«Preoccupati per dipendenti e club. Fare chiarezza su bilanci di Catania e Finaria»

Fabio Di Stefano

La risposta di Meridi e la replica

Ha letto della risposta di Meridi allo sciopero del punto vendita di via Renato Imbriani, a Catania?
«Sì, ho letto e mi è sembrata una replica isterica in cui si evince tutta la non tranquillità rispetto a quella che è la situazione. Un’azienda tranquilla non afferma che uno sciopero la può mettere in difficoltà sino a portarla alla chiusura. Ma noi non ci siamo mica inventati i disagi di cui le ho detto. Tra l’altro, c’è una minaccia di un ulteriore sciopero organizzato dall’Unione Sindacale Italiana, che dovrebbe concretizzarsi la prossima settimana. Ripeto, non capisco la presa di posizione di Meridi. È anche vero che gli scioperi non sempre portano a una soluzione, ma se il gruppo non risponde la situazione va affrontata in quale maniera».

Meridi contesta inoltre che non c’è l’interesse da parte di sindacati e lavoratori di avere un‘interlocuzione con l‘azienda.
«Se ci fosse una rinuncia al confronto si tenderebbe solo a distruggere, invece l’interesse in questo momento è quello di costruire. Inutile dire che non c’è l’interesse a trattare quando le difficoltà ci sono. Se l’azienda riacquisterà autorevolezza sul mercato potrà contrastare eventuali mancanze, qualora fossero vere, come quelle contestate nella lettera. È necessario dire chiaramente come stanno le cose e cercare di dismettere tutti gli asset che producono perdite. E questo va fatto in fretta».