Combine-bis: Pulvirenti ricorre su illecito. Grasso: «Questione di principio»

Foto di repertorio (MondoCatania)
Redazione

Non si conclude al primo grado di giudizio la vicenda combine-bis. «Appena sarà depositata la sentenza la impugneremo, ricorrendo in Appello», spiega a MondoCatania l’avvocato Giovanni Grasso, che scioglie il riserbo calato dopo il pronunciamento della sentenza. La settimana scorsa la Commissione disciplinare del Tribunale federale della Figc aveva infatti condannato il Calcio Catania e Antonino Pulvirenti a pagare una multa, rispettivamente di 20mila e 25mila euro, ritenendoli colpevoli di avere violato i doveri di correttezza sporitva e di avere commesso illecito sportivo.

La vicenda riguarda il tentativo di combine di due partite del campionato di serie B 2014/15: Brescia-Catania e Bologna-Catania. Queste erano già state inserite nell’inchiesta Treni del gol ma non erano ancora state giudicate dai tribunali sportivi nazionali. È in particolare la contestazione di illecito sportivo, che riguarda la sfida col Bologna, a non essere andata giù alle difese del club e del patron, affidate la prima a Eduardo Chiacchio, l’altra a Grasso. La vicenda, almeno per quel che riguarda il patron, continuerà davanti alla Corte federale d’Appello. «Le accuse sono assolutamente insussistenti – sostiene Grasso – Non ci sono gli estremi per configurare l’illecito sportivo, mancando qualunque elemento dimostrativo di un contatto coi giocatori del Bologna».

L’illecito sportivo è lo stesso reato per il quale, lo scorso anno, in via definitiva, la giustizia sportiva aveva condannato il Catania alla retrocessione in Lega Pro con annessi punti di penalizazzione e Pulvirenti a cinque anni di squalifica. Stavolta non è arrivata né retrocessione né penalità perché la commissione disciplinare – allineandosi alle richieste dell’accusa, retta dalla procura federale -, ha riconosciuto il principio della continuità del reato. Le due difese avevano chiesto il proscioglimento degli accusati o, al limite, l’applicazione della sanzione. Di tutto quanto dibattuto finora si tornerà a discutere davanti alla Corte d’Appello. Il Catania, invece, come rettificato successivamente da Grasso, ha deciso di non presentare ricorso.