa de l’Unità che motiva lo spostamento di Catania-Fondi. È una settimana travagliata per il Calcio Catania, in cui il pallone e i calciatori lasciano la prima pagina ad altri protagonisti. A prendere posizione su entrambi gli argomenti di più stretta attualità è oggi anche Enzo Bianco. Il sindaco di Catania, intercettato da MondoCatania.com, critica aspramente il comportamento della Lega Pro e risponde sull’intenzione, già manifestata in passato, di prendere posizione nel processo riguardo alle combine adesso che è arrivato il rinvio a giudizio.

«Appresa la decisione della giudice ho subito dato mandato all’avvocatura comunale di attivarsi al riguardo», spiega Bianco poco prima di prendere posto all’incontro previsto nel tardo pomeriggio alla villa Bellini, per la festa de l’Unità. Qualche mese addietro, quando lo scandalo che ha travolto il Calcio Catania era appena scoppiato, il sindaco aveva criticato alcune parole del patron Pulvirenti riferite alla città e aveva assicurato che, in caso di rinvio a giudizio nel procedimento penale, il Comune si sarebbe costituito parte civile ritenendosi danneggiato dai comportamenti del proprietario del club. «Presto – assicura – prenderemo una posizione ufficiale».

Altro argomento al centro delle discussioni in questi giorni, e non solo tra tifosi, è la scelta della Lega Pro di posticipare la sfida in programma domenica al Massimino. Scelta presa su invito della Prefettura, che ha ritenuto l’evento sportivo incompatibile – dal punto di vista dell’assicurazione dell’ordine pubblico – con la concomitante visita di Matteo Renzi proprio alla festa de l’Unità. A pochi metri dal palco da cui tra qualche giorno parlerà il presidente del Consiglio, Bianco si scaglia contro la Lega Pro: «Vergogna! Sapevano già da tempo di questo evento, ma non ne hanno tenuto conto al momento di compilare il calendario del campionato, e hanno finito col generare tutte queste polemiche».

Una posizione diversa da quella dell’amministratore delegato del Catania Pietro Lo Monaco che, ritenuto di avere subito un danno, attribuisce la responsabilità alla Prefettura e al leader del PD. «Il comportamento della Lega in questa vicenda è stato davvero incredibile. Le autorità che si occupano della sicurezza – precisa infatti Bianco – appreso prima ancora che i calendari fossero stilati in quale periodo si sarebbe svolta la festa de l’Unità a Catania avevano subito contattato le strutture nazionali della Lega per chiedere di far giocare fuori casa la partita dei rossazzurri dell’11 settembre. Non hanno avuto alcuna risposta».

Non sarebbe quindi colpa né di Renzi né della Prefettura se la richiesta, alla fine, non ha avuto seguito. Come è rimasta inascoltata pure quella di fare giocare la squadra lontano dal Massimino in concomitanza con le festività di sant’Agata, durante le quali è in calendario Catania-Matera. «Inoltre la Lega ha rifiutato anche le altre soluzioni proposte – aggiunge Bianco riguardo alla gara di domenica, spostata al 28 settembre – ossia far giocare il Catania sabato o lunedì. Esagerazioni, insomma, che potrebbero danneggiare la squadra dopo la già eccessiva, secondo molti, quantità di punti di penalizzazione. Non credo, dunque, che qualcuno possa condividere questa linea della Lega».