Contestazione, strigliata e ultimatum ultrà. Curva Nord: «Risultati o dure posizioni»

Redazione

Vittoria o contestazione. La stagione del Calcio Catania non va come immaginato dalla società, e anzi pare già a un bivio del tutto imprevisto. Domenica, finita 1-1 la gara col Melfi, è scattata la rabbia dei tifosi presenti in trasferta, molti dei quali parte dei gruppi organizzati della curva Sud. Due giorni dopo arriva il comunicato degli ultras curva Nord, che mettono per iscritto l’ultimatum verso squadra, allenatore, dirigenti preannunciando «dure posizioni» se non arriveranno risultati soddisfacenti nelle prossime due gare.

La stagione che la società ha definito del rilancio, sul campo ha portato finora meno punti della scorsa, che era terminata con una salvezza più che zoppicante. Gran parte dei tifosi, che pregustava tutt’altro sapore, mastica amaro e per lavare il saporaccio beve dalla bottiglia della fiducia, che ormai però pare agli sgoccioli. « È finito il tempo del sostegno a prescindere, è arrivato il tempo degli imperativi. La nostra pazienza inizia a scricchiolare! Ora niente scuse, niente alibi, nessun giro di parole, datevi una mossa». Inizia così il comunicato a firma Curva Nord Catania.

Proprio i tifosi organizzati di quel settore, nelle ultime stagioni – caratterizzate da retrocessioni e insuccessi -, sono stati capofila della contestazione verso squadra e società. Durante il campionato in corso sono invece tornati ad applaudire i rossazzurri, facendo pensare a un riavvicinamento. Se anche dopo la sconfitta con l’Akragas al Massimino hanno incitato la squadra, al pareggio col Fondi – la gara dopo – sono ritornati i fischi. «Le prossime due partite saranno cruciali, sia per una classifica oggi fin troppo deludente che per un già precario equilibrio tra curva e squadra. Non spezziamo tutto, uscite le palle signori!».

Nuovamente in discussione è quindi l’intesa che pareva ritrovata grazie al successo contro il Messina, nel derby giocato al Massimino. Solo un bel ricordo, ormai, che pare sia stato soppiantato dalla deludente prestazione di Melfi, in cui i progressi mostrati nel 3-1 sui giallorossi sono scomparsi al cospetto dell’ultima in classifica.«Serve una scossa, serve una svolta», affermano gli ultra. Il Catania si trova ancora sul fondo della graduatoria alla pari col Melfi, e anche se i punti conquistati sul campo dai rossazzurri sono molti di più di quelli dei lucani, l’1-1 di domenica riequilibra la differenza sul piano del merito.

Ormai da quattro anni la tifoseria vede la squadra relegata nei bassifondi nonostante le ambizioni gloriose propagandate dai dirigenti. «Dopo tensioni, duri faccia a faccia, bocconi amari ingoiati, strette di mano, oggi serve una scossa senza ulteriori attese. Non possiamo tacere o accontentarci davanti a tutto ciò[…] aspettiamo risposte concrete, Sostanza! ». Chiamate in causa sono tutte le componenti sportive. «Vogliamo o risultati e prestazioni di alto livello oppure scelte societarie coraggiose e se necessario, definitive ed esemplari. Siate degni di questa città, di questa maglia, di questa tifoseria!».

Incassata la strigliata dell’amministratore delegato Pietro Lo Monaco, che ieri ha parlato nello spogliatoio, la squadra viene raggiunta anche dallo sprone della curva Nord, che suona come un ultimatum. «Non è nostro interesse che tutto ciò si traduca in una contestazione […] Non vogliamo arrivare a tanto […] Detto ciò, se questo nostro grido non sarà ascoltato, se insomma non arriveranno segnali e se la barca continuerà ad affondare, è nostro dovere reagire, difenderla, alzando la voce o prendendo altre dure posizioni». Il doppio turno interno, contro Lecce e Paganese, sarà decisivo.