«Blindare il 2° posto, poi puntare il Lecce. Gli arbitri…», Lucarelli

Fonte: CalcioCatania.it
Redazione

MASCALUCIA (CT) – Tre giorni alla partita contro il Trapani, dal cui risultato dipenderanno i destini del Catania in questa stagione. L’allenatore dei rossazzurri, Cristiano Lucarelli, risponde in sala stampa alle domande dei cronisti.

«Il gol preso su azione mi ha fatto arrabbiare, contro l’Akragas. Abbiamo abbassato la guardia e questo non va bene, su nessun risultato. Dobbiamo spingere sempre, per allenare la testa a questo tipo di atteggiamento».

«Lunedì affrontiamo uno scontro diretto. Il Lecce riposa e non dobbiamo ascoltare radioline, solo concentrarci sul nostro impegno che è importante e determinate per blindare il secondo posto ma anche per restare vicino al Lecce. È un passaggio obbligato per puntare al primo. Quindi, se dovessimo vincere, ci giocheremmo tutto il 180’. Un mini campionato, in cui concentrarci solo su raggiungere il primo posto. Non vorrei si parlasse di filotto già adesso. Dobbiamo pensare solo al Trapani, non quello che arriverà dopo. È una questione di approccio mentale. Bisogna pensare solo al Trapani, senza pensare a risvolti positivi o negativi. Vincere per noi sarebbe raggiungere un obiettivo e poi cercare di centrare l’obiettivo grosso. Quella col Trapani è una tappa».

Attenzione ai calci piazzati
«Il Trapani è una squadra forte. Veniva data per favorita da tutti. Calori aveva fatto quasi un mezzo miracolo, nel girone di ritorno, rischiando di salvare la squadra. La società gli ha dato la possibilità di continuare il lavoro, ha allestito una squadra con molti giocatori di categoria superiore e tanti di categoria. La squadra ha avuto dei risultati importanti. È forte, ha un allenatore esperto e brava, ha qualità alta, eccelle sui calci piazzati. Ha segnato 21 gol su 50 circa gol segnati. Sarà una bella sfida, anche perché all’andata il campo ha dato un verdetto che non ha rispecchiato quanto visto durante la partita anche per una serie di decisioni arbitrali che hanno pesato molto. Speriamo che questa volta non ci siano errori arbitrali che condizionino la partita».

Il Trapani di lunedì
«Mi aspetto una gara in cui il Trapani non metterà il pullman davanti alla porta come contro la Juve Stabia. Avere un solo risultato a disposizione non permettere di fare conti. Di certo mi aspetto una squadra che lasci giocare gli avversari. Anche se mi aspetto una squadra che potrebbe fare la partita della vita. È complesso prevedere quale sarà l’atteggiamento mentale del Trapani a questa partita. Il Catania sta bene, mentalmente e fisicamente, come dimostrano gli otto risultati consecutivi. Il nostro cammino è in salita ma vogliamo crederci fino all’ultimo, senza risparmiarci. Io sono così caratterialmente e la squadra comincia ad assomigliarmi. Lo dobbiamo ai nostri tifosi e alla nostra società».

Risposta a Polito e torti arbitrali
«A Polito gli ho parlato a quattrocchi, a Catania. Se aveva qualcosa da dirmi me l’avrebbe potuto dire in faccia. Lui sa cosa gli ho detto. Poteva rispondermi in quel momento invece che rilasciare dichiarazioni sulla stampa. Delle disgrazie arbitrali del Trapani non so dire, sono stato impegnato a pensare alle nostre disgrazie arbitrali. Vedi la partita contro il Matera, il Trapani e il Bisceglie. Il nostro campionato è stato fortemente condizionato. Solo in questi episodi mancano sette punti alla nostra classifica. La cosa stupefacente è che nonostante i torti o sbagli arbitrali, non abbiamo mai avuto un episodio a favore. Tutti i punti che abbiamo conquistato sul campo ce li siamo conquistati e sudati».

