Stampa: Ci si può ancora salvare, ma..

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Salvezza Catania (La Gazzetta dello Sport)

“Attacco anemico Centrocampo ok Rientri decisivi

“Difficoltà a fare gol e il calendario le note negative però la classifica corta gioca a favore di Maran

“Dodici giornate, poco più di 2 mesi. Ecco cosa resta al Catania per tentare l’impresa salvezza. Oramai il tempo stringe, non si può più pensare di perdere terreno senza pagare pegno. Non sarà un’affermazione originale, ma quelle che rimangono sono 12 finali o se preferite 12 spareggi. Teoricamente il calendario sembra dare una mano alla squadra rossazzurra, perché di questa dozzina di gare solo 5 sono in trasferta, ma il doppio turno casalingo sarà contro Juve e Napoli, tanto per gradire. Queste 2 gare seguiranno gli scontri diretti contro Cagliari, sabato sera al Cibali e Sassuolo fuori. Quindi nelle prossime 4 partite per ben 3 volte il Catania giocherà davanti al suo pubblico. Basterà? A sentire quello che diceva Keko domenica sera nel post partita di Genova non c’è da stare allegri: «Purtroppo quest’anno molte partite in casa ce le siamo lasciate sfuggire e questo è il nostro problema, ecco il vero motivo della classifica sofferente». Già […] Ad ogni modo aveva ragione Plasil che a Marassi, subito dopo la sconfitta, ha detto senza mezzi termini che «quella contro il Cagliari a questo punto è una partita da vincere a tutti i costi». Un altro aspetto positivo sono i rientri di Bergessio, nonostante tutto, sabato contro il Cagliari e quello (meno probabile) di Barrientos che dovrebbe avere smaltito il suo infortunio. Mancherà ancora per qualche gara Castro. Contro i sardi non ci sarà Bellusci (espulso a Genova) ma fra Legrottaglie e Rolin non sarà un problema ricomporre la linea a 4 della difesa. E segnamo l’ultimo aspetto a favore del Catania: la classifica corta, con 5 squadre in lotta per 2 posti al sole, che potrebbero anche diventare 6 se il Cagliari dovesse perdere in Sicilia.

Rinaudo “citrignu” concreto e generoso pronto alla battaglia (La Sicilia 03.02.2014)

“S’è dato da fare, Fabian Rinaudo, centrocampista che a Catania in una parola dialettale definirebbero “citrignu”. Concreto e coraggioso come non sono stati molti suoi compagni. Il fatto è che l’argentino, arrivato alla fine del mercato di gennaio, non ha vissuto le settimane tribolate del Catania. Inserito nell’organico a metà percorso ha portato rabbia e lucidità. Ha portato anche sostanziosa lotta in mezzo al campo, tanto da spodestare un esperto come Plasil che sembrava l’uomo intoccabile di quel reparto[…] Rinaudo, quindi, patrimonio da salvaguardare e riproporre sabato sera, proprio nel match salvezza delicatissimo contro i sardi. Adesso che il Catania dovrà scegliere in che modo giocare in attacco, qualcosa potrebbe cambiare. Perché se è vero che Bergessio e Barrientos sono pronti per rientrare, è anche vero che i rossazzurri, mantenendo il tridente offensivo, dovranno scegliere il titolare che agirebbe a fianco dei due argentini. Keko, Plasil più alto, Rinaudo, Boateng, Petkovic, in ultima analisi anche Leto. E, allora, il compito dei tre centrocampisti, in qualche importante, necessaria sottigliezza, potrebbe anche mutare. Non cambiamenti radicali, ma aggiustamenti. Rinaudo, lì dietro, coprirà gli spazi così come ha sempre fatto[…]Fabian non è un alibi, piuttosto una realtà sulla quale costruire le vittoria (necessarie, fondamentali) di domani. Contro il Cagliari, Izco, Lodi, Rinaudo dovranno fare da guida per tutta la squadra. Sosteniamo sempre che il centrocampo è l’anima di una squadra. Avanti con convinzione, senza scoramento e con la garanzia che questa new entry potrebbe fare la differenza, per corsa, grinta e dinamismo. Non segna gol, Rinaudo, ma spesso fa muro ed evita azioni che possono diventare pericolose. Ed è quello che chiede il tecnico a un calciatore positivamente rude come Rinaudo. Pronto alla battaglia finale, quella in cui non potranno esserci proroghe, ma solo vincitori e vinti.

È CORSA A CINQUE IN PALIO 36 PUNTI SI… SALVI CHI PUÒ (La Sicilia 03.02.2014)
“Dodici giornate alla fine del campionato, 36 punti a disposizione per compiere un’impresa, salvare la stagione, conservare la Serie A. Cuore, testa, determinazione, attaccamento alla maglia… Serve tutto, ovviamente, ma servono soprattutto i punti, quel gruzzoletto che deve portare il Catania in salvo in una stagione che chiamarla disgraziata è un semplice eufemismo. Così, visto che di punti c’è bisogno, abbiamo voluto proporre in questo specchietto sopra, il cammino che ancora attende le cinque squadre che, verosimilmente, si giocheranno la permanenza: Bologna, Chievo, Livorno, Catania e Sassuolo, un quintetto che oggi viaggia racchiuso in appena cinque punti. Il Catania – che poi è quello che c’interessa – è lontano dalla salvezza tre punti, considerando che con il Chievo e Livorno è in svantaggio negli scontri diretti. Dunque i rossazzurri sono attesi da 12 partite, 12 finali, 12 spareggi, chiamateli come volete… Ne giocheranno 7 in casa e 5 in trasferta. Meglio, visto il pessimo ruolino di marcia lontano dal Massimino, anche se bisogna sottolineare che in casa il Catania affronterà anche le prime tre del campionato: Juve, Napoli (fra l’altro di seguito) e Roma. A Catania, comunque arriveranno anche Cagliari, Torino, Samp e Atalanta. In trasferta invece sfide con Sassuolo, Udinese, Milan, Verona e Bologna. Quanti punti servono per agguantare questa benedetta salvezza? Calcoli non ne facciamo. O meglio, provate a farli voi…


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