Rendimento: Cercasi leader per evitare il baratro, e se fosse Calaiò?

Giovanni Famulari

Appare quanto mai inutile oggi parlare di classifiche di rendimento dopo una prestazione così deludente come quella fornita dai rossazzurri a Chiavari, visto che nessuno ha raggiunto la sufficienza o si è quantomeno avvicinato al sei politico, confermando di fatto le sensazioni negative con cui la tifoseria convive ormai da tempo.

Quel che più salta all’occhio ed ormai è diventato una costante, riguarda la mancanza di un vero e proprio “capitano“, ovvero colui che riesca a trascinare i compagni, alzare i torni quando serve e mantenere la calma anche nelle situazioni più complicate. Non è questione di allenatore, infatti in organico non vi è un giocatore del genere ed il rossazzurro più anziano, ovvero Capuano, ha dimostrato di non poter svolgere questo “ruolo”.

Nemmeno i più blasonati Rosina e Calaiò sono riusciti sul campo a prendere per mano e guidare i compagni, in particolare proprio quest’ultimo fin dalla prima gara interna contro il Lanciano ha sempre palesato un eccessivo nervosismo, portandolo spesso a rimediare cartellini a dir poco inutili.

Doveva essere per Emanuele la stagione del riscatto dopo l’ultimo anno e mezzo vissuto da comprimario tra Napoli e Genoa, ed i numeri sono ampiamente dalla sua parte con ben 14 reti in 24 partite disputate, anche se ciò non è bastato e sopratutto in trasferta il rendimento è stato negativo, con le sole buone gare di Crotone e Livorno.

Con l’arrivo di Marcolin e Maniero, la situazione è semmai peggiorata visto lo schema molto attendista proposto dal tecnico bresciano, i conseguenti pochissimi palloni giocabili dalle punte ed il nervosismo che ne deriva portandolo spesso e volentieri a farsi beccare in posizione di offside, vanificando di fatto quelle pochissime trame offensive orchestrate dal Catania.

La convivenza con l’ex Pescara, dopo l’incoraggiante avvio, è diventata terribilmente complicata infatti i due hanno finito per pestarsi i piedi ed annullarsi l’un l’altro visto che entrambi hanno caratteristiche di prima punta e nessuno dei due predilige lanciarsi negli spazi e sfruttare la rapidità. Marcolin ne aveva comunque avallato l’acquisto durante il mercato di Gennaio ed ha ben presto inserito Castro al posto di Maniero, facendo altro che peggiorare le cose, vista la scarsa efficacia dell’argentino.

I tifosi sperano che la presa di posizione avuta da Calaiò nel post gara di Chiavari, possa servire da monito e sprono anche verso i compagni, parsi davvero avulsi ed abulici nell’ultima gara; il carisma non gli manca, anzi forse ne ha fin troppo, ma è questo ciò che serve per evitare il baratro ed uscire dai bassifondi della classifica.

E’ oggettivamente difficile trovare note positive da cui poter ripartire e che possano far dormire sogni tranquilli ai tifosi, ma l’attaccamento ai colori ed alla maglia non deve mai mancare; salvarsi sarà un’impresa e Calaiò, da buon siciliano qual’è, deve trasformare in rabbia positiva la tanto paventata “incazzatura” che lo accompagna da ormai qualche gara, trascinando i compagni a fare altrettanto.