Quale formazione contro il Trapani
«Viste le caratteristiche dell’avversario, che si presenta con un 3-5-2 atipico, dal punto di vista tattico noi dovremo essere altrettanto elastici. Possiamo interpretare diversi moduli in campo. Oggi nella partitella contro la Berretti proveremo qualche situazione. Stiamo lavorando molto sui calci piazzati. Grazie a queste situazioni loro hanno ribaltato tanto situazioni e risolto situazioni di gioco poco eccellenti. La loro è un’arma incredibile, della quale tanti anni fa, con Zenga, si fecero tantissimi gol su piazzato. Chi ha giocatori che attaccano la palla con una certa cattiveria, li sfrutta. Questo è il loro punto di forza. Dovremo essere bravi a concedere loro il minor numero possibile di piazzati».

Lotta a tre
«Per sapere chi tra Trapani, Lecce e Catania è più forte bisognerà aspettare la fine del campionato. Il campionato sarà deciso da una manciata di punti. È chiaro che fa piacere potere essere riconosciuto come l’allenatore che ha cambiato la mentalità di questa squadra per quel che riguarda le partite in trasferta. Il merito però è stato di tutti, anche dei tifosi, che ci hanno spinto verso il record delle 10 vittorie esterne. Fa piacere questo record ma vorrei essere ricordato per qualcosa di più importante che spero di riuscire a conquistare in questa stagione».

Il momento magico di Curiale
«Curiale rimane più nell’area di rigore, laddove i bomber devono essere. Il problema che in parte lo limita nell’aggressione degli spazi, nella sfortuna gli dà la possibilità di essere più presente in area e in queste categorie, se ha il gol nel sangue, può realizzare tanti gol. Nella sua carriera non ha mai raccolto per quel che sono le sue qualità. Quest’anno ci sta riuscendo e noi siamo contenti, ne beneficiamo e ci prendiamo anche il merito magari di averlo messo nelle condizioni di rendere a questi livelli».

Gioca Marchese al posto di Porcino
«So cosa possono darmi i miei calciatori. Abbiamo il massimo rispetto di Marras e di tutto l’organico del Trapani. Ma Giovanni Marchese ha avuto a che fare con palloni d’oro e giocatori che disputavano la Champions spesso e volentieri. Hanno caratteristiche diverse. Domenica scorsa, su un campo veloce, abbiamo preferito fare giocare Porcino. Non so quanto abbiamo bisogno, adesso, di un esterno che spinga in continuazione con Marras che non rientra. Detto questo non ho ancora scelto ma immagino che partita potrebbe venir fuori. Penso che alla fine giocherà Marchese. Però sappiamo anche che alle sue spalle c’è un puledro come Porcino che per il suo modo di giocare rappresenta, per me, il giocatore ideale».

Il Catania e le occasioni importanti
«Non sono d’accordo con chi dice che abbiamo fallito gli impegni importanti. In partite che contavano la prestazione c’è sempre stata. Siamo scivolati, a volte, in campi in cui anche le nostre avversarie sono scivolate. Non sono state le partite vere e toste che abbiamo mancato. Abbiamo mancato l’appuntamento con partite che sembravano più abbordabili. Ricordo un grande Catania contro Juve Stabia, Matera, Cosenza, Lecce, andata col Trapani. Le partite col Siracusa. Non è così vero che quando dovevamo dimostrare, non abbiamo dimostrato. I problemi sono arrivati quando abbiamo affrontato le partite con ansia, dando per scontati alcuni risultati. Purtroppo l’espressione del campo va di pari passo col risultato che il campo dà».

Manneh e Barisic
«Porcino e Aya sono completamente a disposizione. Se qualcuno è stato utilizzato meno è perché qualcun altro ha meritato di essere utilizzato di più. Mannehe e Barisic danno equilibrio al modulo. In questo momento non conta il singolo giocatore ma il collettivo. Sappiamo che, facendo dei cambi, possiamo anche migliorare la situazione. Questa è una ricchezza che l’organico mi dà. Tutti i cambi possono essere decisivi. A partita in corso possono darci una grande mano e risolvere la partita. In questo momento però la squadra sta avendo continuità di prestazioni e risultati, quindi inutile andare a cercare rogne».

