Catania, dal quasi fallimento all’affare Tacopina: il girone d’andata degli etnei

Giorgio Grasso

Con l’immagine di un Joe Tacopina in veste – quasi – presidenziale tra gli spalti del Cibali e la vittoria per 2-1 ai danni del Foggia si è chiuso il girone d’andata del Catania. L’anno solare appena concluso è stato, senza ombra di dubbio, un anno particolare. Se da un lato l’epidemia da COVID-19 ha segnato la vita di tutti gli italiani, sul fronte calcistico si è vissuto, ai piedi dell’Etna, una delle annate più strane della storia della Catania pallonara. La stagione 2020/2021 del campionato di Serie C ci ricorda come “Melior de cinere surgo” non sia solo una frase d’impatto, ma un leitmotiv costante della storia, calcistica e non, di questa città.

Alba e tramonto dell’era SIGI

La stagione dei rossazzurri inizia con una corsa contro il tempo. Il Calcio Catania, precedentemente in mano a Nino Pulvirenti, infatti, viene rilevato dalla cordata di imprenditori catanesi della Sport Investment Group Italia in condizioni disastrose. La prima sfida della nuova dirigenza è costituita dall’iscrizione stessa del club al campionato di Serie C. Una volta risolta la questione relativa alle scadenze, il tempo per programmare la stagione è stato, di certo, poco. Ma, come dicevano i Queen, “The show must go on”.

Il precampionato del Catania è stato influenzato sia dalle questioni extra-campo che dall’emergenza COVID. La squadra di mister Raffaele, infatti, non ha avuto la possibilità di disputare amichevoli, scendendo in campo per la prima volta solo in occasione del turno di Coppa Italia contro il San Nicolò Notaresco. Un inizio non facile, considerando la rivoluzione, societaria e tecnico-tattica, che ha investito il club rossazzurro. La stagione, poi, prosegue tra il campo e la lunga trattativa per il passaggio di proprietà a Joe Tacopina, culminato con la firma del contratto preliminare, apposta il giorno prima della sfida col Foggia. Con l’inizio di una nuova era a stelle e strisce e metà campionato alle spalle, è ora di fare i primi bilanci.

Il Catania di Raffaele

Nonostante negli ultimi anni sono stati ricorsi e tribunali a tenere banco, è doveroso ricordare che il calcio è innanzitutto ciò che succede nel rettangolo verde. Il Catania di mister Raffaele, infarcito di volti nuovi, ha vissuto una prima parte di stagione che si può definire tutto sommato positiva. Nonostante il poco tempo – e i pochi soldi – a disposizione per assemblare una squadra competitiva, il tecnico di Barcellona Pozzo di Gotto è riuscito a chiudere il girone d’andata in quarta posizione, con 30 punti conquistati. Senza penalizzazione, inoltre, si parlerebbe di terza piazza, con uno score di 32 punti.

Se sul fronte dei risultati Silvestri e compagni hanno, tutto sommato, convinto, sul piano delle prestazioni serve fare un approfondimento a parte. L’approccio tattico dei rossazzurri è stato ambivalente. Raffaele, fedelissimo della difesa a tre, ha impiegato un po’ per trovare la quadra, complice anche il precampionato anomalo. Il gioco iper-transizionale del tecnico, infatti, richiede tanta gamba e la preparazione atletica dei rossazzurri non ha accompagnato a dovere, nelle prime fasi della stagione, tale impostazione tattica. Inoltre, il tipo stesso di costruzione della manovra risulta limitato in situazioni dove bisogna affrontare difese schierate ed ordinate. Le partite contro Turris e Teramo, a conti fatti, sono l’esempio perfetto di ciò.

Ma vedere solo i lati negativi di questo Catania sarebbe ingeneroso. Il gioco dei rossazzurri, infatti, ha visto un netto miglioramento nelle ultime uscite e il ritorno in campo di un elemento come Piccolo è stato senza dubbio determinante. L’esterno campano, nelle cinque partite disputate con la maglia del Catania, ha già collezionato due golun assist, diventando elemento imprescindibile dello scacchiere etneo. Capitolo a parte merita l’approccio mentale dei rossazzurri alle partite. I ragazzi di Raffaele, infatti, hanno dimostrato di sopperire alle lacune tecnico-tattiche con la forza dei nervi, come dimostrato a Viterbo e Potenza per esempio.

Il girone d’andata del Catania in numeri

Vale la pena dare un’occhiata ai numeri di questo Catania per farsi un’idea. I rossazzurri hanno totalizzato, sul campo, 32 punti, frutto di 9 vittorie5 pareggi4 sconfitte. Il computo delle reti segnate dice 23, mentre sono 19 le reti subite, che portano ad una differenza reti di +4. Il miglior marcatore dei rossazzurri è Emanuele Pecorino con 5 gol segnati, mentre i migliori assistman sono Biondi, Sarao e Maldonado con 2 assistenze a testa. Interessante il dato relativo al numero di calciatori andati in rete: sono ben dodici i rossazzurri andati a segno in questa stagione in partite ufficiali.

Tra mercato invernale e potenziali play-off: dove possono arrivare gli etnei?

La stagione del Catania, partita tra mille difficoltà, inizia a prendere una forma definita. La rosa, considerata da molti come adatta al massimo, ad un quinto/sesto posto, sta ad oggi superando le aspettative. L’impressione è di vedere un gruppo unito in campo, costituito da calciatori disposti a dare il massimo per la causa. Con l’arrivo di Joe Tacopina, e la possibilità di operare sul mercato invernale, l’obiettivo dei rossazzurri non può che consistere nel giocarsi le proprie carte ai play-off. La prima piazza, è chiaro, sembra irraggiungibile. Ma con un gruppo così unito e la prospettiva di nuovi innesti, anche mister Raffaele ha dichiarato di volerci provare a tutti i costi agli spareggi promozione. Una cosa, infine, è certa: il Catania non muore mai, anche quando sembra tutto finito.

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