«Rischio retrocessione inesistente»: Grasso ottimista su combine-bis

Redazione

Non esiste assolutamente il rischio di una nuova retrocessione per il Catania». L’avvocato Giovanni Grasso, che assiste il patron della società etnea Antonino Pulvirenti, mostra tranquillità alla vigilia della discussione sul secondo deferimento del Calcio Catania, riguardante le partite con Brescia e Bologna del campionato di serie B 2014-2015. Un deferimento che – secondo quanto dichiarato a Mondocatania dall’avvocato Mattia Grassani, massimo esperto italiano di giustizia sportiva – potrebbe portare, almeno stando alla lettera della legge, perfino a una richiesta di nuova retrocessione. A proposito di questa accusa l’addì del Catania Pietro Lo Monaco, in conferenza stampa, ha detto di aspettarsi solo una multa. La decisione della sezione Disciplinare del Tribunale federale nazionale si conoscerà nei prossimi giorni.

«Innanzitutto – spiega il professore Grasso – si tratta di accuse assolutamente inconsistenti. E poi la retrocessione non si potrebbe certo decidere a campionato iniziato. Inoltre, c’è da applicare, in ogni caso, la continuazione rispetto alle fattispecie precedenti, su cui già c’è stata la sentenza». 

Le indagini sulle partite contro Bologna e Brescia rientrano, infatti, nella stessa inchiesta penale Treni del gol cui appartengono le gare per cui Pulvirenti confessò il tentativo di combine. E che sono già costate al Catania la retrocessione in Lega Pro.

«Il fatto strano – continua Grasso – è che la giustizia sportiva non ha affatto acquisito elementi nuovi per imbastire questa seconda accusa. Si fa riferimento a interrogatori e intercettazioni che erano già disponibili inizialmente. Anche da questo si capisce che è un’accusa di grande debolezza».

Sulle motivazioni della contestazione “a rate” degli illeciti sportivi il legale del patron rossazzurro, comunque, non si sbilancia. «Non voglio fare cattivi pensieri sulle ragioni di questa nuova accusa. Tra l’altro si fa riferimento ad elementi già acquisiti nel processo penale. Ma nel processo penale non c’è nulla che riguardi le partite contro Brescia e Bologna. Insomma, c’è da restare basiti».