Il Coni decide per la B a 19. Stampa: le reazioni dei club delusi

Redazione

La Stampa - Novara

Bocciato il ricorso, si resta in serie C (La Stampa)

La decisione non condivisa dal presidente del collegio di garanzia del Coni, Frattini: “Ero per la B a 22”

La Serie B resta a 19 squadre, quindi senza ripescaggi: lo ha stabilito il collegio di garanzia del Coni, che spezza il sogno del Novara di tornare a giocare nel campionato cadetto. Di fatto, senza però esprimersi: i ricorsi sul format sono stati ritenuti «inammissibili» per tre voti a due. «E’ la prima volta che non condivido la pronuncia – ha ammesso Franco Frattini, presidente del collegio di garanzia dal Coni -. Io ero per la B a 22, anche se non posso dire quale tra le sei squadre avrei ripescato. L’inammissibilità è dovuta al fatto che i club avrebbero dovuto presentare i ricorsi agli organi endofederali: potranno quindi riproporre le stesse contestazioni al tribunale federale nazionale». La chiusura dell’intervento non è banale: proprio oggi alle 14 al tfn si discute il ricorso sul format che il Catania aveva presentato ad agosto. In sostanza, il club siciliano sta per mettere in pratica il suggerimento di Frattini: l’organo di primo grado della giustizia sportiva sarà chiamato a stabilire se le decisioni che hanno portato a ridurre l’organico a 19 squadre siano legittime o meno. Al Novara stanno valutando con i propri legali, a cominciare dall’ex presidente della Regione Roberto Cota, di accodarsi subito ai siciliani ed eventualmente anche di ricorrere per conto proprio continuando a condurre un percorso coerente. In ballo, oltre alla B ci sono i risarcimenti economici. «La certezza è che i giudici non si sono espressi contro di noi – riflette Cota – ma che non sono entrati nel merito. Hanno anzi confermato che la nostra procedura fosse corretta». Anche le altre deluse riflettono, cominciando da Siena e Pro Vercelli, mentre il mondo della politica novarese si schiera compatto contro il dispositivo. Il sindaco Alessandro Canelli: «E’ una vera buffonata. La decisione certifica l’inesistenza della giustizia sportiva italiana. In molti, tra chi governa il calcio e il Coni, dovrebbero iniziare a pensare di dimettersi ». Per il senatore Gaetano Nastri (Fratelli d’Italia) «i giudici non hanno avuto il coraggio di frenare l’arroganza della Lega B. E’ un fatto di una gravità inaudita. Se fossimo in un Paese normale, in molti dovrebbero dimettersi.