Primo piano: Nessuna pietà, «Pulvirenti da radiare e Catania retrocesso»

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Presidente da radiare e Catania retrocesso Palazzi, niente sconti (Quotidiano.net)

“L’inutile salvezza del Catania è costata 500 mila euro. Le cifre dell’ultima storia di calcio marcio arrivano dalla bocca del presidente Pulvirenti. Davanti ai magistrati il numero uno della società siciliana ha ammesso di aver pagato 100 mila euro a partita per condizionare il risultato a vantaggio del Catania nelle cinque partite incriminate. Considerati i verdetti del campo, l’iniziativa ha avuto successo, anche se Pulvirenti si chiama fuori dalle manovre degli scommettitori che avrebbero lucrato sulle gare truccate. Lo scopo del presidente è quello di limitare l’imputazione alla frode sportiva e di scongiurare l’associazione a delinquere. Ma se la giustizia ordinaria ha appena cominciato il suo corso, sempre faticoso e irto di ostacoli, quella sportiva non può aspettare oltre, anche perché la serie B rischia un vero terremoto. Proprio per questo oggi a Roma il presidente Tavecchio e il capo della Procura federale, Palazzi, si incontreranno per fare il punto della situazione e accelerare i tempi dell’inchiesta sportiva. Che cosa può succedere a termini di regolamento? Dopo le parole di Pulvirenti non c’è altra strada che la radiazione del presidente, di fatto cancellato dal mondo del calcio, e la retrocessione del Catania nella Lega Pro. Il recente richiamo alla durezza delle pene da parte del consiglio federale sarà un incentivo in più per Palazzi che dovrà usare la mano pesante.

Pippo Russo: Pulvirenti, colpe e colpette (Calciomercato.com)

“Forse per molti di voi non sarà così, ma io sono rimasto affascinato dagli argomenti usati da Pulvirenti e dai suoi legali, per alleggerire una posizione che per il codice penale e per quello sportivo si fa pesantissima. Dovendo dare un nome a questa linea argomentativa, la chiamerei “Teoria della Colpetta”. Che significa ammettere d’essere colpevoli, ma al tempo stesso interporre fra se stessi e la colpa commessa una serie di “se” e di “ma”, di distinguo e circostanze attenuanti (o presunte tali) che sminuiscano la colpa riducendola al rango di “colpetta”. Così è accaduto ieri, rispetto al modo in cui è stata confezionata la difesa sui mass media. Si è partiti con la giustificazione del “tentativo di salvare il Catania”. Come a dire che l’aveva fatto a fin di bene, e passando bellamente sopra al fatto che quel “fare il bene (illecitamente) del Catania” dovesse comunque comportare il far male di almeno una delle concorrenti nella corsa alla salvezza. Si ammette d’essersi macchiati di una colpa, e però lo si è fatto per puro istinto di sopravvivenza. Che forse altri non sarebbero andati per le spicce nel tentativo di non rimetterci la pelle? Altro argomento da “Teoria della Colpetta” è quello che ha messo in relazione il versamento dei 100 mila euro a partita con la non certezza di avere generato l’effetto voluto. Secondo quanto dicono i suoi avvocati, infatti, Pulvirenti si sarebbe dettoconvinto che quei denari non abbiano avuto effetto sull’esito delle gare. Dichiarazione sconcertante, che suscita ulteriori interrogativi. A partire da quello principale: ma allora come mai li ha versati e ha continuato a versarli? Perché sul fatto che li abbia versati, non mi pare vi sia dubbio. Aggiungo che per la giustizia sportiva anche il solo tentativo di alterare l’esito di una gara con atti corruttivi è un cappio al collo. Sia per chi compie il tentativo, sia per il club che ne paga le conseguenze. E in questo caso, trattandosi di una dazione del presidente (da egli stesso ammessa), siamo davanti a un caso di responsabilità diretta. Altro dato di fatto da prendere in esame: delle cinque gare per le quali sono stati versati 100 mila euro cadauna, quattro si sono risolte con la vittoria del Catania e una col pareggio. E dunque abbiamo il seguente quadro della situazione: il presidente sgancia 100 mila euro a botta per fare in modo che i risultati delle gare in questione siano favorevoli al Catania, ma non giurerebbe che ciò sortisca effetti, e tuttavia quattro di queste cinque gare vedono il Catania vincente mentre la quinta lo vede imbattuto. Ognuno ne tragga le conclusioni che crede in termini di colpe e colpette.