Finaria: Vendita Catania bloccata: serve ok a ristrutturazione debito

Marco Di Mauro

Non ci sarà alcuna realistica possibilità di vendere il Calcio Catania fino a quando non sarà approvato il piano di ristrutturazione del debito di Finaria. È quanto si apprende da fonti vicine alla holding – alla quale appartengono il club di calcio e le altre aziende di Antonino Pulvirenti -, che aspetta il via libera dalle banche per potere procedere all’approvazione dell’accordo presentato ai suoi creditori . Gli istituti bancari non hanno però dato tempi certi. I possibili venditori, come i potenziali acquirenti, possono perciò solo attendere sviluppi.

Solo quando il piano sarà controfirmato da tutte le parti e diverrà esecutivo – sempre stando a quanto emerge da Finaria – si potrà operare la vendita del club, come ogni altra operazione di rilievo strategico riguardante le imprese che sono parte della holding. Fino ad allora rimarrebbe infatti il rischio che le pretese giuridiche dei creditori possano annullare l’efficacia di ogni provvedimento. I tempi di approvazione della ristrutturazione hanno però già superato quelli previsti, e potrebbero finire con lo scoraggiare possibili acquirenti forse non più tanto decisi.

Come Jorge Vergara, il magnate messicano che, dopo avere visitato Torre del Grifo, aveva promesso un’offerta d’acquisto – per il club e il centro sportivo – entro inizio agosto, e fissato entro settembre la definizione del passaggio di proprietà. I rappresentanti che curano in Italia gli interessi dell’imprenditore, già a conoscenza della posizione debitoria del gruppo, sostengono di avere tutto pronto per proporre un prezzo a Finaria e avviare una trattativa. Ma hanno chiesto del tempo extra rispetto alle scadenze date pubblicamente in precedenza.

Una spiegazione a queste richieste potrebbe essere legata proprio al ritardo nella procedura di approvazione del piano di ristrutturazione. Ma l’ipotesi che ciò possa diventare un alibi, col passare del tempo, va pesata con uguale probabilità. Specie in mancanza di segnali oggettivi da parte di Vergara – che in prima persona non ha più rilasciato dichiarazioni riguardo all’argomento- sufficienti a dimostrare che la sua intenzione di acquistare il Calcio Catania c’è ancora. A dispetto del fatto che nessuna delle tappe da lui programmate abbia finora rispettato i tempi indicati.

Dal punto di vista di Finaria si ribadisce che, in un momento di difficoltà economica del gruppo, la ristrutturazione del debito è comunque necessaria a dare sostanza e credibilità a qualsiasi scenario futuro sia scritto nel destino del Calcio Catania. Che sia la vendita a un nuovo investitore o il rilancio con lo stesso proprietario. D’altronde, a capo di quest’ultimo progetto, la holding ha messo Pietro Lo Monaco. E l’amministratore delegato del club più volte ha ribadito: «Non si può parlare di rilancio senza avere prima risanato i conti».

La ristrutturazione del debito servirebbe infatti a questo: garantire i creditori sulla solvibilità di Finaria (la possibilità certificata di onorare i debiti contratti), dandole, col loro consenso, la possibilità di attuare il piano industriale affidato al presidente Davide Franco. In tal senso, la holding fa trapelare un certo ottimismo: le cessioni di alcuni calciatori e l’equilibrio economico-sportivo, trovato grazie alla nuova gestione del club, lasciano presagire che le banche possano dare un parere positivo. Mentre sui tempi resta l’assoluta incertezza.