STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Una tassa sui «cartellini d’oro» per aiutare i club più poveri (La Sicilia)

“Sui “cartellini d’oro” di calciatori che superano una certa cifra tipo quello più recente di Thiago Silva, venduto dal Milan al Paris Saint Germain per 40 milioni l’Unione Europea propone una tassa da evolvere ai club più poveri. La Commissione europea ha proposto alla Fifa di imporre una tassa sui trasferimenti di calciatori che superino un certo limite finanziario per contrastare la tendenza a pagare prezzi esorbitanti per i cartellini e per facilitare la retribuzione delle risorse ai club meno ricchi.

Cagliari-Milan, il mistero della sede (Il Corriere della Sera)

“MILANO—Pazzesco: Cagliari-Milan, in programma domenica alle ore 15, non ha ancora una sede definitiva. Tutto sembrava risolto ieri all’ora di pranzo quando il presidente della Lega Maurizio Beretta aveva deciso di spostare la gara all’Olimpico di Torino. «Perché il prefetto di Cagliari ha ritenuto che lo stadio Is Arenas non fosse in grado di ospitare l’incontro per il consistente afflusso di spettatori appartenenti a tifoserie storicamente contrapposte». E soprattutto dopo che lo stesso prefetto ha giudicato lo stadio di Quartu Sant’Elena «inidoneo». Cellino, furioso per lo spostamento della sede della partita, dopo aver tuonato «a Is Arenas o non giochiamo» ha preferito non commentare la decisione della Lega

Sacchi: «La rivoluzione culturale è solo all’inizio» (Il Corriere della Sera)

“Il coordinatore tecnico delle nazionali giovanili in due anni ha già ribaltato vecchi schemi ormai obsoleti

“Cesare Prandelli, con la sua Italia dai piedi buoni, ha rotto il ghiaccio. Arrigo Sacchi, liberando dalla polvere del passato le altre Italie, quelle dei giovani, gli è finito in scia. Ora in effetti quello azzurro pare un movimento molto più armonico in cui tutte le sinergie sono sfruttate nella loro interezza e il disastro sudafricano del 2010 è la dimostrazione di come un grande evento negativo possa favorire, se letto nella maniera corretta, un rapido rinascimento. Così la scorsa estate (era il 1˚ luglio) gli azzurri hanno risalito la corrente fino alla finale dell’Europeo mentre il nostro movimento giovanile sta conquistando credito e meriti, come certificano i due successi di mercoledì (sul totale di tre sfide in calendario) sui tedeschi: 1-0 della Under 21, un dato a suo modo storico perché si tratta della prima vittoria sui minipanzer, e 1-0 della Under 19 guidata da Evani a fronte dello 0-2 rimediato dalla Under 20 di Gigi Di Biagio

Favola Burkina, la finale degli ultimi In testa solo alle classifiche di povertà: si giocheranno la Coppa d’Africa con la Nigeria (Repubblica)

“Un cucchiaio all’ultimo rigore e, per un giorno, un intero paese dimentica se stesso. Accompagnato dal barrito delle vuvuzelas sudafricane, il Burkina Faso smette di guardare la classifica dei paesi più poveri del mondo – della quale divide la testa assieme a pochi fratelli del continente – e si concentra sul tabellone della Coppa d’Africa 2013: gli “stalloni” hanno eliminato dal torneo i favoriti (in tutti i sensi) del Ghana e, domenica sera, saranno i protagonisti inattesi della finale contro la Nigeria. Non c’è bisogno di sapere come andrà a finire quella partita, però, per capire che la loro vittoria, gli eroi burkinabél’hanno già ottenuta. La faccia allegra dell’Africa, stavolta, sono loro, gli Ultimi. Comunque vada. «Penso ad ogni singola persona di questo paese e mi sento felice», dice commosso il giorno dopo l’impresa il ct belga Paul Put. Sa bene, Put, quanto valga questa finale. Le occasioni per associare il nome del paese a qualcosa di diverso dalle solite statistiche agghiaccianti (aspettativa media di vita 50 anni, mortalità infantile al 19 per cento, disoccupazione al 77 per cento, meno di 4 dollari al giorno di reddito pro capite) non sono molte. Ma almeno per oggi nessuno guarderà al Burkina Faso rabbrividendo per le condizioni di vita dei suoi abitanti.

