Finaria-Catania, passo avanti per rilancio: fiducia su ok banche a piano industriale

Marco Di Mauro

Un importante quanto atteso passo avanti verso il risanamento dei conti di Finaria. La scorsa settimana si è aperta la fase di dialogo tra i rappresentanti del gruppo, di cui Antonino Pulvirenti è proprietario, e le banche. Al centro dell’attenzione c’è il piano industriale, presentato dal nuovo management, che necessita dell’approvazione degli istituti di credito per diventare esecutivo e garantire così la sostenibilità del progetto di rilancio di tutte le aziende della holding, tra le quali c’è anche il Calcio Catania.

I risvolti del primo incontro, a sentire fonti vicine a Finaria, lasciano presagire buone possibilità che il piano industriale possa ottenere lo sta bene delle banche. Queste sono le principali creditrici del gruppo, perciò la loro decisione al riguardo è fondamentale per il futuro della holding. In discussione c’è, nello specifico, la copertura finanziaria del piano. In parte composta dall’iniezione di nuova finanza (moneta da parte dei soci) e in parte dalla ristrutturazione dei debiti finora maturati, da discutere coi creditori.

Per adesso non è arrivato né un  né un no. Gli istituti di credito hanno chiesto la modifica di alcuni punti del piano, alla quale Finaria avrebbe dato seguito e dopo la quale, come da accordi, avrebbe presentato nuovamente l’incartamento. Ritenendo di aver risposto adeguatamente alle eccezioni mosse dalle banche, il management – secondo quanto appreso da MondoCatania – aspetta entro il 2016 di ricevere un parere positivo che permetterebbe di passare alla fase esecutiva del piano, che finora rimane in attesa.

Solo dopo il via dalle banche, infatti, la holding potrà effettuare gli investimenti promessi per sostanziare il progetto di rilancio delle aziende, Calcio Catania compreso. Sarà inoltre sbloccata la possibilità di effettuare manovre strategiche, ad esempio – come anticipato da MondoCatania – la cessione di rami d’azienda. Quest’ultima soluzione era stata ipotizzata in passato per il Calcio Catania, prima dal patron Pulvirenti, poi dal presidente Davide Franco (che presiede anche il cda di Finaria). Tuttavia la cessione del club pare adesso molto meno probabile.

Il mutamento di scenario – oltre alla mancanza di un acquirente – pare sia dovuto all’efficacia dell’opera di riordino dei conti portata avanti grazie all’opera dell’addì Pietro Lo Monaco, alle risorse della proprietà e in parte al frutto di alcune cessioni firmate dalla passata dirigenza. L’esposizione debitoria, ridotta di 5 milioni di euro, si attesterebbe adesso – a detta di Lo Monaco – intorno agli 11 milioni. Valore che per essere sanato chiederebbe un ulteriore e più profondo intervento della proprietà,  che però non può arrivare se non dopo l’ok delle banche.