«Salderemo debiti. Perseguitati?». Lo Monaco su arbitri, Rigoli, combine-bis

Redazione

dal nostro inviato a Torre del Grifo

MASCALUCIA – Queste le parole di Pietro Lo Monaco, in conferenza stampa nel pomeriggio a Torre del Grifo in vista della sfida con il Messina.

«Ringrazio tutti di essere venuti. Non è una settimana di silenzio stampa, parlo io. Il silenzio stampa non ha motivo di esistere. Abbiamo preferito che la squadra si concentrasse solo sulla prossima partita».

La partita di domenica non è un derby
«Per me non è un derby quello di domenica prossima. Il nostro derby è contro il Palermo. Akragas, Messina, Siracusa, sono partite importanti, che mettono in palio punti pesanti. Ma non sono derby. Abbiamo necessità di fare tre punti. Il Messina viene da una sconfitta inopinata in casa dopo una bella vittoria a Catanzaro. Catania e Messina sono partite con obiettivi diversi. Secondo il presidente del Messina, loro lottano per il vertice. Noi avevamo da recuperare i sette punti, adesso dobbiamo ripartire per inserirci nella lotta playoff».

Il momento della squadra
«La penalizzazione incide sulla nostra classifica, ma i maggiori colpevoli del fatto che le cose non siano andate come speravamo e meritavamo, siamo noi. In campo andiamo noi. I gol annullati o i rigori non dati sono episodi, possono determinare e incidere sul risultato ma siamo noi con la nostra capacità di volere il risultato che lo determiniamo. Finora abbiamo giocato 20 gare, tra precampionato, coppa e campionato. A parte la partita con l’Akragas, non abbiamo mai perso. Ci mangiamo le mani per quello che poteva essere e non è stato. A Reggio Calabria abbiamo pareggiato a pochissimo dalla fine. Contro l’Akragas abbiamo sbagliato diversi gol, contro il Fondi abbiamo preso più volte la traversa. Le partite non le vinciano noi. Gli episodi condizionano e ci hanno penalizzato, ma la palla dobbiamo metterla in porta noi».

Il caso Castro
«Il Catania è stato sanzionato, per il caso Castro, diverso tempo fa. È maturato nel 2014, quando il Catania doveva pagare al Racing una somma che non ha mai pagato. A seguito delle numerose richieste di pagamento disattese, il Racing ha chiesto l’applicazione della penalizzazione prevista dal regolamento Fifa. Quando sono subentrato, la prima cosa che ho fatto, è stato provare a fare una conciliazione col Racing. Cosa che abbiamo fatto. Le prime due rate della conciliazione, circa 210mila euro, sono state pagate. In virtù di questo insieme al Racing abbiamo inviato in Fifa un dossier in cui il Racing stesso chiedeva la sospensione della pena nei confronti del Catania. La Fifa ha detto di no, perché la sanzione era stata comminata. Da questo momento abbiamo 30 giorni di tempo per ricorrere al Tas. E lo faremo. Siamo nelle mani del nostro Signore. Gli avvocati stanno già lavorando. L’avvocato della Figc, insieme ai nostri legali, ha espresso un parare contrario alla sanzione e favorevole al Catania. Ci auguriamo che il Tas, non sarebbe la prima volta, ribalti la sentenza come fu per il caso Bergessio. La tempistica per la sentenza è incerta. Penso non meno di 15-20 giorni. Penso che abbiamo delle buone possibilità di avere revocata la penalizzazione. Se stiamo pagando, perché danneggiarci?».

Caso Rosina
«Se il Catania sarà giudicato colpevole pagherà a Rosina 153mila euro. La sentenza è stata rinviata. In questi mesi siamo stati più volti vicino al burrone. Desso la situazione è complicata ma la barca è più al sicuro rispetto al burrone. La nostra obiezione era che i soldi promessi erano in funzione di un danno di carriera possibile in caso di retrocessione».

Situazione economica
«Il discorso economico è quello primario. Portare il Catania alla normalità come un tempo è prioritario. Comprendo benissimo la gente che pretende i risultati sul campo. Oggi il Catania è in Lega pro ha avuto i sette punti di penalizzazione. L’obiettivo nostro è quello di costruire una squadra forte. Se riusciremo a raggiungere i playoff ci faremo trovare pronti. Abbiamo sistemato la situazione di Gillet, Rinaudo, Rolin, Piermarteri. Si tratta tutti di debiti pregressi che vanno onorati. Una delle regole chiare per l’iscrizione al campionato è non avere debiti. Se subiamo il richiamo dobbiamo onorare i debiti. Il problema c’è, stiamo lavorando sulle situazioni in sospeso. Ci auguriamo di potere normalizzare il tutto».

