Inizia la stagione del Catania. Stampa: La carica di Sottil e l’obbligo serie B

Redazione

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«A CATANIA TUTTO SA DI SERIE A PRIMO STEP? LASCIAMO LA C» (Corriere dello Sport)

“Sottil: Solo questa società poteva spingermi ad abbandonare la B ottenuta a Livorno Motivo in più per tornarci con i rossazzurri. Il nuovo allenatore si presenta e fa una promessa”

«Ho lasciato la Serie B, che mi sono conquistato sul campo, per l’unico club che poteva convincermi a fare un salto all’indietro: il Catania. Qui, dove sono stato da calciatore, tutto è da Serie A. Il centro sportivo, la storia, il blasone, la tifoseria…. Dobbiamo abbandonare subito la Serie C e poi lavorare per raggiungere obiettivi più consoni a questa piazza. Se ho sempre dato il massimo ovunque sono andato, qui proverò a dare più del massimo ». Se non è dichiarazione d’amore, quella di Andrea Sottil, poco ci manca. Il nuovo tecnico rossazzurro, presentato ieri a Torre del Grifo, ha spiegato i motivi della sua scelta e ha chiarito che a Catania viene soltanto per vincere: «A Livorno c’era qualche incertezza e il direttore Lo Monaco mi ha manifestato continuo e grande apprezzamento. Un pressing che mi ha lusingato e che, associato ai tre anni di contratto che mi sono stati proposti, mi ha fatto comprendere che è stato avviato un progetto importante di cui sono orgoglioso di fare parte. Voglio aiutare il Catania a tornare subito in B». Lo Monaco conferma: «Lo scorso anno era importante vincere il campionato dei conti. L’abbiamo fat-to. Abbiamo provato a conquistare la B, ma non era un obbligo in quella condizione. Lo sarà quest’anno. Chi viene a Catania sa che avrà quest’obbligo. Sottil lo sa, è uno dei nostri e a lui avevo predetto da calciatore che avrebbe fatto il tecnico. I tre anni di contratto significano che vogliamo andare lontano con lui». LI VOGLIO COSÌ. Giocatori che devono avere una certa personalità – ammonisce Sottil. «Il Massimino non deve impaurire ma essere la nostra arma in più. Ci sono ottimi calciatori che in una piazza come questa non sono capaci di rendere. Una cosa è giocare per salvarsi, una per cercare di vincere, un’altra per vincere. A noi interessano quelli che sanno giocare per vincere e che non subiscono la pressione: questa sarà la strada per la nostra campagna acquisti. Non chiedetemi nomi o ruoli, però. Quello che dovevo dire l’ho già detto alla società».

La sicurezza di Sottil «Catania, città da A Io la riporterò in B» (Gazzetta dello Sport)

“Il nuovo allenatore: «Qui tutto è da categoria superiore Mala situazione è diversa e per risalire bisogna solo vincere» Piacciono Silvestri e Doumbia, capolinea Russotto e Marchese”

Obiettivo Serie B. Il Catania tenta nuovamente la scalata, ma con un allenatore nuovo che, poi, è una vecchia conoscenza dei tifosi rossazzurri. Andrea Sottil ha vissuto gli anni della promozione in A, quelli della salvezza: «Ci penso e mi emoziono – ha ribadito ieri durante la presentazione alla stampa – e una volta di più dico che questo club in Serie C non può stare: città, pubblico, società, parco giocatori, centro sportivo. Qui è tutto di Serie A,mala categoria è quella che è e bisogna vincere». MOTIVAZIONI Sottil, accompagnato da moglie e figli che si son posizionati in ultima fila lontano dai riflettori, ha ribadito: «Allenerò una squadra che ha un’identità precisa, aggressiva, vincente. Bisogna cercare i profili giusti, giocare a Catania non è come giocare altrove. Servono le giuste personalità, chi sceglieremo sarà chiamato solo per vincere e dovrà confermare carisma e sacrificio assoluto. Giocare al Massimino esalta, ma a qualche giocatore può anche pesare per eccessiva responsabilità. Ecco, noi guarderemo non certo ai precedenti, ma alle caratteristiche caratteriali per mettere in campo il meglio. Lodi? Un giocatore oltre la media, l’ho visto correre molto oltre che sfornare assist esibendosi sui calci piazzati». Sulla scelta di lasciare Livorno nonostante un altro anno di accordo e la prospettiva di lavorare tra i cadetti: «Solo il Catania poteva farmi fare questa rinuncia. Da otto anni inseguo la Serie B, ho vinto a Siracusa e a Livorno e non l’ho poi fatta ed è stata una scelta personale, specialmente quella che mi ha riportato qui».