UN ALTRO ANNO IN C (eliminati da sfortuna e peccati mortali)

Marco Di Mauro

Un altro anno in C. Questo è il risultato finale della semifinale di ritorno tra Catania e Siena. I rossazzurri battono sul campo i bianconeri, in rimonta, ma non riescono a centrare la finale di Pescara. A giocarsi la promozione in B sarà la squadra bianconera, insieme al Cosenza. I rossazzurri sono condannati dalla traversa di Mazzarani all’ultimo calcio di rigore e dall’errore di Blondett, dopo essere passati in vantaggio. Grande il rammarico per la traversa colpita da Lodi a 4′ dai rigori, che avrebbe potuto cambiare il destino del campionato, ma pure l’incapacità di sfruttare la doppia superiorità numerica.

È stata una gara infinita. Ci si aspettava una partenza a razzo del Catania, e invece il Siena sorprende. I giocatori di Mignani partono senza paura, nonostante la pressione dei 18mila che fischiano ogni loro passaggio. Difesa alta, pressing alto e circolazione di palla rapida. Al primo minuto la prima occasione. Marotta fa sponda su Vassallo che da fuori area conclude in diagonale, impegnando Pisseri. Il portiere del Catania si tuffa alla sua sinistra e devia a lato, dimostrando di essersi ripreso dall’infortunio che all’andata aveva determinato il gol della vittoria bianconera. Si ripete pochi minuti dopo, intercettando in presa bassa un cross di Marotta diretto al centro dell’area.

Al Catania serva almeno un gol, il prima possibile. Lo chiedono a gran voce i tifosi, che hanno mandato sold out tutti i settori tranne la Tribuna più costosa. Nel primo quarto d’ora di gioco a provarci sono Tedeschi prima e Caccavallo poi. In entrambi i casi il pallone finisce alto sopra la traversa. Più preciso il Siena, che pare squadra ben più propositiva di quella vista mercoledì scorso. Al 13esimo Panariello tenta il tiro della distanza, trovando il varco giusto per mandare il pallone in porta, ma anche Pisseri che, attento, blocca a terra e fa ripartire la squadra, che dimostra però particolare difficoltà a impostare il gioco trovando profondità.

È sugli sviluppi da calcio da fermo che il Catania crea le occasioni più significative, come al 29esimo. Sull’angolo calciato da Lodi, Bogdan spizzica il pallone di testa al centro dell’area. La deviazione diventa l’assist per Curiale che, a pochi passi dalla linea di porta, incoccia il pallone di testa mandandolo però, clamorosamente, alto oltre la traversa. Sul rovesciamento di fronte, come all’andata, passa in vantaggio il Siena. Santini serve Marotta, che vince un contrasto con Bodgan e serve Neglia. L’attaccante punta Pisseri e tira cercando l’angolino. Il portiere devia con la mano destra. Il pallone finisce però a Santini che, da dentro area, conclude in gol a porta vuota.

È il 30esimo ed esplode la gioia della panchina del Siena, che invade il campo. Incontenibile anche quella dell’attaccante del Siena, che esulta irridendo gli spalti e si becca, oltre agli improperi del Massimino, anche l’ammonizione dell’arbitro. Esultano anche i tifosi bianconeri, che al Massimino non ci sono, ma seguono la gara davanti al maxischermo allestito a Siena. Palla al centro e il Catania prova subito a rispondere. Ma il gol segnato al 32esimo da Curiale, su assist di Barisic, non viene convalidato per segnalazione di fuorigioco. Due minuti dopo i rossazzurri, panchina inclusa, chiedono il rigore lamentando un tocco di mano in area bianconera. L’arbitro lascia proseguire.

Al Catania servono adesso due gol per andare ai supplementari, tre per la finale. Un’impresa che, per gli equilibri della partita, sembra quasi impossibile. Lucarelli prova allora a cambiare qualcosa, per cambiar il volto della sfida. Passa al 4-3-3. Gli effetti arrivano subito, due minuti prima che scocchi il 45esimo. Cross di Barisic, spostato a sinistra, testa di Curiale, lasciato solo in area di rigore bianconera. L’attaccante tocca quel che basta per spiazzare Pane e far scivolare il pallone all’angolino destro. A esplodere stavolta è il Massimino, con un urlo di liberazione ma soprattutto di speranza. Serve però un altro gol, almeno per portare la gara ai supplementari.

È un boato di incredulità e rabbia quello che segue qualche secondo dopo, quando i giocatori in campo protestano per un altro contatto considerato falloso in area del Siena, che coinvolge Curiale. Anche in questo caso l’arbitro lascia proseguire, ma per poco. Senza recupero fischia, dopo qualche secondo, l’intervallo. La ripresa inizia subito, ma è una ripresa di pugilato. Mentre Lucarelli corre verso il centrocampo, per evitare che i suoi calciatori protestino contro l’arbitro, alle sue spalle s’innesca un parapiglia. Le due panchine si scontrano a centrocampo. Una mischia con oltre 50 persone coinvolte che termina con Lucarelli a far da paciere e Santini a rotolare a terra con un rigolo di sangue che scivola giù dal naso. «Non hai visto niente?», chiede arrabbiato, al guardalinee, l’attaccante. Persino l’addì Lo Monaco entra in campo per riportare la calma. A fatica le due squadre tornano negli spogliatoi, tra i fischi del Massimino, tutti naturalmente rivolti al Siena.

