Catania, da Morra a Stovini. Che fine hanno fatto le glorie passate?

Davide Villaggio

DECENNIO '80/'90 - Luvanor

Luvanor Donizete Borges: Insieme a Pedrinho, fu il regalo tutto verde-oro che il presidente Massimino fece ai suoi tifosi. Luvanor, nato a Pirajuba, nello Stato del Minas Gerais, doveva essere un perno di quella squadra rinforzata per tentare la permanenza nella massima serie appena conquistata. Molti lo definivano addirittura “l’erede di Zico”. L’arrivo di questi due brasiliani portò tanto entusiasmo nella piazza, al punto che i tifosi intonavano il seguente coro da stadio: “C’ho un sogno nello scrigno, veder volare il gran Pedrinho; c’ho un sogno in mezzo al cuor, vederlo insieme a Luvanor”. Seppur disputò tutte le partite del campionato, forse condizionato anche dalla stagione negativa della sua squadra, che a fine campionato retrocedette nuovamente in serie B, le forti aspettative della piazza verso questo ragazzo furono tradite. La sua avventura con la casacca rossazzurra si concluderà due anni dopo. Lascia l’isola nel 1986 per far ritorno in Brasile nel Santos. Nel campionato carioca ritrova il lustro di un tempo. Appesi, finalmente, i tacchetti al chiodo intraprende la carriera di allenatore che abbandonerà dopo alcune stagione per diventare dirigente. Nonostante il flop ai piedi del vulcano, il rapporto tra Luvanor e il presidente Massimino fu molto affiatato, al punto che le venne regalata una Fiat Regata.