Trattativa Catania-Luca: Se l’intoppo arriva prima di cominciare

Marco Di Mauro

«Quanto costa il Catania?», chiede col portafogli chiuso l’aspirante acquirente. «Tu quanti soldi hai?», risponde il venditore nascondendo la targhetta col prezzo. Nessuna domanda trova risposta, la situazione di stallo continua e il dubbio, ragionevolmente lecito, resta: la reale intenzione di comprare il Catania è più forte o più debole della reale volontà di venderlo?

La trattativa tra la cordata di imprenditori capeggiata da Claudio Luca e i rappresentanti del Calcio Catania non è neanche iniziata che già trova un intoppo. Ancora prima di mettersi d’accordo sul prezzo, le due parti non sono d’accordo sulle regole. La società, prima di comunicare il prezzo di vendita, vuole sapere com’è messo in banca l’acquirente. Che invece, intende presentare la documentazione solo dopo essere stato messo a conoscenza della valutazione del venditore.

Di certo c’è solo che se l’atteggiamento di una delle due parti non cambierà, anche questo tentativo non diventerà una vera trattativa. Il prezzo del club resterà un punto interrogativo. E di conseguenza non sarà possibile chiarire se a bloccare l’avvio delle trattative per la cessione del Catania siano solo dei cavilli burocratici, le eccessive pretese di chi sostiene di volere vendere o le capacità economiche insufficienti di chi bussa alla porta per subentrare.

Chiedere chiarezza alla società, scandendo pubblicamente ogni passo, per ottenere in tempi brevi un prezzo che misuri la reale intenzione di vendere. È la strada scelta da Luca. Pretendere il rispetto delle regole fissate, senza fretta, e fare chiarezza non solo sulla possibilità di acquistare del compratore, ma pure di sostenere i costi del rilancio. È la strada dalla quale il Catania non intende discostarsi. Intanto il tempo passa e il futuro resta oscuro.