STAMPA/Messina – Febbre da derby, biglietti a ruba

Redazione

Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Album Messina Lucarelli in posa sembra Scoglio (La Gazzetta dello Sport)

“Ha vinto poco, ma per il carattere ricorda il Professore: decisivo nel passaggio societario

Il tifoso scava nei ricordi. Prova sempre a rispolverare il filo rosso che tiene insieme passato e presente. Per dirla con Nietzsche, filosofo del «Superuomo», il tifoso tenta costantemente di scovare «l’eterno ritorno dell’uguale». Soprattutto in panchina: una scatola di parole e di ricordi, zona del campo in cui l’impronta dell’allenatore, a volte, rimane indelebile. Dipende dai risultati, ma a Messina dipende soprattutto dal carisma che hai trasmesso, dalle frasi che hai scolpito sulla pietra della storia. Con le dovute proporzioni, Cristiano Lucarelli ha già scritto qualche pagina incancellabile. Come Scoglio. Come Zeman. Come Mutti. Nonostante sul piano dei risultati debba ancora dimostrare tutto, la sua…marcia verso il cantiere dell’ex presidente Stracuzzi è già epica: se Lucarelli non fosse passato da Messina, probabilmente non ci sarebbe stata la svolta societaria. E forse il Messina sarebbe andato dritto all’inferno.

Febbre derby e la squadra ritrova i tifosi (Corriere dello Sport)

“La carica degli otto-diecimila per la partita dell’anno. Ecco l’obiettivo della società e del direttore generale Lello Manfredi in considerazione dell’interesse e dell’effetto motivazionale che cresce con l’approssimarsi del derby. È impossibile però raggiungere il traguardo dei ventimila spettatori dell’anno scorso, quando il Messina lottava per la vetta della classifica, l’organizzazione aveva avuto più tempo per promuovere l’evento ed alle spalle non c’erano tutti quei problemi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi dell’Acr dalla scorsa estate fino alla svolta di sabato col cambio di proprietà, che però ha ricevuto in eredità tanti debiti, la disaffezione del pubblico e una classifica pericolosa.