Nessun cambiamento nei 22 che tornano in campo alla ripresa, e neanche alcun provvedimento preso dall’arbitro in riferimento al parapiglia antecedente. Il Catania ha fretta di segnare, si sbilancia e lascia spazi. Come quello in cui si infila Marotta, al 50esimo, che viene fermato in scivolata da Bogdan, autore di intervento da ultimo uomo, in area, prezioso quanto un gol. Al 50esimo Lucarelli opera il primo cambio. Fuori Barisic e Caccavallo, per Russotto e per il catanese Di Grazia. Tre minuti dopo, Curiale manca il 2-1 su cross di Russotto. La spaccata, con cui prova a deviare il pallone in gol, è troppo corta. Più passa il tempo più gli animi si surriscaldano.

Al 60esimo in campo ci sono a terra due giocatori del Siena: Pane e Santini. «Buffoni», urla il Massimino, vedendo tutto come una perdita di tempo. Si riprende a giocare dopo tre minuti e con due ammoniti: Bogdan e Bulevardi. Appena il tempo di rimettere in gioco il pallone e Gerli commette un fallaccio su Rizzo, e viene ammonito. La partita è a un punto di svolta. Il Siena perde lucida, il Catania acquista cattiveria. Al 64esimo l’episodio che ribalta il risultato. Spiovente in area. Colpo di testa di Bogdan che serve Curiale, in area. L’attaccante conclude e Rondanini respinge di mano. Ma non è il portiere. L’arbitro vede, indica il dischetto e ammonisce il difensore.

Dopo il boato, per l’assegnazione del tiro dagli undici metri, il Massimino si chiude nel silenzio. Infiniti i secondi che separano Lodi dal pallone. Il numero 10 calcia, sotto l’incrocio, il portiere è spiazzato, la palla è in rete e il risultato è ribaltato. L’urlo del Massimino fa tremare gli spalti. Tutta la squadra va sotto la curva Sud a esultare. Lucarelli sorride. In questo momento la partita si prolungherebbe fino ai supplementari. Ma nessuna delle due squadre pare intenzionata a fare calcoli. Al 73esimo esce Santini tra i fischi tonanti del Massimino, al suo posto Mignani schiera Guberti. Nel Catania dentro Mazzarani per Biagianti.

Quattro minuti dopo, però, il Siena si ritrova in dieci. Iapichino, ammonito qualche minuto prima per un fallo a centrocampo su Lodi, entra malamente sulla corsa di Russotto. Il guardalinee sbandiera l’intervento irregolare e indica all’arbitro la gravità. Il direttore di gara, allora, mette la mano destra in tasca e quella sinistra nel taschino. Giallo e poi rosso. Il Siena si ritrova in inferiorità numerica, con 10′ da giocare, la qualificazione in bilico e la prospettiva di giocare i supplementari. Lucarelli invece deve sostituire Russotto, infortunatosi nella caduta. All’80esimo dentro Manneh. Mignani inserisce forze fresche: fuori Vassallo e Neglia, dentro Damian e Mahrous.

La gara resta aperta e tesa. A tre minuti dalla fine il Catania, sbilanciato, concede la ripartenza al Siena. Guberti, solo davanti a Pisseri – spiazzato – mette a lato di testa. I rossazzurri non riescono ad approfittare della superiorità numerica anzi, sembrano cullarsi del vantaggio. Dopo quattro minuti di recupero (parsi pochi, considerando perdite di tempo e sostituzioni), l’arbitro fischia la fine e apre, di fatto, il terzo round: i supplementari. Lucarelli inserisce Blondett per Aya e ritorna al modulo a tre difensori. Mignani richiama Guberti, per aggiungere un elemento meno offensivo.

Nel primo dei due tempi supplementari accade poco più di niente. Solo nell’unico minuto di recupero, accade qualcosa. Manneh ha l’opportunità di entrare in area e concludere in porta. Pane si oppone, chiudendo sul primo palo. Le due squadre appaiono fiacche e il Catania incapace di sfruttare la superiorità numerica. La partita viaggia verso i rigori, mentre il pubblico catanese non smette di incitare. Nel secondo dei due tempi supplementari non accade molto di più, a parte la conclusione fuori misura, da posizione favorevole, di Rizzo. Fino a che, a 5′ dalla fine, Rondanini atterra Manneh al limite dell’area. Secondo giallo e Siena in nove.

Dal limite dell’area, Lodi centra la parte bassa della traversa e fa disperare il Massimino. Restano quattro minuti in doppia superiorità numerica. L’ultimo brivido è un traversone basso di Manneh che attraversa tutta l’area di rigore senza alcun giocatore riesca a intercettarla. Scaduto il 120esimo si va ai calci di rigore. Col Catania che ha da rimproverarsi l’aver abbassato la pressione dopo aver raggiunto la superiorità numerica e non essere riuscito, soprattutto con i calciatori subentrati, a sfruttare neanche i minuti in doppia superiorità numerica.

I rigori si tirano sotto la curva Nord, e inizia il Siena. Il primo a calciare è Gerli. Segna, spiazzando Pisseri. Per il Catania si presenta Lodi. Segna, spiazzando Pane. È il turno di Damian. Segna anche lui. È la volta di Curiale, che rallenta e indirizza verso il palo. Pane intuisce la traiettoria ma il pallone entra in rete. Pisseri para su Bulevardi, tuffandosi a sinistra. Segue il rigore di Blondett, che calcia alto sopra la traversa. Palla a Sbraga. Gol sul lato destro. Segna anche Di Grazia, col brivido. Pane intuisce ma il pallone si infila all’angolino. Il rigore decisivo lo calcia Mazzarani, che manda il pallone sull’incrocio dei pali, il pallone rimbalza fuori e il Siena è in finale. Silenzio tombale al Massimino. Il Catania trascorrerà un altro anno in C. C’è troppa amarezza attorno per dire altro.