Il Catania “lucarelliano”. Stampa: Maturità, personalità… e i ciak di Lodi

Redazione

Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

«SÌ, QUESTO CATANIA È… LUCARELLIANO» (Corriere dello Sport)

“Maturità, personalità e qualità il tecnico promuove la sua squadra”

Un freno all’euforia, che in certi casi può essere anche pericolosa. Difficile la vita dell’allenatore, che deve necessariamente festeggiare meno degli altri e invitare i propri uomini a mantenere la calma e la concentrazione perché il campionato è soltanto all’inizio. Cristiano Lucarelli ha esultato per la vittoria nel derby di Siracusa, ma ha subito indossato la divisa del pompiere ben consapevole che la Sicula Leonzio di Pino Rigoli, prossimo avversario del suo Catania, non è certo la squadra in disarmo che, guardando la classifica, qualcuno potrebbe immaginare. E, del resto, proprio qualche mese fa, in Coppa Italia, gli etnei riuscirono a rimediare una vittoria risicata dopo essere stati a un passo dal tracollo. Altro momento della stagione, è vero. Ma guai a sottovalutare l’avversario, anche se si viene da sei vittorie consecutive. «Non sottovalutiamo nessuno – quasi si arrabbia Lucarelli – qui bisogna continuare a volare basso e tenere la te sta dentro il carro armato. Quando ti chiami Catania tutti ti vogliono fare la festa, tutti fanno la partita su di te. Non puoi permetterti di calare di tensione un solo istante».

Lodi, ciak d’autore «Il Catania merita grandi palcoscenici» (La Gazzetta dello Sport)

“S ei vittorie di fila, alcune delle quali sudate. Oppure conquistate con l’opportunismo tipico di chi è forte ed è destinato a lottare al vertice. Il Catania secondo in classifica si è imposto tre volte fuori casa e in altrettante occasioni tra le mura amiche. Un percorso netto che ha proiettato i rossazzurri al secondo posto in classifica. SOFFERENZA VOLUTA In Terza Serie la società è stata trascinata dagli errori del proprietario, Antonino Pulvirenti, che adesso sta cercando di rimediare, risanando i conti e permettendo all’a.d. Lo Monaco di gestire una squadra costruita in un certo modo: per vincere. L’impressione è che il Catania di oggi è un gruppo che in Serie B farebbe meno fatica imporsi. La difesa a tre rocciosa, con personalità, colpita solo due volte fino a oggi. Un attacco che funziona anche se Curiale e Ripa devono riallinearsi al gruppo dopo gli infortuni che hanno curato di recente. FUORICLASSE Il centrocampo si avvale di tre firme eccellenti. Marchese, avanzato sulla linea mediana, ha giocato in Serie A per anni, l’ultima tappa prima di Catania è stata al Genoa. Biagianti è stato lanciato dal Catania in Serie A e da due stagioni è tornato per riconquistare la categoria. Il regista del gruppo è Francesco Lodi, che per un anno ha giocato poco o nulla nell’Udinese, poi ha deciso di seguire ilsuo cuore: «Ho sposato la causa Catania perché anche se sono napoletano di nascita, mi sento etneo d’adozione. In questa città ho la famiglia, ho molti amici e mi fanno sentire importante. Quando avverto la fiducia dell’ambiente, riesco a rendere al massimo. C’è l’organizzazione di una società che merita altri palcoscenici e un centro sportivo da Champions League, nel quale ci alleniamo tutti i giorni».