Il Catania e l’identità ritrovata: in direzione ostinata e contraria

Claudio Spagnolo

Sentenze, vittorie, ma non certezze

La legge è uguale per tutti, sta scritto in ogni tribunale. Ma spero che abbiano avuto il pudore di cancellarla, una frase del genere, dalle aule della giustizia sportiva. Da quelle aule in cui ci è stato insegnato, lungo tutta quest’estate infinita e pirandelliana, come non ci sia concetto più sfuggente, relativo, malleabile, di quello di legge e di diritto. Potevamo crederci ancora, alla certezza del diritto, quando l’estate era da poco cominciata. Quando abbiamo avuto il candore di festeggiare in piazza una sentenza che ci riportava appunto in B. Non possiamo più avere certezze adesso, che festeggiamo questa vittoria nella prima di campionato. Una prima di campionato che potrebbe ancora teoricamente – e anzi dovrebbe, se la giustizia del pallone fosse un pochino più giusta e un po’ meno pallonara – esser derubricata a semplice amichevole. Sulla carta, dico, non che io ci creda. Perché di certezze, per ora, ne abbiamo ben poche.