Murale Massimino, intoppo tornelli. «Vanno tolti o resterà incompleto»

Redazione

Ci sono ostacoli che possono essere aggirati e altri che invece vanno tolti di mezzo per poter arrivare alla conclusione di qualcosa. Come quelli che sta incontrando il murale delle vecchie glorie del Calcio Catania, che è in fase di realizzazione allo stadio Angelo Massimino. I lavori vanno avanti e sono arrivati già alla terza parete, come le precedenti anche questa è già quasi completata. Ma è  nel quasi che si nasconde un piccolo problema che rischia di creare un disagio maggiore di quanto non sarebbe rimuoverlo in fretta. «La parete non potrà essere completata se prima non verranno tolti i tornelli, che mi impediscono di dipingere le restanti parti dei personaggi». È Andrea Marusic – l’artista che ha ideato e sta realizzando il murale – a parlare con MondoCatania .

L’intoppo in questione è ormai da qualche giorno più che evidente che mai. Le sagome colorate personaggi raffigurati sulla terza parete di via Cifali – quella che porta al primo ingresso della curva Sud – sono interrotti proprio in corrispondenza con l’inizio delle strutture tubolari in metallo che regolano l’accesso verso i varchi del settore. Essendo addossate al muro impediscono all’artista di dipingere per intero lo spazio. «Colorare all’interno dei tornelli, lasciando vuota la sagoma, sarebbe un obbrobrio artistico. Mentre se i tornelli venissero tolti dopo, sarei comunque costretto a ridare il colore anche alle parti già dipinte», spiega Marusic. Per questo l’intero spazio rimane per adesso vuoto e la notte scorsa l’artista ha lavorato sulla parete successiva.

Il rischio, nella migliore delle ipotesi è che i tempi per il completamento si allunghino oltre il previsto (settembre 2017). Nella peggiore, che l’opera resti incompleta e sfigurata per colpa di un ostacolo che potrebbe invece essere rimosso senza perdere troppo tempo né denaro. Solo con un po’ di buonsenso e manodopera. D’altronde i tornelli erano già stati rimossi quando gli operatori della Multiservizi, la primavera scorsa, hanno effettuato le operazioni di pulitura e sabbiatura delle stesse pareti. Per poi essere ripristinati in tempo utile per la partita che si sarebbe giocata da lì a poco.

Ai tempi e ai modi della burocrazia, che a Catania si confermano più che mai incerti, in questo caso almeno una certezza si oppone.  Come non si può chiedere a un imbianchino di fare un buon lavoro senza aver prima tolto tutti i mobili dalla stanza, a maggior ragione non si può chiedere a un artista di realizzare un’opera d’arte senza aver levato di mezzo gli ostacoli che fisicamente gli impediscono di fare entrare in contatto i colori con la superficie da colorare. Ragionamento logico, ma a quanto pare non scontato.