Prof.Mariani:«Certi allenamenti e preparazioni danneggiano i giocatori ed aumentano il rischio di infortuni muscolari»

Redazione

A Catania se ne parla da tanto, così tanto che ne parlano ormai tutti. Gli infortuni muscolari sono responsabilità della preparazione atletica o delle scelte dell’allenatore?  Insomma, sui 26 infortuni muscolari capitati finora ai giocatori del Catania, c’entrano i metodi “militari” utilizzati dal prof.Ventrone, oppure le scelte degli allenatori o l’operato dello staff medico? Voci più e meno autorevoli, più e meno interessate a difender questa o quella parte, sono state stuzzicate, ascoltate e riportate nel pubblico dibattito.

L’argomento, proprio in questi giorni, è stato invece approfondito al XVII Congresso nazionale «Le patologie nel calciatore oggi» dalla voce ritenuta, per acclamazione, la più autorevole in materia. Quella del Prof. Pier Paolo Mariani, pro-Rettore dell’Università Foro Italico di Roma nonché chirurgo ortopedico di fama mondiale (specie nel mondo dello sport) presso la nota clinica romana ‘Villa Stuart’. Volto conosciuto anche al Catania, che l’ha ascoltato nella sala conferenze di Torre del Grifo per l’inaugurazione del Centro riabilitativo sviluppato dal club, affiliato proprio a Villa Stuart.

L’intervento del Prof. Mariani inizia col mettere sul tavolo numeri inappellabili: «Le lesioni muscolari, in particolar modo stiramenti, rotture o strappi dei flessori, negli ultimi 10 anni sono raddoppiate tra i calciatori professionisti». Quando basta per guadagnare l’attenzione d’ogni catanese appassionato della propria squadra, che dal ritiro estivo ha contato ad oggi 26 infortuni muscolari. «Certi allenamenti e certe preparazioni, frutto di metodiche che puntano a sviluppare l’esplosività del calciatore, danneggiano gli atleti aumentando il rischio di infortuni muscolari».

Individuate e definite le cause scatenanti, nel corso della stagione possono subentrare anche altri fattori, legati alle caratteristiche dei singoli campionati: «Tra le cause influiscono anche il grande numero di partite giocate in una stagione e il poco tempo di recupero dopo l’infortunio». Pericoli noti alla maggior parte dei club professionistici, tanto che «Negli anni molte squadre di Serie A hanno sviluppato un’opera di prevenzione degli infortuni muscolari con protocolli ‘ad hoc’ che vanno da nuove e più sensibili metodiche di allenamento a un lavoro più attento con il team medico-sportivo».

Conclusione dedicata alla parte più delicata della strategia di prevenzione degli infortuni, che «Sta nel lavoro di squadra tra medici, preparatore ed allenatore. Nel caso di un grave infortunio che renda necessario intervenire sul menisco ad esempio, accelerare la fase di recupero può riportare il giocatore nuovamente sotto i ferri. E’ bene quindi che lo staff medico interagisca costantemente con allenatore e preparatore. Non devono esistere compartimenti stagni».

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