Conferenza stampa Pino Rigoli: «Il danno subìto non sia un alibi»

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Redazione

Trascorsa più di una settimana senza campionato, l’allenatore del Calcio Catania incontra la stampa alla vigilia della sfida del Granillo contro la Reggina

«Abbiamo ricevuto certamente un danno nel non avere giocato. Riuscire a tenere la tensione alta non è stato facile. Per noi non deve comunque essere un alibi. Giocheremo una gara importante, per la nostra squadra e la nostra società. Pensiamo al campo, adesso, a quel che deve succedere domani e non a quello che è successo ieri. Come ha detto Lo Monaco. Secondo me, tutta questa querelle del rinvio, poteva avere un epilogo diverso dal rinvio al 28 settembre».

Cosa va cambiato nell’atteggiamento, rispetto alla sfida contro l’Andria?
«Ad Andria non credo che la squadra abbia fatto male. La squadra è stata messa in difficoltà, a causa delle palle lunghe sulle quali giocavano gli avversari. Il nostro atteggiamento propositivo non deve cambiare, miriamo a portare a casa il risultato su tutti i campi. Calcisticamente tutti gli avversari giocheranno contro di noi per ammazzarci. Dobbiamo farci trovare pronti sia dal punto di vista agonistico che tecnico».

Qualche modifica nell’undici titolare?
«Se cambierò qualcosa nel modulo o nella squadra non lo dirò prima ai giornali. La Reggina vive un momento di grande entusiasmo. Il ripescaggio ha creato attorno alla squadra un clima molto stimolante. Sappiamo che il loro gioco corale è il punto di forza. Hanno attaccanti dinamici e un buon centrocampo. La partita la vincerà chi è più determinato, anche se l’aspetto tecnico.»

Finora Rigoli ha cambiato poco o nulla nello schieramento iniziale
«Il nostro gruppo è importante, in ogni elemento. Dal portiere agli attaccanti. Non c’è niente di determinato nell’undici titolare. Può darsi che il tridente offensivo visto ad Andria sia andato in sofferenza, ma abbiamo comunque avuto le nostre occasioni. Bergamelli sta facendo un percorso di recupero della migliore condizione, è un calciatore importante e di sicuro affidamento. È tra i disponibili ma è ancora in ritardo di condizione».

Un commento su Karel Zeman, allenatore della Reggina e figlio del più famoso Zdenek.
«Sicuramente la Reggina gioca con un 4-3-3 molto simile a quello utilizzato Zdenek Zeman, il padre di Karel oggi allenatore della Reggina. Stimo molto Zdenek Zeman. Sotto l’aspetto della fase offensiva sicuramente il padre di Karel gli avrà dato delle indicazioni importanti. Anche se io sono del parere che determinanti ancora di più sono i calciatori a disposizione».

Quale atteggiamento dovrà avere il Catania, domani?
«Tutte le partite sono finali da vincere. Il nostro atteggiamento deve essere così con tutte le nostre avversarie. Il nostro obiettivo ce lo siamo detti a inizio stagione. Sono dell’idea che, banalmente, è meglio vincere. Ma le partite che non puoi vincere è meglio non perderle. Ad Andria ce la siamo giocata fino alla fine, rischiando anche di perdere come di vincere. C’era l’idea di poterla vincere e abbiamo provato a vincerla, dando anche un chiaro messaggio attraverso le sostituzioni.