Buonuscita Rosina, Catania attende Arbitrato. PLM: «Chiedere 250mila euro è una minaccia»

Marco Di Mauro

Da una parte c’è il Calcio Catania. Il club vorebbe cedere Alessandro Rosina, e non dovere pagare per un altro anno il suo ricco stipendio. Dall’altra parte c’è il procuratore del calciatore. Quest’ultmo ha trovato l’intesa con la Salernitana per il trasferimento del suo assistito, ma prima mettere tutto nero su bianco avrebbe chiesto alla società rossazzurra di saldare i presunti debiti maturati. Senza escludere che in caso di mancato accordo, il calciatore resti a Catania. «Si tratta di una buonuscita sproporzionata rispetto alle somme contestate – commenta a MondoCatania Pietro Lo Monaco, direttore generale del Calcio Catania – Suona come una minaccia». Sulla questione dovrà esprimersi la giustizia sportiva, alla quale il sodalizio etneo ha fatto ricorso.

Le due parti si scontrano attorno alla cifra chiesta da Fabrizio Rosina, fratello e agente di Alessandro. «E chi ce li ha 250mila euro?», esclama Lo Monaco. Si trattarebbe di crediti maturati in base al contratto sottoscritto nel 2014, quando era Pablo Cosentino a dirigere le operazioni di calciomercato. «Ha ragione, ma il Catania ha contestato quelle somme – sostienere Lo Monaco – . È tutto in mano al Collegio Arbitrale del Coni, ne spettiamo la decisione». I tempi della giustizia sportiva potrebbero però non essere compatibili con quelli del calciomercato, e questo preoccupa il dirigente: «Se Rosina non andrà via, nonostante l’accordo trovato con la Salernitana, per il Catania sarà un grande problema».

Il calciatore ha ancora un anno di contratto col club etneo. La Salernitana gli garantirebbe un ricco contratto pluriennale, oltre al palcoscenico della serie B. Il Catania ha quindi proposto al calciatore di risolvere il contratto – rinunciando ai debiti contestati – e di accordarsi a parametro zero con la società campana. In attesa di una soluzione alla vicenda, l’attaccante ex Torino e Zenit continua ad allenarsi a parte a Torre del Grifo. Nel frattempo, ha maturato lo stipendio di luglio, che la società dovrà pagargli.