STAMPA- Tifosi vittime, retrocedere il Catania, radiare i colpevoli

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Retrocedere il Catania e radiare gli scorretti (Quotidiano di Sicilia)

“Ma, al di là della questione legale, civile, penale e sportiva ve ne è una più importante: la questione etica. Lo sport è un’attività nobile, in cui si misurano le forze fra atleti. Non è ammissibile che alcuni prendano anabolizzanti e altri soporiferi. Le leggi sportive puniscono fortemente chi le vìola: vedi i casi eclatanti di Pantani e Armstrong, nel ciclismo. L’attività di Pulvirenti, quella di comprarsi le partite, aveva lo scopo di creare un indebito arricchimento della sua proprietà, diretta o indiretta. Ed è proprio l’indebito arricchimento che va colpito. Come? Retrocedendo la squadra non al livello più basso (Lega Pro), ma al gradino inferiore (dilettanti). Tuttavia, la Spa Catania non dovrà essere penalizzata in misura maggiore di altre Spa incorse in casi simili. La Giustizia sportiva e quella penale hanno intrapreso due strade parallele, pur indagando sui medesimi fatti. Non sappiamo quali potranno essere gli sviluppi di questa vicenda, anche tenendo conto che i calciatori avversari che hanno preso le mazzette dovranno essere puniti severamente, come avvenuto in altri casi similari. La questione più rilevante è il discredito piovuto sulla città di Catania, dall’opinione pubblica nazionale, che spesso non distingue i fischi dai fiaschi. Come se tutta Catania fosse corrotta, dall’Amministrazione all’ultimo dei cittadini. Ecco perché bisogna che si alzi forte e chiara la voce della stessa Amministrazione e degli stessi cittadini per separare le responsabilità sociali da chi si è comportato scorrettamente, non certo a fin di bene ma per tutelare i propri interessi. Sarebbe un grave errore se questa voce, forte e chiara, non si elevasse sia ora che nel prosieguo. Se così accadesse si rischierebbe di mettere nel calderone le responsabilità di tutti relativamente alla Spa Catania. Questo non è accettabile. Noi per primi abbiamo denunciato apertamente che le vicende di una società calcistica, per quanto nel cuore di migliaia di tifosi, non hanno nulla a che fare né con l’Amministrazione né con i catanesi, dal punto di vista civile e penale e soprattutto dal punto di vista sociale. Ora attendiamo che altri facciano emergere questa netta divisione, in modo da spiegare all’opinione pubblica nazionale che Catania è una città vivace, che vuole ritornare a crescere in un ambiente etico in cui chi fa bene va premiato e chi fa male va punito.

Catania e Varese: chi paga davvero sono solo i tifosi (La Provincia di Varese)

“Il caso Catania stupisce perché è incredibile che nel 2015 si metta ancora in piedi un simile teatrino di compravendita di partite, dimenticando che oggi, a differenza di una volta, tutti vedono tutto e che, grazie alla tecnologia, qualunque mossa/parola/idea di chiunque è facilmente tracciabile. Prima ancora che una brutta storia di falsificazione, è una storia di ignoranza e tracotanza. Per fortuna, nella storia del calcio quasi sempre chi ha sbagliato – più o meno furbamente – ha pagato. Ma nessuno risarcisce mai le vere vittime: i tifosi, gli appassionati, le persone che nel calcio cercano divertimento e sfogo dello stress quotidiano. I tifosi del Catania sono inconsolabili e ne hanno ben donde.