A Vibo un Catania da incubo: cinque gol e un’espulsione, i tifosi vanno via

Redazione

A Vibo Valentia il Catania cambia gli interpreti, ma non cambia copione. O piuttosto lo cambia in peggio, offrendo una prestazione imbarazzante per tutti i novanta minuti, senza quegli sprazzi di gioco che si erano intravisti, almeno inizialmente, nella trasferta di Terni. La squadra di casa, che ha come presidente il catanese Caffo, ha gioco fin troppo facile a rifarsi della pesante sconfitta subita la scorsa settimana a Francavilla. Sugli spalti non c’è certo il pubblico delle grandi occasioni: il Catania non ha più il fascino della squadra da battere, e l’unico rammarico per chi ha preferito impiegare in altro modo questo caldo pomeriggio di ottobre può essere quello di essersi perso un’inaspettata goleada della formazione allenata da Modica.

I rossazzurri sono lenti, stentano a liberare i compagni in attacco, cadono sistematicamente nella trappola del fuorigioco e mostrano ancora una volta in difesa l’evidente debolezza della rosa, incapace di presentare una coppia centrale solida, e vulnerabile con facilità sia sulla fascia sinistra (dove Pinto non sembra avere un ritmo adeguato a fronteggiare gli assalti di attaccanti in genere dotati, sul piano atletico di una marcia in più), sia su quella opposta, dalla quale i padroni di casa devono attendere solo quattro minuti per trovare il gol. Non c’è solo la difesa, però, sul banco degli imputati. Sul pesante passivo per i rossazzurri pesa anche un centrocampo fin troppo friabile in fase di interdizione e a volte generoso nel regalare il pallone agli avversari mettendo in difficoltà il reparto arretrato. L’attacco? Non pervenuto.

Le scelte iniziali di Camplone, come sempre in parte condizionate dall’infermeria, non sorprendono: davanti a Furlan la novità è Noce centrale, al posto di Mbende, in linea con i confermati Calapai, Silvestri e Pinto. A centrocampo, nonostante il reintegro in rosa di Bucolo e Biagianti – che partono dalla panchina – giocano Welbeck, Lodi, Dall’Oglio. In attacco, archiviato l’esperimento Barisic e lasciato in panchina Curiale, ci sono Mazzarani, Di Piazza e Rossetti. Nella Vibonese, reduce da un pesante 6 a 2 incassato a Francavilla, la novità più rilevante è la panchina per il giovane portiere Greco, rimpiazzato da Mengoni.

Parte forte la Vibonese, con il velocissimo Bernardi che dopo due minuti si insinua facilmente sulla fascia destra, presidiata a fatica da Pinto, producendo una mischia pericolosa da cui però non viene fuori nulla. Ma al quarto minuto, complice l’imprecisone di Silvestri su un disimpegno apparentemente elementare, Noce viene anticipato da Bubas che entra in area da sinistra e crossa per Bernardotto, che da due passi insacca senza difficoltà.

Al settimo minuto, su corner di Lodi, Rossetti colpisce di testa sul primo palo, ma la palla finisce di poco sull’esterno della rete. All’11esimo Bernardi si fa spazio al limite dell’area e da posizione centrale prende il palo alla sinistra di Furlan. Il Catania fatica a manovrare in modo efficace. Al 15esimo Dall’Oglio tenta un tiro da trenta metri mandando la palla alta. 

Al 27esimo Bernardotto, incuneatosi sulla malleabile fascia sinistra etnea, batte per due volte a rete a tu per tu con Furlan, che però risponde sempre con bravura. Sul successivo corner la battuta corta di Tito, sempre dalla stessa fascia, permette a Pugliese di entrare in area tra le belle statuine della difesa e di piazzare un pallonetto che si insacca alla destra di Furlan, che resta inchiodato sul palo opposto. Vibonese 2, Catania 0. Al 31esimo Pinto perde palla a centrocampo permettendo a Bernardotto di servire Pugliese, che stavolta in area è chiuso efficacemente da Noce. 

Al 39esimo una punizione di Lodi trova sulla destra Di Piazza che ha lo spazio per girare al volo in porta, ma trova anche l’opposizione del portiere Mengoni. Un minuto dopo Lodi cerca ancora di Piazza con un millimetrico lancio dalle retrovie, ma la conclusione del centravanti è ancora imprecisa. Per il primo tempo del Catania non c’è altro da registrare, salvo un cartellino giallo per Calapai.

Al rientro dagli spogliatoi, Camplone toglie Rossetti e mette Curiale. Ma la musica non cambia. Al 51esimo Welbeck perde palla a centrocampo, Prezioso se ne impossessa, avanza indisturbato al centro e poi allarga su Bernardotto che, dalla propria destra, batte facilmente Furlan per la terza volta. Al 54esimo Prezioso si affaccia di nuovo in area di rigore: Pinto lo affronta fallosamente e l’arbitro senza esitazioni indica il dischetto. Trasforma Bubas, nonostante Furlan riesca a toccare il tiro forte ma centrale: 4 a 0. In campo succede poco fino al 65esimo. A quel punto, tra gli applausi del pubblico di casa, i tifosi che hanno seguito il Catania in trasferta si alzano e se ne vanno. Nel frattempo, in campo, Dall’Oglio aggrava la situazione: si fa ammonire per un fallo a centrocampo e, sull’azione successiva, commette un altro fallo al limite dell’area guadagnandosi il rosso. La Vibonese non si accontenta e cerca di arrotondare ancora il risultato. Al 70esimo Bernardotto si insinua tra due avversari ma Furlan gli chiude lo specchio deviando in corner.

Camplone prova a mettere più grinta a centrocampo, richiamando in panchina Lodi e sostituendolo con Bucolo. Il capitano rossazzurro esce tra gli applausi, sportivi, del pubblico di casa. Al 71esimo Bernardi dalla sua destra batte sul primo palo facendo passare la palla tra le gambe di Silvestri. Furlan copre bene sulla propria sinistra e riesce a respingere. Al 75esimo entrano Biagianti per Mazzarani e Biondi per Calapai. All’82esimo entra Rizzo per Welbeck. Al 90esimo il quarto uomo annuncia che ci sarà solo un minuto di recupero, come spesso accade di fronte a risultati come questo. Ma per Allegretti basta questo per partire indisturbato dalla destra, presentarsi solo davanti a Furlan e batterlo per la quinta volta. Una gioia personale che arriva a partita già finita. Anche se è più giusto dire che, per il Catania, la partita non è mai iniziata.