Pane duro e coltello che non taglia: questo Catania è ancora menza ammulatura

Claudio Spagnolo

Dicesi ammulatura...

Dicesi ammulatura – secondo l’ottocentesco dizionario siciliano del Nicotra – «l’atto e il risultamento dell’arrotare», ossia l’azione di chi affila la lama dei coltelli, delle forbici e di qualunque oggetto d’acciaio. Una lama di menza ammulatura è dunque una lama affilata per metà. Insomma uno di quei coltelli che non tagliano, o tagliano a fatica. E che denunciano la loro impotenza – per restare nell’ambito dei proverbi siciliani – quando devono vedersela con il pane duro. 

Sono anni, ormai, che il campionato di serie C ci ripropone un Catania di menza ammulatura. Una squadra sempre in bilico tra il vorrei e il non posso; che ci fa vivere nella continua frustrazione di chi, per blasone e ambizione, vorrebbe sempre affondare il colpo decisivo; e si trova invece, ben spesso, a veder scorrere il cronometro senza che mai si apra lo squarcio giusto nella difesa avversaria. Ne abbiamo viste troppe, anche quest’anno, di prestazioni di menza ammulatura. E non parliamo solo delle sconcertanti sconfitte contro Potenza, Catanzaro e ora Bisceglie. Ma anche dello scialbo pareggio di Monopoli, o delle vittorie risicate e causali contro Siracusa e Reggina. Troppe.