Dalla B negata al rilancio col 4-3-3. Il 2018 del Catania finisce con tre vittorie

Fabio Di Stefano

Inizio stagione incoraggiante ma poi balbettante

Eppure, i risultati conseguiti nelle primissime partite erano stati incoraggianti. La vittoria all’esordio, a Rende, quelle nette su Vibonese e Trapani. Vittorie che facevano presagire un torneo con i rossazzurri protagonisti indiscussi, anche se la qualità del gioco espresso lasciava a desiderare. Presto, però, sono iniziati i problemi: i continui cambi di modulo, le prime sconfitte, gli equivoci tattici. Lodi meglio da trequartista o come centrocampista? Quali giocatori schierare sugli esterni? Probabilmente, in quelle settimane Sottil si è lasciato sfuggire la situazione di mano, continuando a insistere su un sistema di gioco a lui caro, il 4-2-3-1, ma che forse era indigesto alla squadra e non adatto alle caratteristiche dei singoli. E poi l’annoso problema degli esterni di attacco. I vari Barisic, Vassallo, lo stesso Manneh, non hanno mantenuto le aspettative o comunque non sono adatti al modulo su cui era stata progettata la stagione.

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