Addio Mondonico. Avversario nelle ultime due promozioni in A del Catania

Fonte: Avvenire.it
Marco Di Mauro

È venuto oggi a mancare Emiliano Mondonico. L’allenatore lottava da tempo contro il cancro. Tante volte i suoi destini di sono incrociati con quelli del Calcio Catania. Le ultime due promozioni in serie A, i rossazzurri, le conquistarono proprio contro due squadre allenate da Mondonico. MondoCatania ripubblica un articolo che ripercorre questi aneddoti, e che risale all’ultima apparizione dell’allenatore al Massimino, per un Catania-Novara del 2012.

CATANIA –  Storie, così lontane nel tempo eppur ancor vivide nella memoria. Qualcosa di strano in questo Catania – Novara, dapprincipio sembravano suggestioni, falsi contatti, scintille che illuminano angoli troppo profondi per esser svelati in un attimo. Eppure, e poi “Eureka”, la lampadina si accende. Come e perché non è dato saperlo, forse la diserzione di Montella che stuzzica nuovi argomenti da immaginare alla vigilia, forse l’eco di una voce che non è mai andata via, semplicemente ha fatto il giro, un lungo giro, per tornare al posto giusto ed al momento giusto.

Emiliano Mondonico, classe 1947, ha alle spalle una modesta carriera da giocatore ed una ben più celebre e celebrata vita da allenatore, interrotta a volte dalle regole del gioco, altre come è stata la causa dell’ultimo suo stop, dal gioco della vita, sfide in cui la posta è ben più congrua di tre punti. Oggi, Emiliano Mondonico è l’allenatore del Novara, il Novara che suggestiona Catania per i tanti ex rossazzurri che porta con sé, perché già dimostratosi capace di vincere al Massimino, ed anche perché “piccola”, una categoria poco congeniale da affrontare per questo Catania.

Ma, attratti da tutte queste luci, nell’ombra del passato, quanti ricordano chi fosse Emiliano Mondonico ieri, il 28 Maggio dell’anno 2006? E dove, di preciso, si trovasse tra le 18.00 del Sabato antecedente e le 18.00 del giorno in questione? Ieri, Emiliano Mondonico, era il tecnico dell’Albinoleffe di Russo e Minelli, Regonesi e Iacopino, giocatori che quel 28 Maggio scesero in campo al Massimino per disputare l’ultima giornata d’un campionato che li aveva quasi già condannati ai play-out, ultimo acerrimo ostacolo tra il Catania e la promozione in serie A, ultima delle risorse “traverse” in dote al Torino da utilizzare al fine di rovinare o rimandare il carnevale rossazzurro per i cui preparativi già s’industriava la città.

Anche perché Emiliano Mondonico, i “poco amati” Sala e Fascetti (commentatori “imparziali” di Sabato Sprint, appuntamento Rai dedicato alla serie B) li conosceva benissimo per i trascorsi granata condivisi nel passato; fu tra il 1989 ed il 1991 che in tre annate diverse e contigue furono messi alla guida del Torino dopo esserne stati (ad eccezione di Fascetti) anche giocatori. Insomma il clima rovente di quel campionato, pieno di sospetti su presunti ed apparenti favoritismi arbitrali, mediatici e sportivi appannaggio del Torino, avvampò quando al sospetto d’aver contro persino la cabala più nera (vedi successo del Torino a Brescia la penultima giornata) si sommarono le dichiarazioni di quel tecnico, ex giocatore granata, ex allenatore granata ed ancora imbattuto al Massimino: “Torino ci penso io. L’Albinoleffe andrà a Catania per vincere, se i granata faranno il loro, vincendo, noi ce la metteremo tutta per far lo sgambetto al Catania”. Apriti cielo! E come se non bastasse, dalle pagine de “La Stampa” e “Tutto Sport”, arrivò l’improvvida eco di presidente e tecnico del Torino, Cairo e De Biasi: “Noi ci crediamo, eccome; speriamo in un miracolo di Mondonico e del suo Albinoleffe nell’ultima di campionato”. Cosa accadde?

