Il Catania e le scoppole esterne: l’ultima clamorosa, 7-0 a Roma

Roberto Quartarone

Non c’è alcuna analogia tra la sconfitta a Castellammare di Stabia e quella di dieci anni fa a Roma. Il 4-0 con la Juve Stabia è triste, grigio, umiliante; il 7-0 subìto dai capitolini fu pesante ma accompagnato dai cori di uno stadio Olimpico bardato di rossazzurro, con tante speranze per un campionato di Serie A che nel girone d’andata fu magico per la matricola. Poi arrivò il 2 febbraio 2007, ma questa è un’altra storia.

Quella contro gli stellari giallorossi è la sconfitta più pesante dell’età moderna, ma il Catania si è dovuto arrendere in trasferta per 11-0 contro la Reggina nel 1929-’30: è questo lo stop più umiliante, ma in un’annata in cui i calciatori erano improvvisati ed esordienti in un campionato serio. I rossazzurri hanno subìto anche un 8-2 contro l’embrione del Grande Torino in Coppa Italia (1935-’36) e due 7-0 contro Angri (1929-’30) e Livorno (1939-’40).

Per fortuna, non c’è tra le sconfitte più pesanti il 5-0 del 2003-’04 contro il Palermo, manrovescio letale per le ambizioni della squadra di Colantuono e Matricciani. In casa, i peggiori stop sono per 0-7 contro la Reggina (1929-’30, prima sconfitta in assoluto), per 1-5 contro la Juventus (1962-’63) e la Sampdoria (1963-’64), per 2-5 contro l’Inter (2006-’07). In generale, però, i rossazzurri hanno evitato grandi imbarcate in casa. Tutt’altra storia, come da tradizione, lontano dal Cibali…