I senatori devono farci vincere col Trapani
«Parlare cuore a cuore coi miei calciatori credo sia stato il segreto che oggi ci permette di essere ancora a giocarci il primo posto. Di certo il rapporto con Lodi è diverso rispetto a quello con Manneh. Ci sono mentalità, carriere e vissuti diversi. In disparte non prendo nessuno. Lunedì i nostri senatori, Biagianti, Lodi, Marchese, Curiale, Blondett, Mazzarani, devono farci vincere la partita, senza se e senza ma. Non voglio trasmettere pressione, ma lo faccio come un atto di stima.  Anzi, ho chiesto loro di giocare con la spensieratezza dei bambini che giocano al calcio accompagnati dai genitori. Il calcio è fatto di attenzione. E per questo dobbiamo essere concentrati solo sul Trapani. Come una finale di Champions o di Coppa del Mondo. Fatta questa, possibilmente vinta, inizierà un campionato di 180′ col Lecce. E poi vedremo…».

Il compleanno di Biagianti
«Biagianti è stato festeggiato dai compagni com’è giusto che sia. Soprattutto nel finale di stagione, meno si brucia di energie psicofisiche meglio è. I diversivi, che distraggono un po’ dalla partita, fanno bene perché portano a essere più carichi. Adesso il regalo devono farglielo lunedì».

Equilibrio tattico
«Giocare contro un avversario che si gioca tanto, è un aiuto per noi. Non troveremo un avversario che come la Juve Stabia penserà solo a metterci i bastoni tra le ruote. Troveremo un avversario che vorrà fare la sua partita per i suoi obiettivi. Domenica scorsa ero più teso, anche per l’ambiente, perché c’era la sensazione che non potesse essere giocata come una vera partita di campionato. Ero preoccupato. Dovremo essere bravi a non concedere nulla, specie negli ultimi 20 minuti, in cui siamo rimasti a difendere con un uomo. Servirà un po’ più di equilibrio, in caso non fossimo in vantaggio negli ultimi 20 minuti. Dovremo mantenere l’equilibrio per cercare di non perderla. Dobbiamo essere bravi in quello. Centimetri in più, in difesa, su palla inattiva, servono. La profondità la si può dare, sull’esterno, con la spinta dei terzini o delle mezze ali. Con l’assetto trovato, abbiamo sempre 5 uomini in zona porta avversaria. Per quel che si è visto nelle ultime partite, questa è stata la sorgente dell’equilibrio che ci ha fatto fare tanti gol e subire pochi».

La serie B
«Sicuramente il Catania è la squadra più forte che ho allenato in carriera. Penso che comunque siamo riusciti, comunque vada e sono convinto che andrà in una maniera, questa è stata una grande esperienza e palestra di vita. Fare l’allenatore a Catania mette alla prova sotto ogni punto di vista. È stato bello vivere quest’annata. Adesso siamo arrivati alla parte più importante. Adesso manca la rifinitura della casa che abbiamo costruito. Poi, se dovessimo riuscirci, penso che sarebbe qualcosa di davvero importante nella mia vita. Da quando sono qui il mio ultimo pensiero prima di dormire e il primo, alzandomi, è portare in B il Catania. Avevamo voglia di misurarmi con questa avventura, per un folle come me è stata molto attraente. Ho vissuto tutto l’anno per far vincere il Catania.Ho capito più che mai cosa significa il Catania per la gente. Vincere qualcosa qui, come a Napoli, è speciale. Darebe delle sensazioni difficili da riprovare in altre parte. Qui incarniamo lo spirito di un popolo, di una popolazione che mette il Catania quasi davanti a figli e parenti. Voglio la serie B col Catania. È la frase che mi ripeto da dieci mesi a questa parte».