L’Albinoleffe atterrò a Catania Sabato mattina, attraversando in pullman la città addobbata già per i festeggiamenti promozione. Infelice la scelta dell’alloggio: un hotel sul lungomare. Perché si sa, il Sabato sera, e poi la notte, Catania è una città viva, molto viva, dove la movida non cessa fino alle prime ore del mattino. E fu così che un nutrito gruppo di curiosi, certamente tifosi, non certo “facinorosi”, probabilmente più che altro nottambuli, stazionò per l’intera notte “sotto” i balconi dell’albergo e l’occhio attento delle forze dell’ordine, ricordando alla carovana bergamasca, con folklore carnascialesco, l’importanza che la gara del giorno dopo rivestisse per la città di Catania, per la sua tifoseria.

Quanto accadde al Massimino, il giorno seguente, è storia. Seppur “assonnati”, come dichiarato ai giornali, i giocatori dell’Albinoleffe riuscirono a rispondere al vantaggio rossazzurro di Spinesi con la rete di (Nello) Russo, che mandò le due squadre negli spogliatoi col risultato di parità. Nel secondo, la sostituzione del Russo etneo, Orazio, col rientrante Umberto Del Core si rivelò decisiva tanto che fu proprio in nuovo entrato a metter nel sacco il pallone del 2-1, quello che fece esultare per la prima ed ultima volta davanti alle telecamere l’addì Lo Monaco, assiepato a bordocampo, che poi dichiarerà: “La mia non è stata un’esultanza. Rincorrevo Del Core per evitare che si togliesse la maglia. La partita non era ancora finita”. Era il 9′ del secondo tempo, l’ultimo a cui, per le notizie che si hanno, l’addì Lo Monaco assistette prima di dichiarare: “Seguo solo il primo tempo. Poi vado a passeggiare. Non reggo la tensione del secondo tempo”.

Al fischio finale dell’arbitro Farina (lo stesso che dirigerà Catania – Palermo dell’anno successivo e Catania – Inter di due anni dopo) tutti videro quel che accadde in campo: terreno di gioco pieno di bandiere, sciarpe, un’onda partita dalle tribune che ricoprì l’intero Massimino di rossazzurro. Emozioni uniche per i catanesi, ben diverse invece per i giocatori ospiti che, all’indomani della sconfitta che sancì la “condanna” ai play-out, dalle pagine dei giornali torinesi (“Tutto Sport”, a detta de “La Repubblica-Torino”, non venne accreditato per la gara perché riconosciuto colpevole, dall’addì Lo Monaco, di aver condotto una campagna contro il Catania) dichiararono tutto il peggio possibile su Catania, sul Catania, sul clima partita, su quanto capitato al loro tecnico (tratto da “La Gazzetta dello Sport” del 29 Maggio 2006):

Un weekend cominciato male e finito peggio. Senza tifosi (da Bergamo erano tornati indietro tutti i biglietti), con un centinaio di ultrà che sabato notte si sono piazzati davanti all’ albergo dell’AlbinoLeffe a far casino fino alle 4 di notte. «Un clima surreale, un peccato perché anche per noi quella era una partita importante», spiega Bonazzi. Domenica mattina la tensione resta alta. A farne le spese è lo stesso Emiliano Mondonico che, arrivato allo stadio e sceso dal pullman, viene spintonato e insultato prima di essere preso in consegna da quattro agenti della Digos che vigileranno su di lui prima, durante e dopo la gara. Il tecnico minimizza, nega di essere stato aggredito e di avere avuto un malore ma Bonazzi conferma: «Aveva una faccia terribile, mai visto il mister in quelle condizioni, tanto è vero che è rimasto seduto sulla panchina per tutti i 90 minuti»

Conferme? Smentite attenendoci a quanto messo a referto da Digos e commissari di campo, mai teneri, men che meno col Catania, e da quanto comminato dal giudice sportivo (2.500€ di ammenda per indebita presenza di persone non autorizzate a bordocampo).