Effetti del caso Treni del gol, e corrispondenze col clima post 2 febbraio
«Che ci sia una sorta di dagli all’untore? Non lo escludo. Come quando ho sentito gli attacchi di Abodi prima che venissime pronunciata la sentenza. L’arbitro che annulla un gol così pacchiano come quello col Fondi è certamente un arbitro condizionato. O il rigore su Paolucci.  Ho mandato il video del gol annullato contro il Fondi al presidente della Lega. Mi ha dato ragione. Voglio pensare che non ci sia nulla di preordinato in questo errore. Come quando morì Raciti, si è creato un clima ostile attorno al Catania. Ogni volta che entravamo negli stadi ci dicevano assassini. In Lega, ero allora consigliere, il presidente mi disse: “Ma lo vuoi capire, tu che ti incazzi sempre, che non è una scelta nostra”. Facendomi intuire ci fosse un’accettazione politica che il Catania dovesse retrocedere. Gli risposi: “Abbiamo sempre detto che la politica non doveva entrare nelo calcio”. Da quel momento in poi non sono più andata a una riunione di Lega. Ci siamo salvati e ci siamo presi delle belle soddisfazioni».

L’influenza della situazione sui calciatori
«Chi non ha le palle deve stare a riposo. Servono gli attributi. Non si possono sbagliare gol al 94esimo come successo a Taranto. Evidentemente il clima dello scorso anno e le penalizzazioni di questo anno stanno incidendo su qualcuno, devo pensare. Chi non è in grado di sostenere questo clima sta a riposo. Domenica in campo avevamo un ’96, due ’95, un ’94. Mancava Fornito che è un altro giovane. Questi ragazzi sono comunque il nostro patrimonio. Abbiamo una grande prospettiva. Il nostro obiettivo è quello di agganciare i playoff, che significherebbe avere comunque fatto un campionato di livello. Se riuscissimo a sistemare i debiti e agganciare i playoff significherebbe avere fatto un’annata di buon livello. Non è solo perché ci chiamiamo Catania che dobbiamo automaticamente vincere. Tante squadre che hanno giocato in A adesso gravitano in Lega Pro. Vincere non è mai facile. Le vittorie passano dalla costruzione e noi stiamo costruendo».

Di chi è il merito del risanamento in corso
«Se il Catania in quattro mesi ha potuto togliere debiti per 4-5 milioni di euro e fare fronte a tutte le incombenze che ci sono state, evidentemente c’è il concorso della proprietà che mette a disposizione i soldi necessari. Finora il Catania non è più stato menzionato tra le società in odore di prendere punti di penalizzazione».

L’allenatore
«Gli allenatori li ho cambiati solo quando me lo hanno chiesto loro, o me lo hanno fatto capire. Sono soddisfatto di Rigoli. Lui può non piacere perché non ha mai allenato in categorie superiori, però ha vinto tanto. Ha sempre lavorato con determinati concetti. L’importante è avere i concetti giusti. Sono quelli che portano un allenatore bravo in serie D a essere bravo anche in serie A. Rigoli finità il campionato con il Catania, ve lo assicuro».

Deferimento per il caso combine-Bis alla disicplinare
«Il deferimento alla disicplinare per il nuovo caso delle combine si discute domani. Riguarda la partita contro il Bologna. Secondo me ci daranno una multa. E sarà sempre una sofferenza dovere pagare altri soldi».

Campagna acquisti
«Per natura mia sono piacevolmente sorpreso quando un giovane si impone. Il giovane è patrimonio della società. Mi aspetto molto dalla crescita dei nostri giovani ovvero Parisi, Di Grazia, Barisic. Stiamo aspettando anche giocatori come Piermanteri e abbiamo giocatori fuori come De Rossi. Già stiamo lavorando per il mercato di riparazione. Quello di ora non è il prodotto finale. Vogliamo essere competitivi. Mi aspetto molto di più dal nostro reparto avanzato».

Involuzone Paolucci
«Ha l’esigenza di rifiatare. Sembra che giochi esclusivamente per cercare il goal. Deve ritrovarsi e ripartire. Come deve fare anche Scoppa, che aveva iniziato bene. Li aspettiamo, sono calciatori che devono fare la differenza in questa categoria. Lo straniero ha bisogno di un po’ più di tempo per ambientarsi. Sono soddisfatto di Drausio. Scoppa è partito bene ma ha bisogno di rifiatare. L’argentino sicuramente è un giocatore di un’altra categoria cosi come Silva».