«Saremo pochi ma buoni. Sia una festa». Dieci anni dopo, i messinesi al derby

Marco Di Mauro

Carmelo è uno dei tifosi del Messina ad avere già acquistato il biglietto per il settore ospiti del Massimino. «Lo Monaco dica quello che vuole, io sento il derby col Catania più di quello con la Reggina». Trentottenne, lavora a Catania, è sposato con una catanese e con tutto il parentame acquisito, che tifa Catania, ogni domenica «è una pioggia di sfottò». Domenica prossima suocero e cognato non mancheranno al derby, che dopo dieci anni rivedrà la presenza della tifoseria giallorossa. «Sensibilizziamo i tifosi perché sia la festa dello sport siciliano», dice a MondoCatania.

Domenica ritorna il derby a porte aperte per i tifosi del Messina. È la prima volta dagli incidenti del 2006/07 che portarono al ferimento di alcuni agenti e al fermo di parecchi facinorosi.

«Quel giorno non c’ero ma ricordo bene ciò che successe in campo, sugli spalti e fuori dallo stadio. Sono passati dieci anni e quello che avverto, leggendo sui social come viene attesa questa partita, è che la foga di andare a Catania per fare la guerra non c’è più. L’obiettivo di tutti noi tifosi sportivi deve essere tenere quieti gli animi nella speranza che domenica sia solo un momento di festa per tutti».

Qual è l’atmosfera in cui la tifoseria giallorossa sta preparando il ritorno al Massimino?

«In questo momento nell’animo di molti tifosi messinesi c’è un po’ di rassegnazione, considerato che la squadra sta andando male. Un’altra ragione è che il nostro presidente fa più il tifoso che il dirigente e finisce col contraddirsi e illudere la piazza fissando traguardi che invece sono solo sogni, non obiettivi realizzabili».

Quanti messinesi stimi saranno presenti allo stadio di Catania?

«I messinesi non hanno mai fatto grandi numeri a Catania, mentre di solito i catanesi a Messina sono più numerosi. Prevedo circa 400 tifosi. Meglio pochi ma buoni. A partire sarà solo chi è animato dall’amore per la maglia e per il piacere di vivere l’atmosfera del derby. Lo sfotto’ calcistico ci sta, è bello, ma non deve andare oltre. Il calcio è una cosa, la vita è un’altra. La mentalità è cambiata rispetto al passato. Chi un tempo andava a Catania per cercare gli scontri non c’è più. Lo ripeto, meglio pochi ma buoni».

L’addì del Catania, Pietro Lo Monaco, sostiene che il derby tra Catania e Messina è un po’ inventato.

«Per motivi personali io sento più il derby col Catania che quello con la Reggina. Lavoro a Catania e ho moglie catanese. Il derby dello Stretto è con la Reggina, vero, ma i messinesi lo sentono molto il derby col Catania».

Il rapporto calcistico col lato catanese della famiglia deve essere movimentato…

«Mia moglie per fortuna non segue il calcio, mio suocero e i miei cognati sì. Tifano Catania e ogni domenica i messaggi di sfotto’ fioccano. Loro mi ricordano sempre i trascorsi in serie A del Catania. Io gli rispondo che la storia la fanno i derby, a prescindere dalla categoria. Domenica, in settori diversi, saremo tutti al Massimino. Vedremo come finirà, anche se in passato raramente abbiamo fatto risultato al Massimino».

Alla fine un pronostico sul derby è d’obbligo, e non vale farsi influenzare dalla scaramanzia.

«Secondo me nella migliore delle ipotesi faremo 0-0, ma temo anche l’1-0 del Catania. Paolucci secondo me è il calciatore più pericoloso, anche se sta segnando poco. La squadra c’è e le vittorie mancate sono una stranezza. Mi ha fatto perdere anche un bel po’ di scommesse in cui avevo puntato sul Catania vincente. Il Messina invece ha una rosa meno competitiva e se le cose non cambieranno rischiamo di lottare per evitare i playout».