Primo Piano: Aria pesante e ferri corti a Catania

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Il Brescia cambia tecnico Bologna e Catania quasi (La Gazzetta dello Sport)

“Esonerato Iaconi: tra tanti guai promosso Javorcic dalla Primavera L’ombra di Rossi su Lopez, mentre Sannino trova una piccola tregua

“Il lunedì dopo la tempesta è trascorso sotto una finta normalità. Beppe Sannino, dopo la sfuriata di Pulvirenti che attraverso i giornali lo aveva bacchettato, ha fatto rientro a Catania per dirigere il primo allenamento della settimana. Certo, il tecnico non c’è rimasto bene leggendo le dichiarazioni del presidente, che gli ha addossato le responsabilità di una situazione poco rassicurante, soprattutto per i pessimi risultati esterni («solo 2 punti in trasferta rappresentano il peggio della B») e non solo. Anche dei tanti infortuni che hanno fin qui costellato la stagione Pulvirenti ritiene responsabile lo staff tecnico e non il preparatore Ventrone, col quale Sannino ha una diatriba in corso. Insomma, un eventuale cambio in panchina non stupirebbe nessuno. La dirigenza si sta guardando in giro, ma intanto prosegue con Sannino. Ieri Pulvirenti e l’a.d. Cosentino erano fuori per altre vicende. Un punto della situazione potrebbe esserci oggi quando allenatore e presidente si incontreranno a Torre del Grifo. Intanto va avanti Sannino. Almeno per il momento.

Aria pesante in casa Catania Sannino e Pulvirenti ai ferri corti (Live Sicilia)

“È oramai rottura tra tecnico e presidente, dopo le dichiarazioni nette di quest’ultimo. La situazione rimane critica, al momento l’allenatore rimane in sella ma si naviga a vista. Possibili sviluppi nelle prossime ore, circola con insistenza il nome di Zenga.

“Ed in queste ore è scattato l’inevitabile toto-allenatore. Da Zenga a Reja al resto del mondo: una morra cinese che serve a poco. Anzi a nulla. Perché mai come adesso diventa inutile fare nomi o spedire sulla graticola un tecnico come Sannino che, comunque, continua a fronteggiare ogni settimana situazioni disperate. Già. Perché non è più una questione di persone, uomini, giocatori, dirigenti o allenatori: la questione è capire se il Catania un progetto ed una idea su come proseguire ce l’ha ancora o meno. Le discussioni attorno al pianeta Catania nelle ultime quarantotto ore si sono fatte pesanti e pressanti. E l’aria che si respira non aiuta in alcun modo la testa di giocatori ai quali era stato chiesto di centrare il ritorno in Serie A. Almeno per adesso, come detto, Sannino resta sulla panchina degli etnei. Nel frattempo, c’è da sciogliere l’ennesimo rebus-formazione in vista di sabato pomeriggio contro il Brescia. Uomini contati anche stavolta e, soprattutto in difesa, è piena emergenza. Emergenza: così come del resto è dall’inizio della stagione ad oggi. In attesa di un mercato di riparazione che paradossalmente potrebbe risolvere poco o nulla.


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