Ma tornando ai fatti, ed a Mondonico, l’impresa di sgambettare il Catania “sul più bello” non riuscì neanche quella volta, neanche 23 anni dopo. Dopo cosa? Dopo averci provato una prima volta, con esito uguale ma diverso nel punteggio, a Roma, negli spareggi che videro la sua Cremonese non riuscire ad aver la meglio sul Catania che, battuto precedentemente il Como, poté accontentarsi del pareggio contro grigiorossi per vincere gli spareggi che lo riportarono in serie A, era il 25 Giugno del 1983. In seguito dichiarerà: «Appena siamo entrati in campo, abbiamo capito che il verdetto era già segnato. Non giocavamo contro il Catania, ma contro un’intera città». c

E pensi: “Quante coincidenze!”. Ma non sono finite. Perché Emiliano Mondonico, che il Catania in casa l’ha battuto con Toshack in panchina (0-2 col Cosenza, serie B 2001/2002, un Dicembre), è stato anche il primo tecnico avversario dell’era Pulvirenti. C’era lui, il 29 Maggio 2005, sulla panchina della Fiorentina che grazie all’arbitro Messina (coinvolto e poi scagionato in Calciopoli) riuscì a strappar via il pareggio da Catania e l’aggancio ai play-off: rigore per “non fallo” su Ariatti. Un anno o quasi dopo rieccolo, per Catania – Albinoleffe, una storia già raccontata.

Cos’è cambiato? Mondonico oggi come allora, incontrerà il Catania davanti al suo pubblico (all’Olimpico di catanesi ce n’erano 40.000); Oggi come allora la gara del Massimino varrà per Mondonico il traguardo stagionale (o buona fetta di questo). Oggi come ieri, Mondonico affronta il Catania da subentrato (il 29 Gennaio 2006 all’Albinoleffe, il 30 Gennaio 2012 al Novara); Oggi come allora Mondonico dichiara: “Andremo al Massimino per vincere”.

Oggi come ieri (questa è la parte ironica), sarà l’esperienza a guidare Mondonico nelle sue scelte. Memore di “ieri”, la prima presa già alla anti-vigilia della sfida: partenza a sorpresa per Catania, anticipata d’un giorno. Il Novara si è allenato ad Acireale, ed il colmo sarebbe se Mondonico avesse scelto l’albergo proprio nel centro della quieta cittadina dell’hinterland etneo; al riparo dai tifosi etnei.. ma non dai temporali, che hanno fatto slittare le parate di chiusura del Carnevale, previste per martedì e mercoledì, a questo Sabato e questa Domenica. Sicuramente a far casino sotto le balconate dei giocatori non sarebbero certo più i tifosi del Catania. Anche se l’alibi cavilloso è bello e servito, resta solo da decidere se suoni meglio: “Erano dei tifosi del Catania vestiti in maschera” od “Erano vestiti in maschera da tifosi del Catania”.

Ma no, è uno scherzo. Mentre non è uno scherzo che, rispetto ad ieri, neanche la sede del ritiro sia cambiata. Ma allora cos’è cambiato? Una cosa forse, anzi sicuramente, cambiata, evolvuta è la maturità del popolo rossazzurro. Quindi Mondonico ed i suoi giocatori dormano pure sonni tranquilli, scusando anticipatamente però quel catanese che magari al sabato sera si diverte a strombazzare col clacson svegliando vie e quartieri. Tranquilli, non è un tifoso, è semplicemente una forma di vita non evoluta.

Be the first to comment on "Addio Mondonico. Avversario nelle ultime due promozioni in A del Catania"

Leave a comment