Gaucci: «Catania, via i dissapori e tutti uniti per l’obiettivo serie B»

Fabio Di Stefano

Il passato

La squadra di oggi, come quella di allora, non ha rispettato i pronostici che la vedevano come principale candidata alla promozione diretta. Nel vostro caso, quale fu la molla che vi spinse a vincere i playoff?

«Dietro di noi c’era una città intera che ci chiedeva di vincere il campionato. La società mise in campo tutte le energie possibili mettendo sotto pressione la squadra. Non potevamo permetterci il lusso di perdere un’altra finale, la B era troppo importante per tutti noi».

Un’altra analogia è rappresentata dal cambio in panchina al termine della stagione regolare. Voi esoneraste Vierchowod alla penultima giornata, Lo Monaco ha richiamato Sottil addirittura dopo l’ultima gara.

«Ricordo che con Pietro Vierchowod discussi pesantemente al termine della trasferta di L’Aquila. Decisi di cambiare, anche se il campionato era quasi finito, perché capii che con lui non saremmo andati in B. Scelsi Graziani e Pellegrino poiché sapevo di poter contare su due professionisti fidati, che avrebbero dato la vita pur di raggiungere l’obiettivo. Con loro facemmo gruppo, il resto lo fece la tifoseria, spingendoci verso la vittoria. Ho saputo del ritorno di Sottil: lo ritengo un tecnico valido, e credo che con lui la stessa cosa possa accadere in questi playoff. Nessuno parla del Catania come favorita, ma io non sono per nulla d’accordo».