Lo Cicero: Le cento guerre del Barone «Ora ci temono» (La Gazzetta dello Sport)

“Esordì nel 2000, a 36 anni è titolare: «L’Italia oggi si diverte. E io sogno di giocare apertura»

“E 100. Andrea Lo Cicero è pronto, sta contando da un po’: col XV annunciato ieri da Jacques Brunel il pilone catanese sa che, fatti i dovuti scongiuri, domani aMurrayfield arriva a 100 caps, uno solomeno di Troncon, recordman azzurro. Il Barone entrerà aMurrayfield da solo, prima tutti, indossando una maglia speciale. Il tutto a 36 anni e 9 mesi giocando ancora alla grande in azzurro e nel Racing Metro Parigi, col quale due stagioni fa è entrato nel XV ideale del Top 14. Segreti? «Una volontà infinita, un piacere mai spento di essere rugbista, la rinuncia agli aiuti e alle scorciatoie. E una vita sana. Tutto qua». Resta l’obiettivo Giochi di Rio con la vela a carriera finita? «Il giorno dopo l’ultima partita del Sei Nazioni scriverò sul mio sito cosa farò». Dei 100 caps il primo non si scorda. «Nel 1999 al Mondiale non gioco un minuto. Disperazione. Debutto con l’Inghilterra nel Sei Nazioni 2000 a Roma, dove stavo per vincere lo scudetto con la Rugby Roma: primo tempo a sinistra, secondo tempo a destra, giocando accanto a Massimo Cuttitta, poi più in là accanto a Properzi. Miei idoli. Il massimo».

A Roma e Firenze più gente allo stadio (Il Corriere dello Sport)

Incremento spettatori: +9% all’Olimpico e +12,7% al Franchi

“La notizia è una ed è buona. Sono aumentati gli spettatori negli stadi e in questi tempi di crisi generale e di dominio delle tv, può essere davvero una prima pietra su cui ricostruire il futuro. Il dato invita alla prudenza ma resta l’ottimismo perché se nel grafico la linea sale e non scende più vuol dire che il motore si è rimesso a girare. Lo dice l’ultimo report dell’Osservatorio del calcio italiano: rispetto al dato finale dello scorso campionato (23.214) alla 23ª giornata di questa stagione la media presenze delle squadre della nostra serie A ha registrato un incremento dell’1.3 per cento, siamo ora a 23.523 spettatori. E’ il primo risultato positivo nelle ultime cinque stagioni. I precedenti riscontri avevano infatti tutti segno meno: -0,8 dal 2008-2009 al 2009-2010, -2,6 dal 2009- 2010 al 2010-2011 fino al -6,7 dal 2010-2011 al 2011-2012. Addirittura c’è un decremento dell’8,7 per cento se si confronta il dato del torneo in corso con il valore definitivo del 2008-2009.

Tnas, la fiera degli sconti sconfessa il pugno di ferro (L’Eco di Bergamo)

Scommesse, si erano invocate tolleranza zero e punizioni esemplari ma da Conte in poi è cambiato il vento. Ieri i casi Terzi e Vitiello

“Ma poi è arrivato il caso-Conte, l’agghiacciante faccenda, e d’amblé è iniziata la fase due. La mazzata solo paventata, la maxisqualifica rientrata, i 2 punti tolti e poi restituiti al Napoli e siamo all’oggi, coi i contrordini, le sentenze riformate dal Tnas, i fascicoli eternamente aperti sul tavolo della Procura federale. Nel frattempo la giustizia ordinaria torchia Gegic su «mister X», riascolta Gervasoni per sei ore, trova sponda nella Fifa che visto il caos ha appena lanciato un sito indipendente in 4 lingue per la denuncia delle combine. «Se le partite vengono truccate non ci sarà più interesse nel vedere il calcio», ha ammesso persino Blatter. Ma nell’Italia del calcio per ora nisba. Forse più avanti, forse a bocce ferme. Forse allora si capirà, per esempio, che fine farà Stefano Mauri, chiamato in causa per Genoa-Lazio e Lecce- Lazio ma finora regolarmente in campo fino a prova contraria. Sacrosanto principio, ma se la Lazio dovesse vincere la Coppa Italia o lo scudetto con Mauri in campo e il giocatore fosse poi condannato (fantacalcio?), chissà che il revisionismo del Tnas non diventi il più lieve dei pasticci in questo enorme pastrocchio senza fine


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