STAMPA- Calderini: «Catania è la mia serie A»

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

«Catania è la mia serie A» (La Gazzetta dello Sport)

“Calderini: «Tutti vogliono batterci. Pronto a sfidare il Cosenza»

“N Non il tradizionale ex di turno. Molto di più: Elio Calderini, primo acquisto in ordine cronologico del Catania, ritrova mercoledì il Cosenza, ultima squadra in cui ha giocato e ha lasciato un segno molto profondo. Sì, profondo al di là dei 9 gol segnati in 33 partite, 24 delle quali affrontate da titolare. Una sorta di Amarcord che tempo fa, l’attaccante rossazzurro aveva commentato in maniera propositiva. RILANCIO «A Cosenza ho lasciato credo un buon ricordo, perché anche l’anno prima avevo segnato 7 reti in campionato. Ma gol a parte, ho tentato di ricominciare una carriera che non è decollata in maniera tale da farmi meritare una categoria più alta della terza serie. Però il Catania, al di là del campionato che disputa, è una piazza che faceva gola a chiunque giochi al calcio. Io ho subito accettato la proposta perché mi piaceva l’idea di ripartire da un progetto ambizioso, da una lotta strenua per emergere nuovamente. Diciamo che è un rilancio per tutti e che bisogna sudarselo giorno dopo giorno senza fare progetti a lunga scadenza ed essere concentrati, pratici. Del resto questa categoria non ti permette di fare i conti prima di disputare le partite». CHI SI RIVEDE A Lecce, Calderini ha sfiorato più volte la marcatura, soprattutto con un tiro insidioso da sinistra che ha sfiorato il gol dalla parte opposta: «Io credo che il Catania stia piano piano confermando tutto il proprio impegno in una categoria in cui l’equilbrio è superiore rispetto alle stagioni precedenti. Tutti ci affrontano come se noi fossimo la squadra da battere, predestinati alsalto di categoria sicuro. Ma è comprensibile, visto che indossiamo la maglia di un club glorioso. Ecco perché quando dico che in questo caso non c’entra la categoria che disputiamo, dico la verità. Qui ci sentiamo in Serie A, perché il pubblico ci circonda di affetto. Avete visto a Lecce quanti tifosi nostri c’erano? Non è una cosa comune a tutti gli altri club del girone».