Catania all’angolo. Terzo ko consecutivo, sorpasso della Paganese

Marco Di Mauro

Terza sconfitta consecutiva per il Calcio Catania, che viene battuto 2-1 dalla Paganese. I campani superano in classifica i rossazzurri, che in tre giornate sono precipitati dalla sesta alla dodicesima posizione. Dopo il pareggio di Di Grazia, decisiva la rocambolesca rete di Firenze che arriva, come la prima, su calcio d’angolo. La qualificazione ai play off, sebbene resti aperta, appare meno verosimile nella prospettiva di una promozione. La formazione etnea conferma infatti tutti i limiti caratteriali e tattici che, specialmente in trasferta, hanno inciso negativamente in questo campionato.

Giovanni Pulvirenti opta per un 4-3-3 molto mobile, coi due terzini – Marchese e Parisi – che avanzando di qualche metro trasformano il modulo in un 3-4-1-2. La linea difensiva gravita poco più in basso della metà campo. Sintomo di una squadra scesa in campo con l’intenzione di proporre gioco e non subirlo, per limitarsi magari a ripartire in contropiede come visto contro il Lecce. Per la buona riuscita della strategia, essenziale è la figura di Scoppa. Il regista argentino, che torna titolare proprio contro la Paganese, non offre una prestazione migliore di quelle, deludenti, offerte finora. Al 13esimo è su un pallone perso a centrocampo, proprio dai suoi piedi, che la Paganese, con Bollino, entra nell’area di Pisseri e conclude in porta. Il portiere rossazzurro è costretto al primo salvataggio della giornata, e reagisce urlando rimproveri verso il compagno di squadra.

Col passare dei minuti i padroni di casa prendono campo, aiutati dai troppi errori del Catania in fase di impostazione. Episodi che paiono ridimensionare la fiducia con la quale i rosssazzurri avevano affrontato l’avvio di gara. È in particolare sulla corsia sinistra, dove Cicerelli fa impazzire Parisi e Gil, che la Paganese costruisce le occasioni più importanti. Al 30esimo Pisseri salva ancora una volta il risultato, deviando d’istinto il pallone lontano dalla linea di porta. Al 32esimo e al 34esimo il Catania ha una doppia occasione gol. Entrambe le volte Tavares prima e Pozzebon poi si trovano di fronte a Liverani. Il portoghese, dopo aver riconquistato palla si invola in avanti, supera un avversario ma perde il controllo della sfera davanti al portiere ex Catania, uscito dai pali, e si fa anticipare. Pozzebon, trovato a Biagianti, mira la porta ma spara alto.

Errori che vengono immediatamente puniti. Al 35esimo la Paganese passa in vantaggio con rete di Alcibiade. Il difensore, su angolo calciato dalla sinistra, gira di testa il pallone che in diagonale si infila all’angolino. Inutile il contrasto di Marchese, mentre appare più grave il mancato intervento di Scoppa, che si trovava in marcatura davanti all’avversario. La reazione del Catania allo svantaggio non pare convincente. Si materializza con primo tiro in porta, che arriva sul duplice fischio dell’arbitro. A concludere è Marchese, che in diagonale impegna Liverani in tuffo. Con due conclusioni all’attivo, il difensore risulta essere il rossazzurro più pericoloso della prima metà gara. Al rientro dopo l’intervallo non ci sono cambi in nessuno dei due undici.

Nonostante la sfida fosse stata pubblicizzata come la più importante della stagione, il pubblico di Pagani non ha risposto come forse si sarebbero aspettati squadra e società. Lo stadio Torre è poco meno che spopolato. Il Catania inizia il secondo tempo senza la carica che ci si aspetterebbe da una squadra che abbia il compito di ribaltare un risultato. Eppure il pareggio arriva dopo pochi minuti. Al 53esimo Di Grazia è anzitutto bravo a saltare in area un avversario e a calciare in porta. Poi è pure fortunato a trovare, nel piede dell’ex rossazzurro De Santis, la deviazione che mette Liverani a sedere e il pallone in fondo alla porta. Al 62esimo Pozzebon divora il vantaggio, sparando addosso al portiere un pallone servitogli dall’appena entrato Russotto, con la complicità della difesa di casa.

Il momento positivo del Catania si prolunga. Al 64esimo Liverani devia in angolo la conclusione in diagonale di Fornito. Vedendo i suoi in difficoltà, Grassadonia corregge la formazione, tirando fuori Bollino e facendo entrare Herrera. Al 72esimo la Paganese interrompe nel più brusco dei modi la spinta offensiva del Catania. La difesa etnea viene punita, per la seconda volta, su calcio d’angolo. Il pallone, calciato dalla destra, attraversa tutta l’area per finire quasi accidentalmente sul tacco di Firenze, che da due passi, nonostante Marchese fosse alle sue spalle, segna la rete del 2-1 e s’ingarbuglia nella maglia che tenta di strapparsi di dosso per esultare. Al 78esimo Scoppa fa posto, a centrocampo, a Bucolo. All’82esimo fuori Fornito, sostituito da Barisic.

L’ultima mossa ordinata da Pulvirenti, che sbilancia i rossazzurri all’attacco, non sortisce gli effetti sperati. Gli ultimi dieci minuti di gara, che il Catania gioca con quattro attaccanti, fruttano più spazi agli avversari che occasioni pericolose dalle quali tirare fuori il pareggio. Le perdite di tempo si moltiplicano, i raccattapalle del Torre spariscono, il punteggio non si schioda dal 2-1 che certifica tanto la crisi profonda del Catania – alla terza sconfitta consecutiva – quanto il momento magico della Paganese, migliore formazione delle ultime cinque gare del girone C. Non si vede ancora la luce nel tunnel in cui i rossazzurri si sono infilati. La prossima giornata il Catania affronterà al Massimino la capolista Foggia, reduce dal successo per 3-0 nello scontro diretto col Lecce, che l’ha proiettata verso la serie B.