«Play off? Non credo nella promozione in B». La voce dei tifosi del Catania

Azzurra Valenti

L’esonero di Rigoli e l’arrivo di Petrone è tra gli argomenti scottanti sui quali discute la tifoseria. Scelta giusta o sbagliata? Il match contro il Messina sarà l’effettivo banco di prova. Intanto lo 0-0 casalingo al cospetto del Taranto lascia dubbi e perplessità. Le stesse che animano, a tutto tondo, Andrea Papa. Questa settimana è lui il protagonista della rubrica di MondoCatania “Noi con la voce”.

A cosa pensi sia dovuto il passo indietro in casa del Catania contro il Taranto?

«Io credo che il passo indietro visto nell’ultima partita contro il Taranto sia frutto di una confusione interna che vivono i giocatori dopo il cambio della guida tecnica. Questa squadra soffre una situazione societaria non idilliaca, durante la gestione Rigoli non ha certo espresso un calcio propositivo o pieno di idee, ma è stato comunque un Catania ordinato che in qualche modo, dal Massimino, usciva coi punti sperati; un cambio di allenatore in questo momento della stagione credo che ha sorpreso un po’ tutti, soprattutto i giocatori che in campo sono sembrati molto confusi e spaesati soprattutto nel cercare di avere un equilibrio tattico per tutti i 90 minuti».

Quanto potrà incidere l’arrivo di Petrone in panchina sul prosieguo del campionato?

«L’arrivo di Petrone è coinciso con l’ennesima blanda performance fuori casa, Rigoli ha dimostrato, soprattutto con le sue dichiarazioni post-partita con l’Akragas, di poter fare davvero poco per migliorare questo brutto andazzo, come se gli fosse sfuggita di mano la gestione dello spogliatoio, speriamo che Petrone darà la giusta scossa per invertire la rotta proprio fuori casa (motivo per cui è stato chiamato in causa). E’ certo che l’arrivo di Petrone inciderà sul continuo del campionato, mancano 12 partite, o in positivo o in negativo, inciderà di sicuro. Speriamo non in negativo, perché basterebbe pochissimo per distruggere quel poco che era riuscito a costruire Rigoli almeno nelle partite casalinghe».

Contro il Messina, da cosa o chi ripartiresti?

«Contro il Messina bisognerebbe ripartire dalle poche certezze viste in tutto il campionato (Pisseri, Bergamelli e Djordjevic), da chi può fornire un certo tasso tecnico per la categoria, ma soprattutto dalla voglia di fare di alcuni giocatori, come Russotto, Pozzebon o lo stesso Marchese che non sembra in perfette condizioni, ma dà tanto per questa maglia. Il tecnico dovrebbe anche avere il coraggio di far riposare chi ha fatto tanto, ma non incide positivamente, o chi ha deluso quando chiamato in causa, e magari buttare nella mischia qualche possibile sorpresa: ad esempio, Piermarteri (oggetto misterioso) o Fornito (usato davvero con il contagocce nonostante le pessime prestazioni dei suoi colleghi di reparto)».

Playoff: quanto sarà semplice per il Catania affrontarli? C’è ancora speranza di un piazzamento migliore?

«Il girone C è molto duro, riuscire a migliore il piazzamento non sarà facile, soprattutto continuando con questo andamento altalenante visto in stagione. Il Catania potrà dire la sua se riuscirà a giocare il primo turno in casa, quindi arrivare tra la terza e la sesta posizione in classifica, ma nel caso di ingresso ai play-off in una posizione di classifica più bassa sarà dura, soprattutto per il prosieguo visto che influenzerebbe pure l’accoppiamento nel secondo turno. Comunque non credo che il Catania possa partecipare ai play-off per essere la vincitrice tra le 28 squadre, purtroppo parteciperanno formazioni molto più organizzate e con le idee molto più chiare su quale sia l’obiettivo stagionale (vedi Parma). Invece la società rossazzurra ha continuamente cambiato le prospettive, alzando e abbassando l’asticella dopo ogni partita, senza mai parlare di promozione in serie B; questo è davvero un peccato, considerando che per tasso tecnico non ha nulla da invidiare a nessuna delle altre 59 squadre, e forse è l’organico più completo sulla carta».

Da tifoso, ti senti fiducioso o perplesso?

«Da tifoso la speranza c’è sempre, è normale fantasticare sognando un filotto di vittorie e di vivere i play-off da protagonisti, però mi basta soffermarmi a vedere 30 minuti di qualsiasi delle partite di questa stagione, anche i successi più schiaccianti, per essere molto perplesso, per certe vicende societarie ancora non chiare dopo tutto ciò che è successo, e per certe scelte di mercato e tecniche davvero impopolari ed impensabili. Perplesso nel vedere prestazioni troppo altalenanti da parte dei singoli giocatori se confrontati tra una partita e l’altra. Purtroppo sono anni che, come ogni tifoso del Catania, vivo di preoccupazioni e mi pongo molte domande, ma spero tanto che il MIO caro Catania, possa da un momento all’altro riaccendere le speranze mie e di tutti i tifosi rossazzurri».